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commenti dal 03/12/00 al 24/07/01
27/07/01 |
Julian Adda Ciao. Ritrovo le riflessioni del forum dopo una lunga pausa internettiana; rileggendo tutto, vengono alla mente una marea di risposte, spunti, stimoli per dire e raccontare qualcosa. Una sensazione simile, in questa area virtuale, a quella che racconta Gigi Minozzi quando parla di emozione del ritorno, della necessità di partire per poi tornare e riuscire a vedere le cose con occhio nuovo, e quindi a vederle "nuove". Georges Perec voleva scrivere un libro dove avrebbe raccolto, nell'arco di 12 anni, le sue osservazioni su alcuni luoghi parigini, descritti e fotografati in momenti diversi; ma soprattutto raccontati con la coscienza del cambiamento personale, che avrebbe portato comunque ad una percezione diversa degli stessi spazi - se stessi si possono dire, a distanza di anni. Penso che il nostro esercizio dovrebbe essere costituito dal fuggire restando: un esercizio mentale per fuggire dall'abitudine, dalla monotonia, per poter lavorare contro lo spreco, il rimbambimento, l'omologazione. L'idea di fuggire percorre sempre le varie generazioni; tanto per tirare in ballo un paio di film conosciuti da tutti, un anno fa era L'ultimo bacio; dieci anni fa era Puerto Escondido; ma il fuggire mi sembra un'atteggiamento codardo. Sicuramente è bellissimo andarsene in pacifico in barca, e magari se le cose vanno bene non tornarsene più. Ma non è che questo risolva i problemi dell'ambiente o le brutture che ci circondano; nel momento in cui atterro, rientro nella logica consumistica che voglio abbandonare, perche' comunque quella è la logica entro cui si muove il sistema, quella è la logica nella quale si muove il pezzo di ricambio che mi serve per la barca, o la batteria nuova per il pc portatile - beh, energia solare, si, toppato - : posso ridurre il mio "contributo", ma certamente non posso annullarlo. Ma non posso ridurlo anche da casa ? Non è che uno deve per forza comperarle tre macchine, anche se sicuramente è più comodo che averne una sola in casa; così come, penso, credo sia preferibile che il nostro tempo sia scandito dagli orari dei bagni e dei ristoranti, piuttosto che da quello delle sirene delle fabbriche, che un secolo fa segnavano una giornata di 12 o forse più ore lavorative. Fuggire restando: forse uno dei luoghi migliori per riflettere su questa contraddizione potrebbe essere la corsia d'emergenza di un'autostrada, dove fermi si potrebbe cercare di cogliere il senso della fuga. Nel movimento comune, quello che ci succede tutti i giorni, si perde il senso delle proporzioni - non si sa più a che velocità si corre, non si capisce più quanto grandi sono i campi a fianco dell'autostrada, quanto alti gli alberi, quante numerose le auto - ma fermi, lì, come belle statuine, potremmo imparare molte cose. Non sarebbe una cosa fattibile ? Sergio P., quando parla della piazza del suo paesotto, mi fa venire in mente la piazza di Rosà (VI). Qualcuno di voi, immagino, la conoscerà. Mi è sempre sembrato un buon progetto di ridisegno dello spazio centrale del paese (mi riferisco soprattutto al materiale dell'"arredo urbano", che io interpretavo come un coerente e contemporaneo progetto di tutti quegli oggetti che, altrimenti, vengono riproposti in "stile finto 800", da centro storico), ma nel corso degli ultimi giorni mi è capitato di incontrare una serie di pareri nettamente contrari a quel progetto. Mi pongo sempre molte domande, e lo sterminato deserto dell'ignoranza che si apre di fronte a me si allarga sempre più (stando fermo, poi, sembra ancora più grande): mi chiedo, è solo per una questione di mancanza di riferimenti culturali comuni, oppure è veramente un pessimo progetto ? PS: mi interesserebbe mettermi in contatto con Sofia, la pittrice di paesaggi con scorci industriali, sono molto curioso di conoscere i suoi quadri. Lascio al mia mail: jwa@libero.it, se rispondi grazie. Ciao a tutti |
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30/07/01 |
Michele C oggi tutti i giornali e i media discutono di globalizzazione, di multinazionali al soldo dei governi e viceversa, di liberismo e di ultraliberismo selvaggio e così di seguito...io che ricordo le manifestazioni di parecchi anni fa contro l'imperialismo americano, non ci vedo tante differenze con quelle di oggi. qualcuno dice che l'ideologia non c'è più, e invece a me sembra che ci sia ancora, almeno nei leaderini del gsf. apro una parentesi: ma chi sono questi e con che diritto agnoletto e casarini dovrebbero rappresentare tutti quelli che vogliono protestare, e da chi sono stati eletti per fare questa loro rappresentanza? chiusa la parentesi. io sono cattolico, e anche praticante. anch'io ho qualcosa da dire ai potenti della terra e ai manager delle multinazionali. anch'io come jaco ho preferito isolarmi, non proprio come lui, ma vivo in un paesetto di mille anime, in zona pedemontana, ed ho investito tutto ciò che possedevo per comprarmi una campagnett! a con un po' di terra da cui traggo qualche migliaio di litri di vino buonissimo. anch'io sono laureato in architettura. dopo la laurea ho lavorato per sei anni in un comune, e lì ho capito e ho visto da vicino tante cose che il libro ci racconta...non ho mai avuto il coraggio nè di provare ad oppormi nè di denunciare i peggiori soprusi e le operazioni più vergognose a cui ho dovuto assistere. ora so che, anche se jaco immagino sia il prodotto della fantasia dell'autore, ora so che jaco la pensa come me e che io non sono il solo ad essermene andato. non c'è nè moralismo, nè retorica, nè ideologia. esattamente come spiega jaco alle curiosità di caramel, anch'io sono andato via perchè non ce la facevo più. e ciò a cui assisto oggi mi fa capire che anch'io, nel mio piccolo avevo visto giusto. provo uno sdegno enorme per quello che è successo a genova e per i dibattiti di questi giorni. soprusi violenti da parte dei manifestanti e da parte delle forze dell'ordine, un gove! rno del tutto incapace di gestire la situazione che pure mi sembra fosse completamente prevedibile, i leaderini che incalzano sul pacifismo usando termini da guerriglieri tipo sfonderemo, impediremo etc. etc., fini che dice volgari stupidaggini su pasolini e sulle lotte di piazza, bertinotti che strumentalizza la protesta e che tenta di farsene interprete, i capi del governo incapaci di instaurare un dibattito politico con i manifestanti, i violenti che rompono tutto. sono sdegnato e molto rattristato. non parteciperò mai più ad una manifestazione in vita mia. mai più accompagnerò gente a discutere di questi argomenti, perchè ho capito che gli otto potenti e i manifestanti sono strumenti anch'essi del potere mediatico di persuasione imposta. non c'è pacifismo, non c'è solidarietà, non c'è cancellazione del debito che tengano. non c'è alcun valore in tutto ciò. c'è il potere che si rigenera da una parte e dall'altra. dice bene il libro: cultura prestazionistica e incom! unicabilità, parcellizzazione dei saperi superspecializzati, predominio del profitto. ritrovo qui nel forum il mio sdegno tra molti di voi. ma voglio concludere dicendovi che la mia scelta mi ha procurato una vita felice e serena, piena di mille piccole soddisfazioni: la mia famiglia, la mia terra, il mio vino, i miei amici... |
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30/07/01 |
Giorgia L grazie a questo sito ho scoperto delle letture e degli studi nuovi. soprattutto ho capito una volta di più che l'universo dell'architettura è dentro all'universo artistico. vi potrà sembrare una cazzata, ma per me non lo è: infatti durante l'esame di storia2 proposi un parallelo forse un pò ardito al mio prof. con un pezzo musicale, ritmo e composizione, qualcosa del genere e lui partì con una terribile filippica sul ruolo sociale dell'architettura, sulla tecnica, insomma mi fece una predica politica e mi mandò via con un 25 quando io sapevo di meritare di più. addirittura nel libro si dice che storicamente l'architettura è sempre stata la madre di tutte le arti. se avessi pronunciato una frase del genere al mio prof., mi avrebbe bocciato, perchè per lui l'architettura da studiare erano i quartieri di case popolari tedeschi e sovietici...quanto possono essere diversi i punti di vista! io oggi so che il mio paragone di allora non era poi così assurdo, e! so che sono d'accordo con caramel sul ruolo dell'architettura. so anche che quanto denunciato nel libro, sulla crisi delle scuole di architettura è vero e sacrosanto perchè io stessa l'ho vissuta sulla mia pelle. bisogna partire da lontano se vogliamo migliorare e anche per questo ho apprezzato il coraggio di questa lunga riflessione e di questa pacata provocazione scritta in forma di diario e di dialogo, perchè stimola all'approfondimento, perchè è ricca di tanti punti di vista e piena di stimoli. questo libro meriterebbe molto di più, anche se ho capito che caramel ha voluto pubblicarlo in questo modo perchè anche questo rappresenta il suo dissenso e la sua voglia di confronto. molti dei vostri messaggi arricchiscono i contenuti del libro anche se io non capisco come mai l'argomento più gettonato sia il g8. comunque sia continuerò a frequentare questo forum fino a che caramel non si deciderà a scriverci ancora. |
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30/07/01 |
Anna T caro claudio, tiscrivo queste poche righe qui nel forum, perchè il mio è un pensiero che riguarda anche molti di quelli che scivono qui. ho letto tutto il libro in una sera. la penso esattamente come te. e come molti di voi. ti vorrei solo dire però che è arrivato il momento che tu metta nel sito la continuazione. |
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30/07/01 |
Marina & Betty caro prof, durante le tue lezioni non ci hai mai parlato di jaco, perchè? comunque ti abbiamo trovato lo stesso, e abbiamo anche letto tutto il libro, anche se in qualche spezzone ci hai fatto un pò due palle con tutte quelle pare di jaco sul futuro. certo è dura pensare a quanto dovremo sudiare per diventare dei buoni architetti, e con delle prospettive poco chiare. cosa faremo noi da grandi se voi volete tirare il freno a mano? e come faranno i bambini sfruttati dalla nike, adesso che dopo le denuncie li hanno licenziati? un pò di buon grano transgenico-di quello che cresce senza acqua- non farebbe tanto bene ai quei poveri bambini che muoiono di fame in africa? a noi piace andare a fare le vasche al centro commerciale e anche andare ogni tanto a calare un ecstasy in disco per ballare fino all'alba. eppure anche se siamo di questo mondo e ci piace non ci piace la politica. ecco, non riusciamo a capire tanto bene perchè dal tuo libro su jaco e il futuro, n! el forum ci siano tanti messaggi che ci sembrano un pò politici. buone vacanze a tutti. spiriamo che ci risponderai, anche se non siamo più delle tue allieve e se ci piacciono i centri commerciali. |
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01/08/01 |
Gilberto F io sono con quelli che pensano che il freno a mano vada tirato al più presto, e vorrei dire alle due amiche che prendono le pasticche, che sarebbe meglio non lo facessero. per il loro bene. mi piacerebbe sapere se è vero che i bambini licenziati dalle multinazionali siano davvero danneggiati, dato che hanno fame. non ci credo. qui stiamo parlando di diritti umani calpestati per spendere meno soldi in manodopera, e non di benefattori che offrono lavoro alla povera gente per spirito compassionevole. stiamo parlando di schiavitù e sfruttamento illegale del lavoro minorile e di bambini che oltre a soffrire la fame vengono obbligati a vendere la loro manodopera per poche lire e per poche lire vengono obbligati a vendere la loro infanzia. sui cibi transgenici ho anch'io dei dubbi, perchè effettivamente potrebbero diventare utili per la fame nel mondo. ma le aziende che fanno ricerca per migliorare la produttività, non lo fanno certo per tentare di risolvere i prob! lemi degli affamati, ma al contrario per guadagnare di più nei paesi ricchi che possono pagare e che vogliono sempre prodotti migliori. queste due giovani studentesse hanno centrato la complessità vorticosa del mondo che ci circonda scrivendo ciò che hanno scritto e in modo così chiaro, perchè ci dicono che esistono tanti punti di vista diversi e contrari tra loro anche su argomenti che almeno per me dovrebbero essere scontati. come quello dello sfruttamento dei minori. io vi invidio molto per la vostra ingenuità, forse sincera, ma non credo che sia quella la strada giusta per diventare dei buoni designers o dei buoni progettisti. si, quella giusta è quella distudiare molto, e non quella di impasticcarsi. Ciao. |
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01/08/01 |
Checca Ciao claudio, vedo che aspetti a tornare. perchè? vorrei sapere cosa pensi dei fatti degli ultimi giorni. Ciao julian, perchè parli di quelli che decidono di andarsene magari in pacifico con un tono critico? in fondo cosa fanno di male a noi che restiamo? credi che rinunciare alla partecipazione sia così grave? a me non sembra assolutamente, e non ci vedo nessuna forma di codardia, anzi, il contrario. sono codardi coloro che operano tutti i sacrosanti giorni della loro vita senza porsi problemi su nulla se non nel loro tornaconto personale, sia economico che di potere. sono codardi i nostri politici che ci raccontano le cose in modo falso, sono codardi tutti quelli e sono tantissimi che agiscono nella quotidianità sconfinando nell'illegalità e nella volgarità e nella menzogna; sono codardi quelle che ci propinano una cultura televisiva basata sul nulla, quelli che restando qui tutti i giorni offendono la dignità umana, truffano, rubano e poi sono al potere e! occupano posti di prestigio nelle amministrazioni, nelle industrie, tra i professionisti ecc. avevo un amico che si beava di essere uno che dava lavoro a tante persone, tanto bravo e interessante, e anche un po' di sinistra, aperto, apparentemente sensibile e attento a tanti problemi. poi un giorno per caso ho scoperto che dentro la sua fabbrica c'era un casino tremendo con gli operai per una sostanza che faceva male. approfondendo, lui sapeva bene quanto male faceva, e da molti anni (si trattava di un collante oggi vietato) ma si era ben guardato dal sostituirlo, perchè quello nuovo costava di più. ecco un codardo. ho letto sul giornale che una assessore di padova con un capo della guardia di finanza prendevani tangenti dagli imprenditori per alleggerire i controlli fiscali. ecco altri codardi. ho sentito parlare alcuni esponenti politici della lega pochissimi mesi fa di extracomunitari da eliminare come i conigli, però contemporaneamente devono andare nelle loro fabbric! he a lavorare. codardi. alcune immagini televisive terribilmente eloquenti ci hanno fatto vedere polizziotti manganellare gente inerme fuori dal fronte compatto dei manifestanti, addirittura con le braccia alzate, ma i politici dicono che non è vero. altri tremendi codardi. potrei continuare così tutta la notte ma so che mi hai capito. nè jaco, nè cortomaltese nè gli altri che hanno scritto le loro intgenzioni di fuga, sono dei codardi, se le loro intenzioni sono sincere e cercate per migliorarsi. anche da lontano si può fare qualcosa per migliorare le cose. anche andandosene in giro per il mondo in barca o nel deserto o in alta montagna, con l'esempio, con la serietà, con la sincerità, con il coraggio di rifiutare. ecco, tu scrivi delle cose molto belle, ma su questa cosa non posso proprio essere d'accordo con te. tu dici restare fuggendo. ok. mi piace la frase, ma non capisco bene cosa significhi. io ti potrei dire allora fuggire restando ancorati a principi e valori com! uni e condivisi o fuggire restando quello che si era prima. così se uno era un codardo resta un codardo anche se fugge, se uno era ok, resta ok anche se fugge. in fondo è grazie a jaco se noi siamo qui a scriverci. Ciao. ti aspetto. |
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05/08/01 |
Mariagrazia Z. Ciao. io sono d'accordo sia con Checca che con Julian. Si può essere codardi e disonesti restando o fuggendo, in pacifico come in una grande metropoli. Certo statisticamente dove c'è tanta gente ci sono tanti codardi, tanti malfattori, tanti disonesti. mi sembra che il problema espresso tra le voste righe e anche tra quelle del libro sia rivolto a coloro che falsamente agiscono nel quotidiano smerciando merce avariata come buona. Ecco il problema che ci tocca tutti fino nel più profondo è il consumismo. chi produce e chi consuma. chi produce bene e chi produce male. chi consuma bene e chi consuma male. Io penso di interpretare il messaggio del libro come un monito gentile a cercare di fare bene le proprie cose, rimanendo profondamente ancorati ai propri ideali, senza tradirli per il vil denaro o per il potere o per il successo. se denaro, potere e successo vengono senza tradire certi valori che definisco etici, ben venga! tutto meritato. tutto guadagnato. è! che oggi quelle cose vengono meglio con l'arroganza, con la slealtà, con la truffa legalizzata, perchè al primo posto non ci sono valori come la libertà di pensiero e di azione, come l'onestà, come la non violenza. questi valori vengono sopraffatti e messi in secondo piano dal mercato e dal profitto che tutto dominano e che tutto governano, ormai perfino i sentimenti e i desideri. berlusconi ha detto che chi protesta contro il g8 protesta contro l'occidente. è proprio così, io credo. La gente protesta contro un modello di civiltà dominato dai bilanci delle multinazionali e dai mass media, dominato da suggerimenti per gli acquisti che sfiorano lo scandalo e che sono vergognosi per la volgarità che contengono. si protesta contro un modello di civiltà che insieme al progresso in cento anni ha distrutto così tanto e così tanta storia da fare paura anche a chi ha gli occhi foderati dal prosciutto della sua ricchezza. io credo proprio che julian voglia dire che bisogna continuare a combattere se vogliamo poter dire di aver contribuito a far migliorare le cose, e credo che checca voglia dire che questo si può fare in tanti modi anche da un lontano eremitaggio come quello di jaco. caramel ci ha proposto questo esempio e ci fa incontrare qui a discutere, e questo è bello. Iio potrei farne altri di esempi, come quello di un mio conoscente che per mestiere studia matematica e poi quattro notti alla settimana se ne va a fare il volontario sulle autoambulanze. Una specie di jaco urbano che ha deciso di starsene qui a lottare. lo ammiro molto. ma contemporaneamente ammiro molto anche jaco, perchè è un uomo che non ha resistito ma non per vigliaccheria o codardia, ma perchè la sua fame di libertà e di giustizia sono predominanti su tutto il resto. è la verità che ci manca. la ricerca della verità. un abbraccio a tutti. |
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06/08/01 |
Manuela G Sono anch'io un'ammiratrice e appassionata di jaco e di tutti quelli che portano con se un jaco più o meno immaginario. vorrei che quelli che portano dentro di sè un qualche jaco fossero tantissimi. sarebbe un bel segnale, per tutti quelli che portano dentro di sè solo altre cose e hanno perso la voglia di sognare. tu julian adda, hai voglia di sognare? se la porti con te pensa a quali bellezze tutti quelli che come me e forse come te non riescono a vivere liberamente, tra i boschi e gli alberi o tra le onde degli oceani. tu dici che un buon punto di vista sarebbe la corsia di emergenza dell'autostrada. ma ne sei proprio sicuro? o è una provocazione? io penso proprio che la corsia di emergenza di un'autostrada sia un punto di vista da dove vedere un mondo terribile fatto di tir sfreccianti, spostamenti d'aria, rumori tremendi, aria inquinata. ma perchè dici questo? spiegacelo meglio, per piacere. poi vorrei che i partecipanti alle manifestazioni di genov! a mi spiegassero perchè non si dissociano e non prendono le distanze dai violenti non solo della polizia ma anche degli antiglobal. infine vorrei sapere dove è finito claudio, anche se so che ci legge. |
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06/08/01 |
Darwin Sono DARWIN.Vi saluto tutti, voi pazzi che scrivete letterine ai forum. che sia la solitudine che ci spinge? è il rifiuto della televisione? è il nuovo modo di comunicare questo? mi pongo questa domanda perchè ad ogni forum che scovo in internet trovo delle cose pazzesche. la cosa che mi colpisce di più, sono i contenuti. si cerca un'ambiente dove poter parlare o discutere di cose che ci interessano tra persone che sono interessate a quelle cose. la tv ci mette in posizione passiva, la rete in posizione attiva. ecco perchè credo la gente si ritrova nei forum. jaco ha inventato un forum. lui pensa delle cose. ad alcuni interessano. e così nasce l'incontro. io trovo che sia fantastico. Ciao luna. Ciao checca. Ciao cortomaltese. Ciao a tutti gli eremiti delle città. Ciao a tutti i solitari di internet. Ciao jaco.
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08/08/01 |
Jonathan Vacanze, fughe, rientri, gente che va e che viene, gente che se ne va. gente che resta. gente che fugge restando. la cosa che io vedo importante è che si continui a ragionare. ben venga qualche divergenza d'opinione e qualche piccolo contrasto. io sto con julian. forse codardo è un po' troppo, ma se vogliamo migliorarci e migliorare le cose dobbiamo restare. chi se ne va rinuncia. chi se ne va rifiuta. fugge. potrà anche fare qualcosa da lontano, ma poco e male. è qui che c'è da fare, da lavorare, da cambiare, da costruire. però chi resta e davvero fa qualcosa per opporsi a ciò che non condivide, è un marginale minoritario tra i tanti carrieristi consumisti prestazionisti. con questo non voglio dire che non capisco jaco e le sue scelte, anzi. ma tra jaco e caramel, preferisco quest'ultimo perchè sta qui, lavora, fa delle opere, si pone dei problemi. e in fondo il libro sta molto qui: fuggire o restare, rassegnazione o speranza, pessimismo oppure ottimism! o. tra i due c'è una fantastica comprensione ma sono distantissimi tra loro. si capiscono, si stimano e si vogliono bene; parlano un casino ma sono comunque lontani anni luce. jaco è fuggito, caramel è restato. il bellissimo saggio di sernini coglie molti dei problemi che qui nel forum vengono fuori. fuggire o restare? |
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08/08/01 |
Byron Jaco, resisti! |
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08/08/01 |
Andrea quando jaco dice che la solitudine lo ispira e che mangiare da solo gli da spazi di concentrazione per la sua pittura, dimostra di avere una grande forza d'animo. io so cos'è la solitudine in montagna, ci vogliono le palle! lui usa questa sua forma di vita per dare agli altri i suoi quadri e il suo sito internet. quindi jaco, è andato ma resta con noi con la sua arte. e l'arte è l'unica cosa che travalica davvero la vita breve di un uomo. |
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09/08/01 |
Vittore C buonasera a tutti. mi adeguo al vostro modo di scrivere senza maiuscole, senza cognomi, con punteggiature non proprio ortodosse. devo dire che mi piace. mi piace molto che tra voi giovani ritorniate a scrivervi dopo tanti anni di predominio della conversazione telefonica. voglio proprio ringraziare questo autore architetto che ci ha raccontato la storia del suo incontro di jaco in questo racconto saggio in forma di dialogo intimo e di diario personale. mi sto domandando cosa possa significare pubblicare un libro su internet e offrire a tutti la possibilità di leggerlo gratuitamente e soprattutto come sia possibile trovare i proventi per riuscire a fare tutto ciò. cosa ne sarà del diritto d 'autore? immagino che per voi questa domanda possa apparire banale e forse scontata, ma io credo che per qualcuno essa rivesta un certo interesse. agli editori, per esempio, interessa. agli autori anche. certamente ai fruitori. già nel libro se ne parla, quando jaco raccont! a della sua scelta di non mercificare la sua arte, bensì di cedere tutte le sue opere ad un mercante senza firmarle a prezzo fisso. questo fatto del diritto d 'autore è un problema spinoso. io sono un piccolo editore, e vorrei offrire all 'architetto la possibilità di pubblicare e vendere il suo libro. ma immagino che egli non vorrà sentire ragioni, anche se ho letto qui alcune sollecitazioni da parte vostra. forse si presenterebbe come una contraddizione, o forse no. questo racconto e videntemente ha colpito l 'immaginazione di molte persone, anche se mi sembra di interpretare molto omogenee tra loro. una specie di nicchia tra amici e conoscenti e appassionati di città, d 'architettura, di design e d 'arte. mi sembra di capire che la casualità nella frequentazione di un sito così specifico ed intellettualistico, non esista proprio. qui ci entrate perchè vi è stato segnalato il libro da qualcuno. oppure no? bene, non vorrei annoiarvi coi miei ragionamenti in fondo interessat! i, ma vi dico che sono molto felice di aver trovato questo forum dove tanti giovani si SCRIVONO e così forse si sentono meno soli. ringrazio molto anche l 'architetto per la sua disponibilità e per l 'attenzione e per il coraggio innovativo dimostrato. un caro saluto a tutti ed uno speciale al prof. sernini che non conoscevo. |
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09/08/01 |
Renata che bello sarebbe vedere i quadri di jaco e la sua deliziosa casetta sull 'altopiano! jaco mi sa che è una specie di doppio dell 'autore che attraverso jaco si specchia e sogna di essere lui. se questo è vero allora l 'autore ha trovato il modo di fuggire restando, nei suoi sogni e attraverso la sua creatività. ho conosciuto sernini di sfrido a reggio calabria. ora ho conosciuto il suo saggetto fuggire o restare, e grazie a lui e a jaco ed ai vostri messaggi anch 'io mi domando se voglio restare o cosa voglio fare restando per andarmene almeno con la fantasia. saluto mila, luna ed helèna e tutti gli altri anche se quel signore della predica alle due giovincelle dei centri commerciali poteva risparmiarci la sua filippica. vi abbraccio. |
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09/08/01 |
Gianna Ciao. Questo tema del fuggire restando mi è molto caro. io l 'ho messo in pratica. non serve che vi dica come, ma è ciò che ho fatto per sopravvivere.
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10/08/01 |
Riccardo sono le 6, sto bevendo il caffè dopo una notte passata prima fuori a locali (pieni di gente) e poi a navigare nella rete. fra poco vado a letto. il tema che vi propongo è quello della solitudine nella moltitudine. in un locale pieno di gente in città d 'estate, con tutte queste ragazze tappate all 'ultima moda (anche i ragazzi), i sorrisi e gli abbordi non si contano...ma il contatto è effimero, sono incontri dove il dialogo non esiste, sono incontri difensivi di sopravvivenza. una serata e via. per sentirsi meno soli, tra false seduzioni, imitative e debolmente creative. poi ci sono gli incontri in rete. il fatto di scriversi li porta su di un altro pianeta, si può ragionare e essere più riflessivi e come dice il libro non c 'è il problema dell 'identità. nel virtuale l 'incontro è meglio non si trasformi mai in reale...allora si schizza tra gli amori virtuali dove ci si inventa una nuova personalità e si fugge da ciò che si è, e gli incontri fugaci in disco! teca per accontentare la carne. alla fine si resta soli nella moltitudine. jaco si dice stempera la sua solitudine con il suo sito e quindi non più un eremita. io credo che sia un eremita moderno perchè mi sono ormai convinto che l 'incontro in internet non è un palliativo di quello reale, è una 'altra cosa. è una di quelle cose a cui jaco non ha rinunciato. nella sua nuova vita. |
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19/08/01 |
Virginio Briatore Ciao a tutti…ho letto lacasadiJaco tanto tempo fa, d’inverno,
in treno, nevicava. Il latte era caldo, anzi tiepido, la panca di legno,
la legna a cataste, perfetta come se ne vede tanta sul retro delle case,
attraversando l’Italia ex contadina col treno. Fuori c’era la neve e m’immaginavo
Jaco, l’isolato tecnoassistito, vicino alla stufa perfetta e mi ricordava
i personaggi di Dostojevsky , diamanti fragili, o forse il Maestro abbarbicato
a vivere sul trave più alto del ponte newyorkese post atomico della Notte
in cui bruciammo Chrome o di un altro racconto cyber…Diogene d’oggi a
lungo invocato. La spiaggia è occupata centimetro quadrato per centimetro
quadrato da una folla incremata di gente inebetita dai telefonini e dalle
radio portatili, la periferia è occupata in modo disordinato da palazzoni
brutti e colorati. Scusatemi se per entrare nella casadijaco ho usato i vostri
pensieri, mi sembravano perfetti, come bambini già nati: ogni capoverso
un essere umano. Nell’Universo io non ho consistenza,
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27/08/01 |
Paolo M sono le 11 di sera e avevo deciso di uscire. prima però ho fatto un viaggetto in internet e dopo tanto tempo sono ricapitato in questo forum. o punto di incontro tra gente che ha qualcosa in comune: 'insicurezza del futuro. io penso proprio che si tratti di questo. durante le mie vacanze ho letto molto sui temi del futuro e della globalizzazione e anche qualcosa di politica. c'è una strana comune sensazione di estraneamento e di dissenso diffuso in molte persone che non riescono a vedere chiaro nel loro futuro. ma che ne sarà dei nostri studi nel mercato globale della flessibilità? che ne sarà dei nostri progetti nel mondo che si rovescia così velocemente? che ne sarà di noi e dei nostri mestieri? delle città, dei territori e delle campagne? dell'ambiente, dei boschi, del mare e dei laghi, dell'acqua, dell'aria? certo noi non lo sappiamo. si sa già che nei paradisi mancati della new economy milioni di forzati del computer sfruttati nella precarietà di i! mpieghi a tempo si ritrovano già con le palle a terra... si sa che il pianeta non ce la fa più e che le metropoli tanto decantate da certi studiosi del caos sono al collasso. direi che non si sa nulla di ciò che ci aspetta. nessuno di noi sa nulla. io so che fra un po' uscirò di casa per buttarmi in qualche localaccio a bere e guardare le ragazze tappate come dice riccardo, e tornerò a casa stordito per andarmene a letto e domattina andare al lavoro... non so altro...so in questo momento che quello che scrivo qui verrà letto da qualcuno di voi e questo mi da un po' di sollievo, so che tornerò a trovarvi, magari più tardi. |
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27/08/01 |
Martina T Ciao claudio e Ciao a tutti. vi leggo spesso. aspetto che tu torni e intanto mi sento vicina a checca. vorrei sapere tante cose che il libro lascia aperte, tante da sernini e adesso anche da briatore. ma adesso sono stanca di pensare, voglio solo sognare. penserò al mio grande viaggio e sognerò anch'io di ritrovarmi da qualche parte in un bel posto a fare delle cose manuali necessarie a sopravvivere, sognerò di costruirmi la mia capanna e di raggomitolarmici dentro e sognerò di scoprire che sono viva e che ho voglia di continuare a lottare e a battermi. |
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01/09/01 |
Luca quando si dice che il futuro è difficilmente prevedibile perchè tutto si sta evolvendo a velocità pazzesca verso chissà quali mondi ipertecnologici, allora si capisce che l 'esistenza di molti non ha più fondamenta certe. adesso improvvisamente tutti si accorgono dei problemi della globalizzazione - con un ritardo pazzesco - e tutti parlano di mercato, profitto, economia globale, identità locali, ambiente. a me sembra che la comprensione dei problemi arrivi sempre troppo tardi rispetto ad uno sviluppo che cammina con un altra marcia. allora se il pensiero dei più è così in ritardo a rincorrere i problemi invece che anticiparli e prevenirli, allora le cose si fanno serie. il dominio dell 'economia del libero e selvaggio mercato fa si che siano le multinazionali e le organizzazioni economiche a governare tutto e tutti, a scapito del pensiero filosofico, della poesia, dell 'arte. questo è un panorama sconsolante e noi ci viviamo dentro senza poter fare nulla. bi! sogna battersi, dice jaco. si, bisogna battersi perchè si trovi una via comune per il progresso che sta pervadendo il mondo intero e distruggendo tutte le culture locali. il progetto locale è una strada da percorrere, come la resistenza passiva ai consumi sfrenati, e come la formazione culturale. questo sito e questo libro sono un esempio eccezzionale di come in realtà sia possibile trovare dei territori di ragionamento comune, al di là della politica e degli schieramenti. |
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02/09/01 |
PIT Ciao, sono PIT. ho letto tutto il libro d 'un fiato in una lunga sera d 'estate, perchè me lo aveva suggerito un 'amica architetto. quante cose ci sarebbero da dire, ma vedo che qui vi date da fare in molti e così il libro si sta arricchendo di tanti contributi oltre che del saggio del prof. sernini. intanto vorrei proprio sapere perchè questo libro non viene pubblicato da qualche editore serio e ben distribuito in tutte le librerie, perchè tanti architetti farebbero bene a leggerlo e anche tanti studenti pieni di spocchia farebbero bene ad imparare qualcosa da jaco. è un mondo questo pieno di arroganza e di carrierismo sfrenato. è un mondo di rincorse e di gare a chi rfaggiunge prima il successo ed il benessere economico. è un mondo dove studiare e approfondire per il solo motivo di arricchirsi interiormente è diventato ormai fatto ridicolo. jaco tutto il giorno lavora per arricchire la sua anima. per ritrovare se stesso che è ciò ched in fondo fanno i poeti! . ma la poesia è ormai emarginata, confinata chissà dove...grazie jaco per quello che ci hai insegnato. |
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02/09/01 |
Maurizio cogliendo un sollecito già fatto da altri vorrei che qui si stabilisse un po ' di dibattito sulla biennale arte 2001 ormai vicina alla conclusione. |
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02/09/01 |
Jacky Ciao a tutti. jaco resisti. non mollare. non tornare a casa. fai quello che devi fare. non vedo l 'ora che tu ci scriva qui. Ciao. |
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02/09/01 |
Theo Ciao a tutti gli amici di Jaco. Jaco resisti, dice qualcuno qui.anche noi dobbiamo resistere. Dobbiamo turarci il naso e sopportare una società dove la calsse dirigente fa pena se non perfino paura, dove le amministrazioni fanno pena, dove la burocrazia come un dittatore impalpabile tutto dirige verso la paralisi delle idee e dove invece la tecnologia avanza come un pachiderma verso il suo totale predominio. La tecnica.Già la tecnica che prende il sopravvento. Ma i filosofi dove sono? Chi ci indicherà delle soluzioni per sopravvivere?Chi ci aiuterà a cercare la nostra strada? |
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08/09/01 |
Tony Ciao. ho letto tutto il libro e tutto il forum, e anche il saggio di sernini. mi è venuto il pensiero che i messaggi di questo forum sono veramente belli, come dice briatore. allora da ciò è partito qualche ragionamento. prima ditutto è grazie al libro e al saggio introduttivo ed alla loro qualità che si è venuta a creare questa piccola comunità di persone che ragionano su temi più o meno comuni. e questo è importante, perchè quando dicono ched i forum non funzionano in internet è perchè spesso sono delle stronzate. mentre quelli che affrontano temi importanti e anche un po ' di nicchia-scientifica,politica,artistica,filosofica,ambientalistica e via così- funzionano quasi sempre. secondo pensiero: se noi troviamo il tempo di leggere e di scrivere è perchè ne abbiamo bisogno e ci piace. e questo è importante perchè significa che c 'è spazio per ragionare anche di cose come queste in internet e che delle persone lo fanno. terzo ragionamento già discusso nel lib! ro e nei messaggi: la libertà di pensiero e di espressione viene così incentivata mentre nelle riviste e nei libri sono alcuni che decidono qui ci colleghiamo orizzontalmente e più o meno nessuno sa chi siamo. grazie a tutti voi e a presto.
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15/09/01 |
Jenny Torno qui per esprimere l'orrore e il dolore terribile e la paura che provo.
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15/09/01 |
Byron Oggi dopo quello che è successo, tutti dovremo cambiare molto tra le nostre prospettive. jaco, resisti. questo è stato il mio primo messaggio, e lo riconfermo oggi più di ieri. tutti coloro che la pensano come jaco, oggi devono resistere e darsi da fare più di ieri. chi pensa come lui che questa civiltà vada RIGENERATA deve iniziare dalle piccole cose di tutti i giorni a operare per questo obbiettivo. chi si era accorto in anticipo come lui dell'incomunicabilità tra tutti i sistemi dei saperi (citando dal libro) dovrà operare per cercare di trovare modi per capirsi tra culture diverse, tra diversi ambiti scientifici, tra stati e paesi diversi, tra diverse ideologie e diverse religioni. adesso si aspetta la reazione degli stati uniti e si spera che essa non provochi un espansione esponenziale dell'incomunicabilità planetaria e della violenza. è un momento tragico. |
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15/09/01 |
Michele Z buongiorno a tutti. è sabato pomeriggio. c'è un po' di sole fuori. io sono ancora scioccato, e ho molta paura per quello che succederà. ho paura della guerra. intanto non so cosa succederà del mio lavoro, mentre i miei risparmi in questi giorni si stanno volatilizzando. l'incertezza drammatica sul nostro futuro provoca oltre che SPASEAMENTO come dice il libro, anche un angoscia terribile. un angoscia da cui è diffile difendersi. ma bisogna tirare avanti, continuare in questa quotidianità, quando il mondo sta cambiando e sfiorando l'apocalisse globale subisce apocalissi localizzate, delle quali le torri gemelle sono la più eclatante e mostruosa traa le apocalissi locali, ma molte altre ne succedono e spesso in tutto il mondo. i contenuti del libro diventano così molto molto attuali proprio oggi che il mondo sta davvero cambiando, che stiamo per assistere ad una tremenda guerra dell'occidente contro il fondamentalismo islamico, ad una drammatica recessione! economica, alla crisi definitiva del modello di sviluppo così e fin qui costruito. sarà veramente dura e secondo me potrà durare anche parecchi anni. diminuiranno i livelli di libertà per tutti, e la possibilità di spostarsi e di spostare le merci, l'occidente si chiuderà con frontiere blindate, a difendersi dal resto del mondo. mi domando: ma in che mondo viviamo? in che mondo viviamo se assistiamo alle scene di newyork e subito dopo alle scene di quelli che festeggiano? in che mondo viviamo se lo spettacolo della morte e della tragedia diventa strumento per accaparrarsi ascoltatori nella competizione tra le reti televisive? in che mondo viviamo? |
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15/09/01 |
Marco Ciao. che brutta storia! non riesco prorpio a capacitarmi di tutto quello che ho visto. e voi? ci capite davvero qualcosa? credete a tutto quello che ci raccontano? io no: non credo che quasi nulla di ciò che la gente comune sa sia vero. mancano spezzoni importantissimi della verità, perchè non posso veramente credere che davvero un gruppo di terroristi possa buttare giù un pezzo della più importante città del mondo e anche un pezzo del pentagono. non è possibile a meno che non viviamo nel mondo dei fumetti. il conflitto è ben più vasto e molto più tremendo di quello che ci fanno credere. ci aspettano anni bui che speriamo non ci portino troppo indietro nella storia. certo qualcosa di tremendo si sentiva nell'aria, e anche alcune previsioni catastrofiche di jaco contenevano delle premonizioni sul crak che prima o poi doveva avvenire. perfino nostradamus, ma anche molti autori di fantascenza avevano previsto il fuoco sopra la metropoli americana e le tragedie! ...cubrick sapeva che il 2001 sarebbe stato un pessimo anno... eppure l'immensa locomotica ha continuato a tirare fino all'ultimo, come se niente fosse. non ci credo. i potenti sanno. siamo noi che non sappiamo nulla e dobbiamo immaginare, interpretare, riflettere, leggere per elaborare un ragionamento che possa filare. certo oggi il crepaccio è talmente grande che bisogna rivedere tutti i ragionamenti fatti prima. io non credo a tutto, e voi? |
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15/09/01 |
Matteo Salve. chi può aiutarci a capire qualcosa del futuro che ci aspetta, prorpio perchè siamo dei progettisti? quali territori e quali città? IN UN MOMENTO COSì DRAMMATICAMENTE INCERTO CHI PROGETTA HA LE MANIO LEGATE, non sa da che parte andare, non sa che pesci pigliare, sempre che si ponga qualche problema sul futuro. io non ci capisco molto di tutto quello che ci sta succedendo. e non so prorpio cosa succederà. speriamo proprio che non sia la guerra. |
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15/09/01 |
Lena Ciao. claudio, fatti vivo e dicci cosa pensi dopo l'11 settembre 2001. ti aspetto. e tu cortomaltese perti? se vuoi un mozzo, sono a tua disposizione. Ciao. |
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16/09/01 |
Gina torno qui con il cuore ferito e sconvolto da tanto orrore. vi scrivo dalla grecia, dove sono tornata per trovare la famiglia prima di ricominciare gli studi in italia. qui sono isolata e trovarvi mi da un certo conforto e mi sento meno sola. anche se in questi momenti ci si sente soli per forza. cosa succederà adesso? è davvero la guerra? dio mio, aiutaci a superare questo periodo! sarà davvero la guerra? ho paura e mi sento insicura. vi abbraccio tutti e mando un bacio a jaco. |
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16/09/01 |
Paola Ciao. torno qui nel forum della casa di jaco, dopo un po' di tempo. mi da energia sapere che forse c 'è qualcuno che ogni tanto si ritrova qui senza interesse alcuno ma solo per il piacere di condividere alcuni ragionamenti. prego tutte le sere che la guerra non cominci davvero, perchè penso che la violenza ne trarrebbe un vantaggio per rigenerarsi e per espandersi sempre di più. sarebbe la fine dell'umanità per come la conosciamo ora. non riusciremo a tirarcene fuori tanto in fretta, e quante vittime innocenti! penso che sia necessario far sentire la voce di tutti quelli che lottano contro le guerre e le violenze, per la pace e la convivenza. il papa ha già fatto sentire al mondo la sua preghiera. jaco aveva ragione ad essere così pessimista e le sue premonizioni hanno dell'incredibile. forse davvero dopo questa guerra che si annuncia succederà nelle grandi metropoli ciò che lui ci ha raccontato? un nuovo medioevo dove i feudi si rinchiuderanno sempre più! e i territori disseminati di ex fabbriche dismesse e quartieri fatiscenti diverranno terra di conquista per folle sbandate e violente? no! l'uomo deve reagire. dobbiamo reagire tutti, contro la violenza e la guerra. questo può diventare un obbiettivo capace di diminuire la nostra ansia e la nostra incertezza. vi prego, ascoltate la preghiera del papa! |
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16/09/01 |
Monica WW il seguito del mio primo intervento al forum è scontato. dicevo che jaco aveva visto tutto e concludevo dicendo di aver paura. vi sembrerà incredibile ma credo che l'apocalisse americana e quello che succederà adesso forse saranno la scossa tremenda che ci farà risvegliare tutti e da qui si potrà ricominciare a inventare nuove regole e reindirizzare lo sviluppo verso una direzione più giusta. da qui possiamo ripartire, sempre che busch abbia l'autorità morale e l'intelligenza di governare con lungimiranza e non con la vendetta. la vendetta ci porterà alla distruzione, la pace alla costruzione di un nuovo mondo più attento e meno incentrato sulla cultura del solo successo individuale. vi sembrerà incredibile ma ho meno paura di prima e ci credo, ci credo che l'uomo potrà ricostruirsi da qui un nuovo futuro. vi abbraccio forte forte, e mando un bacio a jaco e a claudio. |
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16/09/01 |
Fulvia Salve. Ho anch'io finito da poco la lettura della casa di jaco e del saggio di Michele Sernini. Sono un architetto in cerca d'identità, ho 35 anni ed ho maturato una certa esperienza lavorando all'interno di una grande e famoso studio italiano. Sono molto d'accordo con le riflessioni e le perplessità espresse dai due architetti nel libro e questo altalenare continuo tra pessimismo ed ottimismo, tra la professione reale e la fuga, tra il dissenso e la ricerca di verità; questa lunga e stimolante riflessione così vera e poco accademica, mi stanno aiutando nella mia ricerca d 'identità. SI, perchè anch 'io sono stato un 'arrogantello di quelli che credono di essere dei grandi architetti ed ho fatto parte di quei gruppi di intelledttualistici progettisti che andavano a visitare il Gallaratese senza in realtà capirci nulla. Bene, ora ho aperto gli occhi ed ho ritrovato un po ' di umiltà, spero. Vorrei tanto che l 'architettura e gli attori di questo frastaglia! to mondo di intellettuali comprendessero che dobbiamo ripensarci tutti per il prossimo futuro, se vogliamo incidere positivamente in questa epoca drammatica. Dobbiamo pensare ad uno sviluppo sostenibile partendo dai nostri piccoli progetti diffondendo così una nuova cultura basata non più sullo spreco ma sul risparmio, non più sulla tecnica rappresentativa e simbolica ma sulla verità. Libertà e necessità, diceva l 'altra sera Dal Co ' all 'inaugurazione della mostra su ITO a Vicenza. "Cercare una sintesi tra libertà e necessità... ". Ecco, questo è un buon inizio per ritrovarsi: io aggiungerei che le necessità sono oramai poco chiare se non quelle puramente legate alla tecnica costruttiva. quali saranno le necessità del prossimo futuro e quali i livelli di libertà? Si è già aperto il dibattito su cosa fare nell 'area distrutta delle torri gemelle-vedi corriere di oggi- tra chi dice che bisogna ricostruirla e chi dice che si potrebbe piantare un bosco di quercie e chi dice c! he nessuno potrà decidere nulla se non la rendita urbana e il valore stratosferico di ogni centimetro quadrato di quell 'area. Quali sono le reali capacità progettuali di un architetto oggi di incidere davvero, se esistono? O noi saremo destinati a continuare a progettare edifici già del tutto dimensionati dal profitto previsto e dalla burocrazia? La Fenice dov 'era e com 'era dimostra che noi progettisti non contiamo nulla oggi. Mai in nessun altra epoca storica si sarebbe ricostruito allo stesso modo un edificio così importante e rappresentativo. Oggi si, perchè nessuno sa cosa ci aspetta nel futuro. Ecco perchè credo prorpio che questo racconto sia importante, proprio perchè Caramel riflette e con parecchio anticipo su questi temi e sul futuro, così da farci capire che prima della tecnica e della scienza delle costruzioni ci dovrebbe stare il pensiero e il progetto, e che alcuni principi sono legati indissolubilmente al nostro lavoro, perchè noi progettiamo e costruiamo n! on metri cubi bensì edifici e che questi edifici poi se ne stanno lì chissa per quanto tempo... Adesso che un 'immane tragedia si è perpretata sotto gli occhi del mondo intero, noi dobbiamo pensare ancora di più, e forse Fuksas ha ragione: piantiamo alberi. Vi sono grato dei molti messaggi interessanti che inviate e spero tanto che si possa discutere su questi temi. Ciao. |
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16/09/01 |
Anonimo Penso proprio che la fine dell 'umanità civile sia molto vicina. si è rappresentata in modo incredibile dentro le televisioni di tutto il mondo, e ci ha sconvolti tutti. tranne i dirigenti delle televisioni che continuano anche durante la fine dell 'umanità a trasmettere quelle stronzate di quiz prima dei telegiornali...anzi vorrei proprio dire che la televisione e il suo infimo livello rappresenta in modo perfetto la fine dell 'uomo. adesso bush dice che siamo in guerra e che la guerra sarà lunga. i talebani richiamano l 'islam ad unirsi contro il satana americano e così è formalmente esploso il conflitto tra capitalismo occidentale e il mondo islamico...ma questo conflitto c 'è ormai da molto tempo, solo che la civiltà occidentale era troppo impegnata con le speculazioni in borsa, la new economy, i profitti, le carriere per sperperare del tempo a ragionare seriamente su queste cose. io penso che sia il nostro modello incosciente di sviluppo che è arrivato a! lla fine dei suoi giorni e che l 'esplosione del conflitto è solo l 'ultimo atto di una guerra lunga almeno un secolo tra la bestialità dell 'uomo e la sua cecità. condoglianze sentite per le vittime del terrorismo, esecrazione, ma anche autocritica. ora risponderemo con gli aerei e loro risponderanno con altri attentati e la spirale della violenza diventerà un vortice da cui non usciremo più. siamo ciechi ed intrisi di un 'arroganza insopportabile, non vogliamo capire che ciò che l 'uomo ha costruito nel pianeta negli ultimi cento anni ci sta portando alla rovina? dobbiamo cambiare tutto e tutti i punti di vista. come dice jaco dobbiamo rigenerare una nuova mentalità conciliante e dobbiamo immediatamente trovare il modo perchè tutti i poteri e i saperi trovino il modo di comunicare per cercare la salvezza dell 'uomo, altrimenti in breve tempo sarà la fine. |
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22/09/01 |
Fink Ciao. ritorno dopo un po ' di tempo qui e rileggo il mio vecchio messaggio dove ricordavo che jaco diceva che il processo era ormai irreversibile ed io cercavo di pensare che c 'era da fare perchè lui non avesse del tutto ragione nelle sue prefigurazioni che potevano a molti apparire troppo pessimistiche...purtroppo i fatti gli stanno dando ragione. il disagio terribile di tutti noi, l 'incertezza, l 'insicurezza, il terrorismo, la guerra, le borse e l 'economia che crollano, il futuro che non si sa cosa ci riserverà...questo libro diventa ancora più premonitore alla luce di ciò che oggi sta accadendo. ancora più interessante se si pensa che è stato scritto alla fine del 99. in molti e da molte parti e da molto tempo ragionano sugli effetti devastanti di un modello economico produttivo squilibrato e incoscente, in molti credo ci poniamo il problema di individuare delle forme di controllo di questa terribile dittatura del denaro che fluttua e che finanzia le f! abbriche ma anche i terroristi e la mafia. i soldi non hanno nome ma le banche che riciclano i denari sporchi sono le prime a dover essere chiuse, prima ancora di andare a bombardare. sembrerebbe tutto così semplice da capire...mah! non c 'è scampo. dovremo convivere ancora a lungo con questa cieca arroganza e con la violenza da una parte e dall 'altra. oggi siamo tutti scossi dalla tragedia americana e dalle vittime innocenti, ma io posso dirvi che ero sconvolto anche prima, perchè chi come me ha poturo lavorare in una missione in africa e chi come me ha visto i bambini morire di fame e di stenti e di aids, già sapeva che gli squilibri sono inaccettabili e che la morte è la principale compagna di questo periodo buio della storia. ma bisogna andare avanti, dobbiamo lavorare e trovare la forza di continuare, dobbiamo difenderci dalla paura e dal disagio, magari aumentando le occasioni di confronto come può anche essere un forum come questo. vi abbraccio. |
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22/09/01 |
Giovanna che bello sapere che da qualche parte c 'è qualcuno che trova la voglia di scrivere tante belle cose come quelle di questo sito. questo è un buon segno. virginio briatore ha fatto una piccola raccolta di frasi dal forum e questa è una bellissima idea, perchè qui c 'è gente che ha da dire molto. mi piace tanto questa cosa che un architetto famoso, un eremita, un professore importante come sernini ci mettano a disposizione gratuitamente il loro pensiero e ci offrano uno spazio libero in cui scrivere e ragionare. mi sembra una cosa bellissima. soprattutto perchè i contenuti hanno creato una piccola comunità che probabilmente nelle differenze ha qualcosa in comune: interessi e disagio, professioni e paure o semplici interessi. grazie a Dio c 'è ancora qualche posto dove i ragionamenti sono del tutto liberi ed incondizionati...grazie a voi so che ogni tanto venendo qui trovo idee alle quali mi sento vicina, trovo paure che sento anch 'io senza che tutto ciò sia co! ndizionato dai conduttori televisivi, dall 'auditel, dal direttore editoriale...questa che questo sito ci propone è una buona strada già utilizzata nel mondo scientifico, perchè anche i creativi e gli intellettuali del progetto si ritrovino liberamente in ambiti che sentono propri e vicini. a me interessano di più i discorsi sulla città e sull 'arte e il design piuttosto che sul g8 ma ugualmente gli approcci sono stimolanti e i più diversi. speriamo che nessuno si accorga di tutto ciò e che non vogliano mettere le mani su questo sito come invece alcuni di voi si augurano, perchè gli editori hanno probabilmente altri interessi. io mi auguro che questo libro resti così libero e che questo forum non si espanda troppo perchè allora le mani dei potenti dimostreranno qualche interesse e allora finirà tutto. per ora grazie a tutti voi perchè ho trovato un bel posto dove passare qualche minuto pensando... |
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22/09/01 |
Dino Ciao, sono Dino. è la prima volta che scrivo al forum, e ho appena finito di leggere tutti i messaggi. sono perplesso su una cosa: l 'autore perchè non partecipa più? io dico che dovrebbe tornare e anche molto presto, perchè qui c 'è bisogno di lui. poi mi piacerebbe sapere perchè il libro non viene anche stampato su carta magari in un edizione economica senza immagini. sono anch 'io un arch. e spesso ho apprezzato le opere di caramel sulle riviste. ho visto da poco pubblicata su abitare una sua palazzina, che mi è piaciuta ed è coerente con i pensieri e le riflessioni del libro: semplice, ben proporzionata, lineare, ben progettata senza per questo voler strafare e farsi notare. bene, ma allora come mai la maggior parte degli edifici si ispirano a principi compositivi opposti? come mai molte riviste privilegiano architetti e architetture così eclatanti e antropocentriche per usare un termine di jaco? io credo che la ragione sia da ricercare a monte, nella spe! ttacolarizzazione del pensiero e delle attività umane. tutto oggi deve essere spettacolare e dirompente, la normalità e la semplice serietà non pagano, è la moda che la fa da padrona. ha ragione l 'autore e mi schiero con lui quando dice che è giunto il momento di rifondare un concetto di semplicità e di normalità delle cose e del progetto. ha ragione quando sostiene che non sarebbe male se noi architetti ci dedicassimo a concepire edifici con i muri e le finestre invece che farci abbacinare dalle pelli ipertecnologiche vetrate di tanti progetti oggi tanto in voga, e ha secondo me ragione da vendere jaco quando dice che dentro quelle scatole di vetro spesso la tecnica che governa la indispensabile impiantistica per ragioni economiche di risparmio diventa bassa tecnica e allora non ci si stà tanto bene dentro quelle scatole di vetro. perchè la pelle è importante di più dell 'impianto perchè la prima si vede e il secondo no. certo dio sicuro renzo piano farà benissimo anche gl! i impianti e riuscirà a rendere vivibili normalmente i suoi edifici, ma tanti altri che a lui e a ito e ad altri grandi si ispirano copiando facciate e coperture vetrate poi magari non riescono per davvero a progettare tecnicamente bene i loro edifici. lo dico con cognizione di causa, perchè lavoro dentro una di queste scatole, progettata da un giovane e spocchioso architetto modaiolo, la mia scrivania è vicino alla facciata e vi assicuro che mi sento un pollo allo spiedo d 'estate e un ghiacciolo d 'inverno, anche se l 'impianto continua sempre giorno e notte a sputare fuori aria calda e aria fredda, ma essa non si distribuisce bene su tutto l 'edificio, e le vetrate sono spesso ricoperte di condensa. i controsoffitti sono studiati per abbattere i rumori e vi assicuro che funzionano perfettamente, così bene che a molti di noi da molto fastidio essere così ovattati, non possiamo aprire le finestre per arieggiare, per parlare da un tavolo all 'altro dobbiamo urlare, raffreddo! ri e allergie non si sprecano, in più il sistema automatico di filtraggio della luce attraverso delle tendine semitrasparenti inserite all 'interno della facciata è andato quasi subito in tilt, così quando troppo sole ci batte sui computer attacchiamo dei fogli da lucido con lo scotch sulle vetrate. ecco, la mia esperienza personale mi fa capire che caramel e jaco hanno ragione da vendere a mettere nero su bianco questi critici ragionamenti ed io sono con loro. Ciao. |
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23/09/01 |
Pierre Ciao. jaco è un po ' il simbolo di chi rifiuta la cultura "prestazionistica ", dice la home page del sito. in effetti fino all '11 settembre 2001, tutto era dominato da quel tipo di mentalità. oggi è cambiato tutto: tutto ciò che prima poteva legittimamente venir criticato oggi si è ricompattato in un consenso unanime difensivo verso coloro che detengono le redini e contro il nuovo belzebù barbuto e turbandato, il nuovo diavolo contro cui tutti dobbiamo combattere e che è causa di tutti i mali. io vorrei davvero dissociarmi da questa unanimità d 'intenti e di volontà, perchè non credo a nulla di ciò che ci raccontano. forse l 'unico che ha avuto ragione nel suo rifiuto è jaco, e tutti quelli che come lui hanno avuto il coraggio e la forza di rifiutare e fuggire prima. prima di dover vedere e partecipare direttamente o indirettamente a tanto orrore e a tanta violenza. fuggire o restare? chi se ne è andato prima, ha avuto ragione da vendere. jaco non ce la fac! eva più, ed è fuggito da un modo di vivere che non gli piaceva, ma penso io che non abbia rinunciato, anzi, si è solo inventato o sta cercando un modo suo di vivere meglio. oggi tutto è cambiato per davvero e sembra che tutti siamo d 'accordo a che gli stati uniti eseguano i bombardamenti. solo il papa, leva la sua voce per la pace, e questo è un brutto segno. ogni scoppio produrrà un 'altro scoppio, ogni bomba un 'altra bomba, e così il dialogo finirà e allora sarà davvero guerra. spero tanto che non sia così! Ciao a tutti. |
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23/09/01 |
Bobby mi sa che in questi giorni ci toccherà vedere alla tv ancora immagini di aerei che bombardano, anche se già hanno detto che le principali azioni saranno top secret. mi sa che ci toccherà vedere bambini che muoiono e profughi disperati che scappano, mi sa che ci toccherà vedere che l 'uomo dalla storia che si è lasciato dietro ha imparato poco. io ho deciso di spegnere la tv e di mantenere i miei rapporti solo con internet, anche se già si sa che la rete sarà oggetto di "attentati informatici " da parte del terrorismo. ma almeno qui nella grande rete ci sono tanti spazi dove il pensiero non è controllato dal businness e tanta gente che vuole ancora pensare. mi sa che ci toccherà vedere che lo scoppio e il crollo delle due torri e tutti i morti delle due torri, diventeranno l 'immagine mediatica del crollo di una umanità governata dall 'economia, a tal punto che si scopre ora che sarebbe meglio inventare qualche sistema per controllare i flussi di capitali e i! movimenti dei capitali per combattere bin laden. forse che prima questo non si sapeva? siamo stati troppo presi da tante cose per preoccuparci prima di quelle importanti. adesso è scoppiata la crisi, una crisi nera, e allora in ritardo e solo di fronte a migliaia di morti si corre ai ripari. jaco a un certo punto dice che quello che maggiormente lo spaventa è la cecità di fronte a fatti che tutti con il buon senso dovrebbero capire. il problema che voglio porre io è il perchè di questa incredibile cecità. lo sviluppo degli ultimi venti o trentanni ci ha resi ciechi ed incoscienti. abbiamo distrutto le campagne, i territori, l 'aria, stiamo inquinando il mondo intero, gli oceani. abbiamo prodotto e prodotto e consumato e consumato senza preoccuparci di niente. adesso ne paghiamo le conseguenze, in modo drammatico e spaventoso. mi sa che ci toccherà vedere che ancora per tanti anni data l 'emergenza a cui dobbiamo far fronte, le priorità non saranno quelle dell 'equità e dell! a difesa del pianeta, mi sa che ci toccherà vedere che ancora per tanto tempo continueremo a distruggere e a ricostruire con gli stessi fallimentari principi.ma in che mondo viviamo? ma chi siamo, se non siamo capaci di capire e se gli interessi economici continuano a governare le scelte di coloro che comandano? ma dove siamo e dove stiamo andando? certo dobbiamo continuare a fare il nostro dovere come dice il nostro presidente, e credo che abbia ragione, ma qual 'è questo dovere oltre a quello di lavorare chinati sui nostri tavoli con i paraocchi e chiusi nelo nostro piccolo mondo individualistico? mi sa che ci toccherà vedere ancora tante brutture prima che si possa tentare qualcosa di nuovo. macchè globalizzazione e anti global, qui si tratta di capire a monte di tutto che dalla rivoluzione francese e dalla prima rivoluzione industriale in pochissimo tempo abbiamo modificato il mondo intero con risultati che oggi ci appaiono in tutto il loro drammatico simbolismo: da una! parte ci siamo noi occidentali con i nostri modelli, le nostre città, le nostre fabbriche, le nostre sconfinate ricchezze, le nostre televisioni, dall 'altra ci sono gli altri. siamo tornati indietro di secoli: la lotta è tra ricchi e poveri, solo che si è allargata al di là dei confini geografici e al di là degli stati. non c 'è più una definizione geografica. qualcuno ci vuole far credere che sia la lotta tra il bene e il male. un bel niente! chi è senza peccato scagli la prima pietra: è bene, è tutto bene ciò che avviene nelle civiltà occidentali e nel neocapitalismo senza scrupoli che si sta diffondendo alla velocità della luce in russia e in cina e nei paesi dell 'est? è tutto male ciò che avviene nei paesi islamici o in africa? ma quale male e bene, ma quale guerra santa, qui stiamo parlando di privilegi e di ricchezza, di petrolio e di energia, di povertà e di fame, di squilibri abnormi, di abnormi atrocità, di abnormi sofferenze e abnormi disparità. non credo che tu! tti debbano essere uguali, nè tantomeno sono comunista, ma penso proprio che la libertà si basi anche sulle pari opportunità, o no? allora se questo è vero negli usa-forse- nel mondo globale dove il potere è in mano a pochi su tutto il pianeta, allora tutti dovrebbero avere pari opportunità. io non so spiegarmi bene, ma statemi a sentire: se una multinazionale occidentale conquista i mercati globali e delocalizza su tutto il pianeta, allora i confini degli stati che fanno le leggi non vanno più bene. io la penso così. se l 'economia è globale allora anche le leggi che dovrebbero governarla e controllarla dovrebbero essere globali e di tutti. gli islamici che sono più di un miliardo non possono essere contemporaneamente mercati da conquistare e nemici da domare, oppure pensiamo che tutto si possa fare, come riciclare i capitali del diavolo, in nome del dio denaro e poi, mentre in molti guadagnano con i suoi soldi e glieli fanno rendere, bombardare il paese che lo ospita fisic! amente e nominarlo come il vero nemico della civiltà? c 'è troppo che non va in queste semplificazioni che ci propinano. abbiamo individuato il diavolo e la causa dei mali del mondo, e allora attraverso questo pazzo violento copriamo tutti i mali che invece abbiamo costruito noi. e intanto molta gente importante e "per bene " come l 'avvocato svizzero che si è visto l 'altro giorno ai telegiornali, si preoccupa dei suoi affari. eh no! non si può andare avanti così: un capo della mafia che tutti sanno che è un capo della mafia, fa donazioni e si costruisce palazzi multimiliardari con piscine e eliporti, e tutti ai suoi piedi perchè stacca gli assegni? ecco il problema: oggi con i soldi si compra tutto. anche l 'anima di un uomo. e così mentre il mondo occidentale va a bombardare bin laden, il mondo occidentale si occupa dei suoi denari e delle sue società immobiliari. e così mentre tra tutti noi, gente normale che lavora, si diffonde la paura e l 'angoscia per il futuro, lor! o speculano in borsa e guadagnano migliaia di miliardi, e noi piccoli risparmiatori vediamo i nostri soldi che volano via con i jet e le portaerei. in che mondo viviamo se non siamo in grado di capire tutti queste cose? scusatemi tanto per lo sfogo, so che forse i miei punti di vista sono un po ' esagerati e pessimistici, ma vi chiedo se non ci sia qualcosa di vero tra queste righe, perchè io sono sicuro che noi comuni mortali della verità che sta dietro alle cose veramente importanti non sappiamo nulla, perchè nulla ci viene detto, perchè siamo dei sudditi che godono di ampie libertà, ma sempre sudditi siamo. |
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23/09/01 |
Tausk Salve, sono tornato anch 'io dopo parecchio tempo a trovare jaco e a trovare voi. certo che mi rendo conto di come sono cambiate le cose per tutti in così poco tempo! sono cambiate le priorità e le portate dei problemi oggi che si parla di guerra globale e che dei pazzi hanno fatto ciò che abbiamo visto. ma quelle previsioni catastrofiche di jaco restano scritte nero su bianco, e quello che ci poteva sembrare pessimismo esagerato solo un anno fa, oggi pare più che giustificato, anzi. la realtà infatti ha superato ogni immaginazione, e tante cose di cui si parla durante i dialoghi tra l 'architetto e l 'eremita diventano oggi di una attualità stupefacente. cioè a dire che molto si poteva prevedere con un po ' di buona volontà e di buona capacità di ragionare. soprattutto mi sembra che il problema del predominio della tecnica e del profitto sul pensiero filosofico, sulla cultura e sulla spiritualità sia quello più centrale. l 'etica di cui si parla tra le righe! del libro era fino a qualche giorno fa parola da far arrossire chi la pronunciava. e invece adesso d 'improvviso si parla di bene e di male, di civiltà e di inciviltà, di guerre sante di diavolo e di giustizia infinita. nelle tragedie l 'uomo per fortuna si ritrova e pensa. si capisce che è necessario riflettere, che è necessario porsi qualche problema. nella tragedia di questi giorni e in quella terribile che ci aspetta della guerra io spero si ritroverà spazio per riflettere, per pensare, per porsi i problemi, per cercare delle soluzioni. spero che le differenze spesso pretestuose che hanno allontanato ad esempio gente molto vicina nell 'ulivo, dia nuova vitalità al dialogo e non solo tra i grandi litiganti come glik ebrei e i palestinesi. sono sicuro che ce la faremo, sono ottimista per il nostro futuro. voglio davvero pensare così perchè altrimenti non si vedono prospettive se non la guerra e i bombardamenti. ve lo ripeto e non vorrei essere frainteso: sono ottimista ch! e quelle macerie ci daranno la forza per migliorare e per cambiare. jaco resisti! tu che puoi. |
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29/09/01 |
Mila Ciao. torno anch 'io dopo un po ' di tempo a ritrovarvi. tutto è cambiato nell 'ultimo periodo, ma qui per fortuna vedo che si continua a scrivere e a proporre liberamente il proprio pensiero. in questo periodo così drammatico e incerto si fa fatica a lavorare e a capire tante cose del passato e del nostro futuro. ma io voglio ancora soffermarmi sulla frase che già avevo ricordato nel primo messaggio e che ho visto aver colpito anche altri tra voi: caramel e jaco dicono che questa è l 'epoca dell 'incomunicabilità totale e planetaria tra tutti i sistemi dei saperi e dei poteri...alla luce di ciò che vediamo accadere oggi mi sembra una frase davvero centrata. infatti, anche se sentiamo ai telegiornali che il mondo occidendale si sta occupando di tirare i fili di una fitta rete diplomatica tra molti paesi del mondo per la lotta al terrorismo, basta che un premier come berlusconi lasci sciogliere la sua lingua e si faccia scappare affermazioni sulla superiorità ! di noi occidentali, che si apre una crepa tremenda tra tutti i governi. voglio dire che a parte la frase sciocca e arrogante del nostro primo ministro, mi sembra che non ci sia nulla di cui stupirsi per le sue affermazioni, dato che uno degli slogan principali della sua coalizione è tolleranza zero e che tra i suoi ministri ci sono dei leghisti che non hanno mai nascosto le loro idee in fatto di tolleranza per le diversità religiose e perfino di razza. questo conformismo mi da molto fastidio: tutti i difensori di berlusconi si dannano per dire che non è stato capito il significato delle sue parole e che LUI voleva dire questo o quello...io penso invece che lui volesse proprio dire ciò che tutti hanno capito, perchè questo è ciò che pensa LUI e tutta la sua coalizione. perchè dire che non ha detto se invece ha detto? adesso vorrebbero farci credere di essere diventati improvvisamente tolleranti e rispettosi degli ALTRI? io sono credente, e so che la mia religione mi insegna l! a tolleranza e il rispetto degli altri, e mi insegna la pace, come del resto ha tante volte ripetuto il PAPA. la religione dei nostri governanti è un 'altra: è quella del liberismo economico e quella di perseguire i propri interessi. infatti in questa settimana si legge sui giornali di quanto è successo in parlamento circa le rogatorie e il falso in bilancio. sono angosciata. vedo che il mondo intero cerca di trovare un accordo per lottare contro questi pazzi terroristi, perfino e finalmente decidendo norme restrittive sui flussi dei capitali e noi italiani facciamo passare delle leggi che vanno nella direzione opposta proprio in questo periodo. il mio pensiero è che le frasi pronunciate dal premier sono niente in confronto a queste leggi che invece la dicono tutta fino in fondo sui loro interessi e i loro obbiettivi, e aggiungo con jaco sull 'incultura dilagante. mi piacerebbe tanto che gli architetti e gli intellettuali si facessero sentire, perchè come dice il libro se ne! stanno rintanati e nascosti? bisogna far sentire la nostra angoscia, il nostro dolore, il nostro stupore. io spero tanto che i pensieri esposti qui nel forum siano di tante persone e che si alrghi sempre di più questo senso di non appartenenza, perchè questo è l 'unico modo che abbiamo per far sapere al mondo che in italia c 'è dissenso diffuso tra molti, anche se una buona metà di noi hanno mandato al potere queste persone che oggi abbiamo lì nel governo e in parlamento. molti siti più importanti di questo, nel senso del numero di frequentatori, se ne stanno accorgendo e così la rete ci aiuta a dire la nostra e a esprimere le nostre paure. grazie. |
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29/09/01 |
Marco sviluppo sostenibile, ambiente, ecologia. tutte parole uscite dal vocabolario dei nostri politici e dei progettisti di cui loro si servono. progettare una città vivibile, pensare al verde, all 'aria, al risparmio dell 'acqua, ai bambini, agli anziani, ai portatori di handicap. sarebbe bello fosse vero. al contrario si pensa al cemento, a costruire sempre di più, a speculare sui terreni...questo libro e le riflessioni in esso contenute sono essenziali per uno che voglia pensare a progettare uno sviluppo sostenibile, perchè tentano di riportare il ragionamento sul piano culturale. ecco cosa dobbiamo fare per progettare: dobbiamo riportare il ragionamento sul piano culturale, dobbiamo pensare e studiare, dobbiamo frammentare i confini della disciplina in altre discipline come la filosofia, l 'ecologia ambientale, il risparmio energetico. certo oggi fare ciò è difficile perchè interessa a pochi e pochi hanno capito l 'importanza di queste cose. esse diventeranno ! a presto assolutamente necessarie per il futuro. grazie jaco per quello che ci hai detto tramite il racconto di caramel, e grazie a tutti voi per i vostri interventi. Ciao. |
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30/09/01 |
Massimiliano Ciao. la casa di jaco ci insegna a ragionare sulla città e sul progetto, ma anche sul futuro e su internet. tutto ciò infatti è inscindibile e non è proprio pensabile una progettazione che non si affacci nei problemi epocali che stiamo vivendo. jaco è l 'eremita tecnoassistito come dice briatore, e caramel è l 'architetto libero professionista, e dal loro rapporto nasce un ragionamento vasto e ricco sui temi che tutti noi dovremmo affrontare all 'università. invito i miei amici studenti a riflettere e a leggere questo libro ma anche altri suggerimenti del genere perchè solo allargando le nostre visuali riusciremo a uscire fuori come progettisti del futuro. Ciao |
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30/09/01 |
Lloyd 2001 Ciao, sono LLOYD2001, sono laureato in architettura e la mia passione è l 'architettura organica. io cerco di diffondere in ogni occasione il mio amore per l 'architettura organica, anche se purtroppo è molto difficile, perchè la riscoperta non è ancora avvenuta. Wright è il maestro a cui credo dobbiamo ricominciare a guardare se vogliamo far rivivere l 'architettura e rimetterci l 'uomo dentro. oggi l 'estraneità che si prova di fronte a molte architetture è tremenda, lasciando perdere poi la qualità da sottocultura di gran parte delle costruzioni in italia. sono entusiasticamente colpito dal coraggio dell 'autore che parla chiaro nel libro e ammonisce attraverso jaco sui danni che la cattiva architettura produce nelle città. il mio suggerimento è di ristudiare a fondo i maestri, perchè da loro abbiamo tantissimo da imparare. poi vorrei che cercassimo di pensare un po ' di più alle nostre cose di architetti e un po ' meno alla situazione politica generale, p! erchè altrimenti non ne veniamo più fuori e perdiamo i nostri obbiettivi di architetti. un salutone a claudio, a jaco ovviamente, a sernini, ma anche a briatore, a julian adda, e a tutti gli altri. |
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06/10/01 |
Gianantonio333
Ciao. sono uno studente di architettura, la mia passione è l 'architettura degli interni, soprattutto abitativa. quindi amo molto il design del mobile e dell 'arredo domestico. faccio molta fatica comunque a trovare libri sui maestri e sui designers che oggi sono più in voga. come mai? è un po ' strano che la patria del miglior design internazionale non metta nel dovuto risalto i suoi autori tanto importanti. non credete? se avete segnalazioni bibliografiche da inviare mi fareste un grosso favore. mi interessano soprattutto i volumi monografici. Ciao a tutti. |
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06/10/01 |
Nina Ciao, mi chiamo nina, e anch 'io amo i pensieri dijaco e il suo fare. è un esempio per chi tra noi vuole fare bene le sue cose, ed è uno che ha capito prima che era ora di tirarsi fuori. mi fa un po ' di impressione leggere soprattutto gli ultimi dialoghi perchè sono molto anticipatori del dissenso che adesso sembra si stia epandendo in tutto il mondo. Ciao lloyd, anch 'io amo wright e le sue architetture. anch 'io preferisco parlare d 'arte. anch 'io vorrei avere jaco tra i miei amici e parlare con lui. Ciao a tutti, teniamo duro, continuiamo per le nostre strade senza farci condizionare troppo dal brutto che abbiamo intorno. |
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06/10/01 |
Cortomaltese Ciao ragazzi, come vi avevo detto, sono partito. ora mi trovo nel porto di Gibilterra, e sto aspettando il momento buono per uscire. poi starò circa tre mesi tra Madera e le Canarie. non ho fretta, e per ora sono felice di essere partito. ancora di più dopo quello che è successo. qui comunque come me ce ne sono anche altri. e in giro ne troverò altri ancora. stiamo in contatto con le radio e con i computer. questo è bello. vi scrivo perchè volevo salutarvi e dirvi che io sono riuscito a mantenere il mio sogno di provare a partire. ma non fuggo, nè giro le spalle a tutto. voglio continuare a leggervi e a ragionare, per cui non vi racconterò le cose che voglio dirvi ora, perchè ho poco tempo. mi metterò in contatto fra qualche tempo, e cercherò di raccontarvi cosa sento e come sto vivendo il mio viaggio. intanto da GIBRALTAR CORTOMALTESE vi saluta e vi augura ogni bene. Ciao anche a julian e a tutti coloro che non sono daccordo con quelli che se ne vanno. |
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06/10/01 |
Virginia P Ciao, sono tornata a trovare jaco, perchè in questi giorni mi siete tornati in mente. soprattutto tu jaco mi sei tornato in mente. mi sono tornate nella testa delle cose che dici e che fai, così ho ripensato a te per cercare qualcosa con cui sognare... torno qui nel forum dopo tanto tempo e vedo che tante persone scrivono. vedo anche che l 'autore se ne è andato. lo capisco. penso anche che abbia ragione, perchè questo è un posto che ci viene offerto per parlare tra noi e non solo con lui o con jaco, se esiste. agli ultimi messaggi voglio dire che io penso proprio che ce la faremo, e tutto ritornerà ad essere come prima. non dobbiamo proprio cedere alla paura e all 'angoscia. dobbiamo continuare a sognare. vi abbraccio e bacio te jaco, e aspetto una tua favolosa mossa, così sapremo se ci sei o se ti devo tenere nei sogni. Ciao Ciao |
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07/10/01 |
Dominique Ciao. scrivo qui per sollecitare un ragionamento già ampiamente affrontato nel libro: la distruzione del paesaggio. nella zona del nordest, ma in moltissimi altri luoghi geografici toccati dal celere sviluppo industriale artigianale e commerciale degli ultimi 20 anni, le campagne si sono trasformate in aree industriali. questa trasformazione è avvenuta senza progetti e pianificazione urbanistica e geografica. i campanili e le fabbriche sono i punti di riferimento di un paesaggio divenuto metropolitano senza contenere però i significati della città. assi di traffico intasati percorrono le ex arre rurali e lungo questi flussi si sviluppano le costruzioni, le insegne, i centri commerciali. la gente percorre questi assi ma perde il senso di orientamento, tra il grigiore del cemento e lo smog dei tir. adesso bisogna che venga fuori un progetto per cercare di rendere queste costruzioni, un po ' più accettabili e per dare loro una nuova riconoscibilità e per contene! re la sfrenata competizione pubblicitaria che invade le facciate. io propongo di ragionare sull 'utopia della città giardino trasferita ai giorni nostri. propongo di ragionare sui principi delle lottizzazioni per metterci dentro il verde e gli alberi. nulla si dirà. invece no. è gia qualcosa. pensateci. aspetto vostri contributi. Ciao |
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09/10/01 |
Michela&Jon Ciao. Scriviamo per la prima volta. Si, è vero, è proprio un periodaccio, ma dobbiamo crederci; possiamo farcela. Noi stiamo facendo un lavoro pallosissimo sull 'impatto ambientale di un orribile centro commerciale, non siamo per nulla contenti, ma tiriamo avanti perchè dobbiamo crederci. dobbiamo credere che riusciremo tutti a non farci prendere dal panico e dalle paure di questo brutto momento. Claudio e Jaco ci hanno fatto ragionare su una cosa: abbiamo letto il libro parecchio tempo fa, ma adesso le cose sono precipitate, e allora ci è venuto in mente di andare a rivedere qualche pagina. quante cose ci aveva detto jaco, prima, molto prima. Allora abbiamo cercato altri testi e ne abbiamo trovati alcuni di veramente interessanti che hanno detto tante cose prima, molto prima. Ragioniamo sul fatto che tante cose bisognava pensarle prima, che tanti sapevano, eppure siamo arrivati al casino lo stesso. Perchè? Perchè siamo così stupidi? Perchè? C 'è qualcosa di ! importante che sfugge a tanti di noi, a troppi di noi. Ci sembra per davvero di non sapere nulla di ciò che provoca davvero gli squilibri. Pensiamoci. Cosa ne pensate voi? |
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09/10/01 |
Luna Ciao, sono Luna che ritorna. Ho visto che la proposta della chat non ha avuto seguito, però mi dispiace abbastanza. Comunque ho visto l 'istallazione di claudio alla mostra di abitare il tempo, ed occupandomi anche di web, ho capito che il suo lavoro è molto incentrato sul rapporto tra le varie discipline artistiche. conoscevo alcuni degli artisti scelti come Orlandi e Stumpo, a tutti faccio i complimenti per il fantastico lavoro. bravi loro e bravo Caramel che ha il coraggio di dare spazio alle idee nuove e alla nuova arte. Ho notato che il quadro della pittrice vive benissimo coi bit, anzi che fanno un tutt 'uno veramente interessante, confluiscono verso un nuovo linguaggio. bravi! Ciao. |
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13/10/01 |
Cesare S oilà, suonati. qui c 'è un movimento di pensiero. siete dei fuori di testa, ma siete anche fantastici a tirare su il naso e guardare e perfino scrivere tutte queste cose. da oggi faccio parte anch 'io di questa banda di suonati e vi dico solo che non dobbiamo avere paura di dire che esistiamo. e penso che tra tutti noi suonati, quasi tutti siamo fuori dai movimenti politici e dai partiti. è questo che mi piace. e questo può succedere solo in internet. qui ci sono ragionamenti che tagliano di traverso i no global e i no logo, la chiesa, e partiti, gli amministratori e i politici d 'alto bordo. e qui si taglia profondo! io sono un trasversale, isolato ma comunque non ho ancora rinunciato a pensare come non ho ancora rinunciato a fuggire. qui si taglia in diagonale...bene, son contento. oilà, suonati, continuate così! |
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13/10/01 |
Checca Vedo che Julian non mi risponde! Io ti sto aspettando. Aggiungo che sto aspettando anche claudio caramel, anche se sento che fra poco ci riserverà qualched sorpresina...magari una visitina del nostro jaco, l 'eremita tecnoassistito, come lo ha definito Briatore. Domani c 'è la marcia per la pace, e anche per questa cosa bella ci sono polemiche e strumentalizzazioni, devo proprio dirvi che sono stufa, ci andrò, ma col cuore ferito. non mi piace per nulla questo modo di manifestare e strumentalizzare. comunque ci andrò. Chissà se tra voi altri prenderanno parte alla marcia e dentro quali gruppi. Bè, mi piacerebbe incotrare qualcuno di voi. intanto aspetto che julian intervenga di nuovo, perchè sono sicura che troveremo un accordo e ci comprenderemo benissimo. Ciao ragazzi, vi bacio e vi abbraccio, Ciao jaco, Ciao claudio. a presto! |
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14/10/01 |
Brunetta Ciao. ho finito da poco un pallosissimo lavoro di grafica, che proprio non mi è piaciuto. come si potrebbe fare per autogestirsi e diventare davvero free lance? |
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14/10/01 |
Aldo recentemente ho letto due libri che vorrei segnalare ai lettori del forum della casa di jaco: 1) Zygmunt Bauman, LA SOLITUDINE DEL CITTADINO GLOBALE, Feltrinelli 2000. 2) Marco Revelli OLTRE IL NOVECENTO, EINAUDI 2001. Ciao |
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13/10/01 |
Mike LEGGO questo contenitore di interventi e pensieri e ho conferma che la rete se nelle nicchie scientifiche può funzionare anche fuori dal commercio o dalla pubblicità. questo è un fatto! allora dato che la rete è un po ' lo specchio del mondo vuol dire che se usata bene potrà sicuramente migliorare il collegamento tra le persone di una certa categoria professionale o intellettuale. forse non ci sarà più bisogno di tante strutture perchè con un po ' di spazio nel web si possono pubblicare libri e ragionamenti. quindi andiamo avanti. lavoriamo per metterci in rete ragionando. troveremo nuovi segnali e nuovi pensieri per l 'arte e il progetto. perchè qui si scrive liberamente e senza titoli accademici nè diritti d 'autore nè contratti o impegni di alcun genere. ecco che la libertà di pensiero si ritrova. perchè non c 'è alcuna forma di interesse economico. questa cosa è speciale, e come ha scritto briatore voi siete speciali perchè trovate il tempo e la voglia di! scrivere. OK, va bene così! |
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13/10/01 |
Checco e Lea Abbiamo appena visto a Verona il quadro multimediale che ha proposto Caramel alla mostra di Abitare il Tempo. Ci interessa moltissimo sapere se è una provocazione o se la web art potrà convivere con l 'arte visiva fuori dalla rete. Ci piacerebbe sapere se alcuni dei web artists scelti da Caramel per il quadro, hanno voglia di discutere su questo tema: cioè se l 'arte del web può uscire dal web ed entrare in un quadro o in una scultura o in una istallazione. Noi crediamo di si, e voi ce ne avete dato un buon esempio. ma m0olti pensano che l 'arte del web debba restare nel web, perchè uscendone perde la sua principale caratteristica, che è la connessione. Aspettiamo con ansia un vostro parere, perchè oltretutto ci interessa per uno studio che stiamo portando avanti da circa un anno. Ciao |
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13/10/01 |
Gianfranco rispondo a michela&ion con il mio pensiero che noi non sappiamo niente della verità perchè la verità è dentro le carte dei governi e delle grandi aziende scrtitta per numeri: bilanci come dice anche il libro. bilanci economici che governano tutto e tutti e tutte le tensioni e gli interessi e perfino tutte le guerre e le religioni. così la penso io. con questo non voglio giustificare nulla nè del terrorismo, nè tantomeno del fanatismo religioso. anzi. voglio solo dire che i capi e i loro bilanci aizzano quei poveretti all 'integralismo mentre loro sono tutt 'altro che integralisti, sono dei dittatori assetati di potere come lo è stato hitler. trovano terreno buono tra i poveri e gli affamati, ma intanto loro e i loro bilanci sono spaventosamente ricchi e potenti. Bin Laden e Saddam hanno delle ricchezze enormi, ci dicono i giornali. e molti interesse e molti soldi nell 'occidente e nelle sue banche d 'affari. è davvero un casino! e noi non sappiamo nulla perch! è quello che ci raccontano è solo la facciata di tutto il resto che conta veramente. si tratta di soldi, di petrolio e di equilibri geopolitici comunque sempre legati alle risorse e ai soldi. io penso che sia così: ma potrei anche sbagliarmi e sottovalutare gli integralismi religiosi. BOO, è difficile capirci qualcosa. Ciao |
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13/10/01 |
Niko Se qualcuno vuole farci credere che la guerra, tutte le guerre devono essere fatte per difenderci, deve convincerci dicendo la verità e non contandoci balle. oggi alla marcia della pace c 'era un sacco di gente e di tutti i tipi. gente divisa e diversa, anche profondamente. non proprio tutti erano ispirati da SAN FRANCESCO, ma comunque è stato bello lo stesso |
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14/10/01 |
Bea Ciao, sono Bea. ho letto e ho guardato anche questi messaggi. Vorrei sapere qualcosa di jaco adesso, se claudio avesse voglia di raccontarcelo. voi che ne dite? |
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20/10/01 |
Barbara Ciao a tutti. Vi leggo ogni tanto. Il libro che anticipa molti degli argomenti oggi sulla bocca di tutti verso la fine parla di incomunicabilità totale e planetaria e cerca di proporre una speranza intorno all'idea di conciliazione dei saperi. Io sono d'accordo ma purtroppo non vedo nulla ancora di questo, ma al contrario vedo che le distanze aumentano. Anche nel nostro mondo di designers e progettisti non vedo incontri per parlare del futuro insieme. Questo forum è buono perchè si propone come un luogo libero. Però siamo in pochi a frequentare internet e credo che la pubblicazione della casa di jaco anche in libreria aiuterebbe molto il dibattito. Ciao |
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20/10/01 |
Elisabetta Ciao cortomaltese, se mi vuoi vengo a farti da mozzo per un po'! Al di là delle battute ti invidio molto! Ciao Dominique, sono d'accordo con te, non sarà molto, ma già sarebbe qualcosa! Ciao a tutti. |
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20/10/01 |
Marco Ciao, ritorno anch'io per segnalarvi due libri: R.Piano La responsabilità dell'architetto Passigli Ed. e l'ultimo di G.Bocca il dio denaro. Tutti e due si inseriscono molto bene nel nostro piccolo dibattito e nei temi proposti dal libro. |
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20/10/01 |
Fabio e Federico Siamo due studenti dell'iuav, al terzo anno. Una nostra compagna ci ha consigliato di guardare questo sito. Molto interessante! Abbiamo letto tutto il saggio racconto e molto apprezzato la riflessione complessa sul nostro futuro mestiere. Dal forum abbiamo anche letto l'invito di Caramel a leggere l'ultimo libro di Enzo Mari, che ci è molto piaciuto. Ma ci chiediamo se il più bel progetto che ricorda Mari è un boschetto di un suo amico contadino, noi architetti cosa faremo? A cosa dovremo pensare anche dopo l'11 settembre? |
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20/10/01 |
Diego da quando son cadute le torri non riesco più a lavorare in pace. perchè dentro di me c'è come una nuova consapevolezza. ho paura. non ci capisco più niente. non credo più a niente. nemmeno a tutto quello in cui credevo prima. è terribile. il videogame della realtà dentro la televisione. che guerra è questa? chi può fare una cosa del genere? noi continuiamo a lavorare, dobbiamo andare avanti...ma non è più come prima. poi ci sono i politici: non li sopporto più! non sopporto quelli che sono contro la guerra per pacifismo di facciata e si dimenticano che la legittima difesa esiste anche per loro. non sopporto quelli che adesso sono completamente filoamericani e guerrafondai quando fino a ieri se ne son fregati di tutto e di tutti. non sopporto le prediche di quelli che ci insegnano della civiltà dell'islam, e quelli che ci insegnano i valori dell'occidente. oggi son tutti diventati bravi a pontificare, tutti filosofi, tutti storici. non li sopporto. la gente! comune soffre in silenzio, continua come prima perchè bisogna e per nessun'altra ragione. non c'è chiarezza. non ci capisco più niente. guardi la televisione e tra i culi e le tette vedi i quiz. poi fanno i dibattiti e tutti a pontificare, a distorcere, a modificare. non ci credo più. dateci qualcosa di meglio, se volete che continuiamo a seguirvi. la deflagrazione di questo mondo è cominciata e noi ci siamo in mezzo, ci viviamo dentro, ci sguazziamo. è ora di cambiare le cose, bisogna che ci dicano la verità. che la smettano con questa farsa. ci devono dire cosa sta succedendo, altrimenti sarà sempre più dura. nella rete ogni tanto si trova qualcosa. |
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20/10/01 |
Jenny Ciao, jenny vuole capire cos'è che ci sta succedendo e cosa sta succedendo in tutto il mondo. perchè io penso che jaco avrebbe tante cose da dire, e vorrei tanto sapere lui cosa pensa. io sono rattristata e anche molto angosciata, e vedo che qui non sono sola. ma so anche che bisogna reagire e continuare, che bisogna darci dentro per non dargliela vinta ai pazzi che ci vogliono distruggere. loro vogliono proprio che noi abbiamo paura e che il panico prenda il sopravvento. non dobbiamo dargliela vinta a questi pazzi assassini, ma ho idea che sarà meglio per tutti farci un bel po' di autocritica e rivedere un bel po' delle nostre certezze e delle nostre sicurezze. ho sentito ieri sera santoro e i tre musulmani mi hanno fatto paura, ma so che qualcosa di vero in ciò che dicono c'è. ed è qui tutto il problema. questi invece che condannare dicono che non è vero ma dicono anche che c'è tanta gente che ha fame. e chi ha fame è anche debole non solo nel fisico ! e i lavaggi del cervello funzionano meglio. loro dicono che il testamento del terrorista è falso perchè un musulmano non si fa la barba, e invece lì c'è scritto di farsela. ma che centra? questi gli fanno il lavaggio del cervello e gli insegnano a fare la guerra e a fare i terroristi, quindi gli insegnano anche a mimetizzarsi. però è vero che tanti soldi delle armi e della droga e degli affari di bin laden scorrono nei conti delle nostre banche. è questo che mi fa paura. non c'è dialogo e non c'è comprensione. è un vero casino. e noi intanto dobbiamo far finta di niente o dobbiamo cercare di dire e di fare qualcosa per cambiare le cose? ho l'impressione che qualsiasi cosa facciamo sbagliamo, perchè il casino è totale e complicatissimo. be', comunque mi fa molto piacere che ci si possa trovare qui, e qui trovo della gente che non è indifferente e che cerca di dire qualcosa. Ciao |
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20/10/01 |
Giò Ciao, sono gio', e ho da poco finito gli esami di architettura. adesso sto preparando la tesi di laurea. ho un grande rammarico: durante i miei studi a venezia non sono riuscito a trovare nessuno che mi insegnasse l'architettura degli interni, questo fatto mi dispiace molto. oggi la maggior parte dei lavori riguarda la ristrutturazione degli edifici per il loro riuso, magari con funzioni diverse. in italia si costruisce poco e male, mentre si ristruttura tanto e spesso bene. in questi ultimi anni di frequentazione delle riviste ho potuto ammirare alcuni interventi dello studio caramel, ricordo bene tre case private e un negozio. vorrei lanciare una piccola provocazione all'autore della casa di jaco: dovrebbe magari anche con qualcun altro proporsi all'università per insegnare architettura degli interni, magari raccontando dal vivo la storia dei cantieri andati a buon fine. sarebbe veramente bello e molto utile. perchè penso che questo sia il settore dove ! un giovane neolaureato potrà inserirsi, mentre per un giovane costruire un edificio sarà veramente difficile. adesso è nato il nuovo politecnico di venezia e ci sarà spero molto spazio per questi insegnamenti. è un invito che faccio questo a FOLIN e DE MICHELIS e POLANO: mettete dentro al politecnico molti insegnamenti sull'architettura degli interni, sulle architetture temporanee, sul design del mobile, sul progetto di arredi su misura, sul progetto esecutivo delle finiture e invitate a insegnare i professionisti che questo lo fanno per davvero. in italia ne abbiamo tanti e sono tra i migliori a livello internazionale. qui ho nominato caramel perchè siamo nel suo sito e perchè ho molto apprezzato alcune sue pubblicazioni, ma anche molti altri senza dover necessariamente chiamare i miti del disegno industriale, i divi. molti ottimi professionisti operano sul territorio e questi sono quelli che potrebbero dare di più agli studenti. io dopo la laurea in arch. penso che mi isc! riverò ad un master in design, non perchè tra i miei sogni c'è quello di diventare ricco e famoso, ma perchè penso che debbo imparare ancora molto. l'ho capito in questi giorni, perchè una mia amica mi ha chiesto di disegnarle l'arredamento della sua casetta a venezia. sono frastornato e anche un po' preoccupato. è difficile. non vi dico il mio rapporto con il falegname. una cosa da ridere. mi guarda dall'alto in basso perchè ha capito dai disegni che non so niente e mi prende anche un po' in giro. per non parlare del posatore. un vero disastro. allora mi permetto di insistere: questo insegnamento sarebbe fondamentale, ce ne dovrebbero essere molti e con diversi professori. sono sicuro che sarebbero molto seguiti. poi c'è jaco. una specie di alter ego di ogni professionista che cerca di barcamenarsi e di fare qualcosa di buono. antonio lambertini qui nel forum dice che ognuno ha il suo jaco. anch'io ce l'ho ed è un filosofo che tutti i santi giorni mi ammonisce e mi! dice che devo studiare filosofia. mia sorella invece ha un jaco artista che le ricorda tutti i giorni la sua ispirazione. mi è piaciuto molto il diario di caramel, questo saggio racconto sul nostro mestiere, come mi è tanto piaciuto fuggire o restare del prof. sernini. ho capito alcune cose sulla complessità dei ragionamenti che stanno a monte del mestiere di architetto e ho capito che la città si è sviluppata come un enorme polipo indipendentemente dalle volontà degli architetti, ma ho anche capito che la responsabilità dell'architetto è tanto grande. farò anch'io pubblicità a questo spazio e a questo libro, perchè almeno tra quelli che conosco, nessuno sa che esiste. Ciao a tutti, cortomaltese ti sono vicino, vorrei che tornasse luna, vorrei tanto conoscere mila. briatore lo leggo su interni e anche qui mi ha stupito. vorrei tanto sapere un vostro parere. |
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20/10/01 |
Leila D. perchè jaco vuole eliminare il denaro e non firma i quadri? Forse con questa idea vuole allontanare l'arte dal mercato? Vuole forse mantenere libera la sua ispirazione? Se è così, allora vi vorrei dire che qualche giorno fa ho letto un articolo dove un gruppo di intellettuali ha proposto di sostituire il denaro con dei buoni nel mondo della cultura. non ho proprio capito come funzionerà ma mi sa che si ispira allo scambio. quindi jaco stava già provando questo nuovo esperimento. io penso che il modello capitalistico e liberista di sviluppo sia oramai finito, come dice anche il libro. ma non so proprio cosa ci sarà dopo. ma spero che ci daranno qualcosa di meglio del capitalismo, perchè così non se ne può più. anche nel mestiere di disigners troppo ruota intorno al denaro e poco al progetto, tanta moda e poca sostanza. tanta apparenza, tanto marketing. troppo. |
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20/10/01 |
FRK2007 Siete sicuri che sia giusto tutto quello che dice jaco?E' proprio giusto fuggire?Ancora di più dopo l'11 settembre?Ma se tutti ce ne andiamo in barca o in montagna o in campagne o sulle isole del Pacifico, chi resta qui a dire la sua per afre di meglio? Bisogna restare quie combattere per un mondi migliore. La mia guerra privata la sto facendo per l'ambiente del mio paese e mi basta, Voi cosa fate?Cerchiamo di seguire l'esempio di alcuni di voi e di Caramel e discutiamo delle cose da fare. Basta piangersi addosso. Discutiamo di idee per migliorare l'ambiente e le nostre città. Questo dovete fare voi architetti, soprattutto quelli che tra voi si sentono così frustrati da scrivere che non sanno più cosa fare.allora non avete capito nulla del libro. quando si dice che bisogna tirare il freno a mano della locomotiva di questo tipo di sviluppo si dice che bisogna cercarne un altro di migliore. ecco cosa dovete fare architetti. nel 2007 entreranno in vigore le norma per il riciclo dei prodotti industriali, in europa. vogliamo cominciare a pensare a queste cose? vogliamo discuterne? forza, restiamo e lavoriamo per l'ambiente e per lasciare ai bambini un nuovo modello di sviluppo.forza: proponeteci degli oggetti di design completamente riciclabili e studiate i materiali, pensate a delle belle case coi pannelli solari, inventatevi i bidoni per la raccolta differenziata inventatevi case fatte bene che consumino poco, invenetatevi dei rubinetti a risparmio d'acqua. quante cose con la vostra fantasia potreste fare, cari architetti. grazie caramel per il tuo coraggio, e grazie a voi che spero non vi offenderete per il mio sfogo. |
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27/10/01 |
Bruno SS Caramel in questa riflessione ci propone una serie molto vasta di problematiche: il mestiere, la fuga, l 'uso delle nuove tecnologie, la scienza, la deculturalizzazione e la depoliticizzazione, la fine del moderno, il futuro, la distruzione dell 'ambiente e del territorio, la città. Io penso che tutto questo complesso ragionamento voglia portare a porsi di fronte al progetto mettendo tra le proprie idee lo sviluppo sostenibile. Mi sembra una buonissima sollecitazione per i progettisti e per gli urbanisti, ma soprattutto per i politici. Di sicuro i politici non hanno il tempo di leggere un libro come questo, magari facessero sforzi simili e cominciassero a scrivere anche loro nel forum. Oggi siamo nella crisi mondiale e siamo in guerra, hanno sicuramente altre cose più importanti a cui pensare, ma prima cosa hanno fatto di serio per le nostre città e per i nostri territori? Che progetti? Vorrei tanto scoprire dei progetti veri ma non ne vedo proprio, tra le sc! artoffie dei politici. Allora siamo proprio noi architetti e progettisti che dobbiamo prenderci la responsabilità di ragionare per davvero sul futuro delle nostre città e dei nostri quartieri. Penso che sia una responsabilità che gli architetti si devono assumere con chiarezza, compresi gli ordini professionali che oggi sono così latitanti. |
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28/10/01 |
Edgar Olà. Questo posto mi interessa. Torno dalla fiera di Francoforte dove dicono che il libro elettronico non ha dato i risultati che si aspettavano. Certo, perchè hanno applicato le regole dell 'editoria a internet, che è un 'altra cosa. Infatti qui che l 'e-book è free, il libro si legge e il forum di ragionamento funziona, eccome. Alcuni potrebbero dire: chi ci guadagna? Nessuno, dico io. Perchè non é più possibile fare nulla senza guadagno? Domando io. Qui ci guadagnamo tutti. Forse un giorno ci guadagnerà anche Caramel che ospita questo forum, per ora anche se non è monetizzabile comunque sia Caramel che Jaco che Sernini coi loro ragionamenti ci fanno discutere e fanno circolare il loro pensiero. Gratuitamente: questo è quello che si deve fare in rete. Far circolare le idee. Allora la rete diventerà quello che tutti si aspettano. Finchè tutto si commercializza anche nella rete, essa si trasforma in uno specchio spesso squallidissimo dell 'off-line, e non ne ! sfruttiamo le potenzialità eccezzionali: connessione orizzontale, libertà, contatto sednza barriere, nuova centralità della scrittura, assenza di gerarchie, nuove forme d 'arte, confronto... Questo posto mi interessa molto e credo proprio che sia un 'ottimo esempio di cosa può diventare internet se utilizzato bene. Bravi! |
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28/10/01 |
Salvatore Cir. Mi sono più volte imbattuto in libreria su testi che parlano di futuro, ma questo che ho appena finito qui del 1999, mi sembra speciale. Le sollecitazioni che ci propone sono tante. Oggi i temi qui trattati sono diventati di attualità, ma in pochi tempo fa se ne occupavano. Ho letto anch 'io il libro di Renzo Piano "la responsabilità dell 'architetto " e ho notato che sulla città, sull 'uso della tecnologia, sull 'architettura ci sono notevoli somiglianze con il pensiero di Caramel. E questo non mi stupisce, perchè Renzo Piano si autodefinisce un disubbidiente ed un cattivo scolaro sempre stato fuori dall 'accademia. Mi sembra che la distanza tra ciò che dice Piano e ciò che scrive Caramel in questa provocazione continua che è La casa di Jaco, con ciò che continuano a insegnare nelle scuole di architettura sia enorme: entrambi ad esempio calcano la mano sul concetto che la città è una realtà complessa fatta di stratificazioni complesse e in divenire ed entra! mbi si soffermano con chiarezza a dire che si vive meglio dove le funzioni sono mischiate il più possibile e criticano pesantemente le aree monofunzionali come i quartieri residenziali, le aree commerciali o industriali, i centri salottini. Invece all 'università tranne casi rari si continua a sperperare risorse per studiare principi di progettazione territoriale e di urbanistica che sono veramente arcaici e ancora ispirati alla Zonizzazione, aspramente criticata da jaco nei suoi sfoghi. Poi c 'è il disagio, l 'utopia di salvaguardare il territorio e le tradizioni. La parte che più mi ha stupito è quella che riguarda i vecchi e gli alberi secolari: quando l 'ho letta nel libro di Caramel mi pareva un po ' forzata e non l 'avevo capita davvero. Poi quando ho letto il libro di Piano dove anche il grande architetto perla dei vecchi allo stesso modo di Jaco allora ho capito meglio. Qui si mette in discussione lo sviluppo e la crescita del novecento, qui si parla della fine del m! oderno. Allora ho capito meglio le lunghe descrizioni delle cataste di legna e della casa e dei materiali e dgli usi di Jaco, è un modo per provocare una scossa, per capire che il moderno e le sue utopie hanno sostituito tante cose che magari erano modernissime con altre che invece non lo sono per niente: Piano parla del tram su rotaia e del mattone, Caramel parla di piazze e di mercati, di pietre, di luoghi e di città nello stesso modo. Allora io mi schiero con la disubbidienza e concordo pienamente sul fatto che bisogna lavorare per inventare la città nelle periferie derelitte, come dice Caramel, che bisogna lavorare per salvare il salvabile, che bisogna lavorare a togliere, rinunciando alle false promesse del moderno e capendo che si può fare molto per costruire una nuova sfida, una nuova utopia: combattere contro la distruzione della città, contro l 'omologazione del progetto e del pensiero, contro la prefabbricazione delle idee. Per queste ragioni credo proprio che sia ! giusto ciò che si sostiene con un filo di speranza nelle ultime pagine del libro: e cioè che bisogna trovare una conciliazione tra i saperi che oggi tra loro non comunicano e che la separatezza delle specializzazioni è deleteria, ognuno prosegue col suo paraocchi a costruire sapienze che non comunicano e che poi il mercato distorce e usa male. Noi architetti potremo essere alcuni dei protagonisti più importanti di questo processo di conciliazione dei saperi, e tutto ciò mi ha dato molto perchè ho trovato un nuovo terreno su cui impegnarmi. Mi ha anche aiutato perchè ho capito che non serve essere importanti come Renzo Piano per ragionare su queste cose, così ho trovato il coraggio di scrivere anch 'io in questo fantastico contenitore di pensieri. Vi consiglio anch 'io un libro: "la generazione invisibile " a cura di I. Diamanti il sole 24ore editore. Ciao. |
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28/10/01 |
Maria Ciao gente, Maria vi abbraccia e vi chiede se non sia il caso di insistere sulla chat? Credo proprio che sarebbe una buonissima idea, magari inizialmente su appuntamento come già proposto. Sarebbe un buon modo per entrare in contatto e per conoscerci di più. |
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10/11/01 |
Giacomo A Buongiorno a tutti. Oggi è sabato, a Roma manifestano pro America e antiglobal, fuori fa un freddo cane. E ' tutto così incasinato che non ci si capisce più niente. Ho sentito l 'altra mattina a Golem che quando c 'è una guerra, la prima cosa che si perde è la verità. Leggendo qui nel forum ho trovato parecchi messaggi che sentono questa mancanza di verità come una cosa brutta. Vorrei solo dirvi che per me la mancanza di verità è una delle cose alle quali oramai siamo abituati da tanto tempo, anche in pace. Le uniche cose vere e le uniche cose che valgono oggi sono quelle che avvengono dentro la televisione e dentro i mezzi di comunicazione...oramai c 'è poco da dire perchè la verità è manipolata dai mezzi di comunicazione da alcuni che possono farlo. Proviamo a ragionarci su insieme. Aspetto vostri pareri. |
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10/11/01 |
Steve Ciao. Quando Caramel alla fine del libro dice che si va
come naufraghi verso una meta che non c 'è, penso che voglia riferirsi
all 'incertezza e al disagio con cui siamo costretti a vivere in questo
periodo. Ma noi progettisti cosa possiamo fare per incidere un po ' su
questa realtà così difficile e complicata? Ho idea che l 'uso della rete
potrà aiutarci a costruire delle nuove idee su cui far convergere il nostro
consenso. Qui la provocazione di Caramel smuove le coscienze, perchè si
pone tante domande e tanti dubbi. A noi tocca lavorarci su per inventare
qualcosa su cui riconoscerci il più possibile: penso al progetto sostenibile.
Oddio, non che sia granchè, ma qualcosa è. Varrà pure qualcosa pensare
in modo nuovo l 'architettura e la produzione di oggetti. Già alcuni di
voi hanno posto l 'attenzione su questo tema, e mi sembra che sia una
buona cosa da fare. Sernini ci ha posto tante altre ragioni per restare
a lavorare con una nuova consapevolezza. |
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10/11/01
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Gina Ciao amici, sono ancora Gina dalla Grecia. Che storiaccia che stiamo vivendo! COm 'è brutto sentire questa impotenza e questa paura! Io non riesco proprio a togliermela di dosso: ho davvero paura! Mi sento sola anche se so che c 'è tanta gente che sente come me e che non ha il coraggio di dirlo. Non è valido! Bisogna che cominciamo a combattere la paura e per farlo dobbiamo parlarne. Poi c 'è tanta gente che fa finta di niente o che se ne frega. Come è possibile? Tra voi trovo invece tanti pensieri che mi piacciono e torno sempre qui perchè mi fa sentire vicina a voi e a gente che mi piace. Qui, dove vivo io trovo pochi spazi per questo e penso che internet invece ne abbia molti. Ho tanta nostalgia dell 'Italia, ma con voi e con Golem mi sento meno lontana. Vi mando tanti baci! |
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10/11/01 |
Tiky tiky-la webart è una nuova disciplina-molti giovani inventano una nuova arte e una nuova possibilità espressiva e relazionale dentro la rete-noi ce la mettiamo tutta per rinascere nelle nuove tecnologie dopo che la new-economy si è sgonfiata-cerchiamo una nuova materia-una nuova espressione-una nuova relazione. ho trovato jaco per caso e mi ha incuriosito- mi fa capire che la relazione in internet non è vero che è finita subito- ma che se la rete viene usata bene per quello che è allora funziona- funziona davvero-e ci da opportunità di relazione-bene-son contento. |
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10/11/01
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Dido sono Dido. Jaco è diventato uno dei miei punti di riferimento, un nuovo maestro virtuale. L 'eremita tecnoassistito ci ha dato una bella lezione! Lui vuole che tutti sentiamo il vuoto dei riferimenti e dei valori, e ha ragione, anche se ormai dobbiamo abituarci a una nuova morale, quella del potere mediatico con le sue nuove regole. Io sto con jaco, e non mi va giù la nuova morale. ciao a tutti e soprattutto alle due giovani studentesse dei centri commerciali. |
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10/11/01
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LittleHorse Ciao amici del forum della casadijaco. Ciao a Jaco, a Caramel e a Sernini. Ciao a tutte le ragazze del Forum, un saluto particolare a jenny e a luna. Io ieri sono andato a Roma con la bandiera americana. Non sono del centro destra e neanche di Forzaitalia, ma mi ricordo quando mio nonno mi raccontava degli americani che sono arrivati a liberarci...per questo mi sono mischiato alla manifestazione, e sono contento di averlo fatto. Qui in questo forum non c 'è una partecipazione politica o partitica, anche se molti di voi sono più vicini a posizioni diverse dalle mie, però ho visto che alcuni fanno riferimento al Papa e a posizioni religiose; per questo mi fa molto piacere sentirmi libero di scrivere qui la mia solidarietà alla lotta al terrorismo e al popolo americano che è stato colpito così duramente. Sono anch 'io un architetto di giovane età e di belle speranze, ancora del tutto insoddisfatto per ciò che son riuscito a fare fin qui. Mi sono convinto che le ! ideologie son finite e le differenze ruotano tutte intorno ai modelli di economia nei quali crediamo: perciò mi sento anch 'io vicino al dissenso di jaco per un modello di sviluppo che ci sta portando verso una tragica forma di società squilibrata, anche se ieri sotto il palco ho dovuto sentire Berlusconi dire che chi non è d 'accordo con il libero mercato non è dalla parte della libertà. Ecco, portavo la bandiera americana ma non quella di Berlusconi e nemmeno quella del libero mercato: ci sono posizioni di mezzo e questo devono capire i nostri politici, si può essere solidali con gli americani senza condividere la politica di questo governo troppo incentrato sugli aspetti economici e quelli legati alla giustizia. A me non piace molto il loro progetto, ma non vedo neanche nulla di buono dall 'altra parte, per cui andrò a manifestare ogni volta che lo riterrò giusto, senza guardare a chi ha indetto la manifestazione. Certo bruciare la bandiera americana come hanno fatto ieri! i noglobal non mi sembra un gesto di civiltà. Ciao ragazzi, ci sentiremo presto e teniamo duro! |
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11/11/01
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Giovanni Io sto con jaco. Io sto con Marco Paolini. Io sto con Giorgio Bocca. Io sto con Mauro Corona. Io sto con Gian Antonio Stella. Io sto con Enzo Biagi. Io sto con Benigni, con Grillo, con Chiambretti. Io sto con Enzo Mari. Io sto con tutti quelli che hanno il coraggio di esprimere le loro idee liberamente, anche se non sono le idee dominanti. Per questo sto con Sernini e con Caramel e con molti di voi di questo interessantissimo forum. Io sto con chi si mette in gioco senza interessi o secondi fini, sto con voi ma credo che dobbiamo fare di più, dobbiamo amplificare questo spazio, pubblicizzarlo, aiutarlo a diffondersi. Diamoci da fare tutti insieme. Denunciamo, descriviamo, discutiamo. Impariamo dalle orazioni civili di Marco Paolini e nel nostro piccolo mondo denunciamo anche noi, descriviamo anche noi, discutiamo tra noi il più possibile; impariamo da jaco e dal suo coraggio, non abbiamo nulla da temere, possiamo ancora parlare. Grazie caramel che ci offri qu! esto spazio di libertà! Grazie a tutti voi che scrivete! O ra che vi ho trovati so che ci siete. Mi darò da fare per allargare questa partecipazione, mi darò da fare per sostenere il più possibile questo luogo di incontro intellettuale libero e non violento. La rete può fare tantissimo per la libertà di pensiero, proprio oggi in cui il dominio persuasivo della televisione toglie libertà e capacità critica. Io sto con Golem, con Bea, con sciuscià, con report perchè lì si ragiona come qui in questo piccolo sito. Sono ottimista e felice che la libertà di pensiero esista nella rete come nella radio e in minima parte nella televisione. Dovremmo confrontarci anche nei progetti, cominciare a discutere insieme della nostra professione, del nostro lavoro. Potremo fare molto! |
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17/11/01
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Pippo ciao a tutti. Pippo è un po ' imbranato e maldestro, neanche tanto studioso, ma ha qualcosa da dire per esempio sull 'orribile progetto di arredo urbano per Castelfranco. Ha ragione jaco. Non sanno cosa fare e allora buttano via i soldi a rifare le pavimentazioni e i lampioni e le panchine. Ma a che cavolo servono questi orribili progetti? Perchè li fanno? Perchè non pensano alle cose importanti? Vorrei vostri pareri. |
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17/11/01
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Francesco Una nuova mentalità si sta espandendo, un modo nuovo di pensare anche le relazioni tra le persone: la rete ci offre buone possibilità di confronto, adesso che possiamo finalmente dire la nostra senza troppi vincoli accademici e senza i filtri delle lobbies. Questo sito è un esempio speciale e da qui si potrebbe partire per fare delle cose incredibili come ad esempio un comitato di denuncia sugli scempi e gli obbrobri che amministraztori e progettisti provocano ogni giorno, sui saccheggi del territorio, su chi tratta la città come fosse un puzzle da completare con un disegno che è vecchio o che non c 'è, fatto e pensato a pezzi, senza progetto. Si potranno fare tante cose se si vorrà usare la rete per quello che ci può offrire. Grazie all 'architetto e al prof. Sernini che ci hanno donato le loro riflessioni senza pretendere nulla in cambio. Già questo è un enorme cambiamento. |
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17/11/01
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Marcella ciao claudio, ti aspettiamo. |
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17/11/01
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Piero la responsabilità dell 'architetto è cosa seria. molti sembra non se ne accorgano. tutti vogliono mosgtrarsi e vogliono essere alla moda. mi sono piaciute tantissimo le pagine in cui jaco e caramel parlano di fare architetture poco invasive, educate, proporzionate, semplici. è quello che penso: se gli architetti avessero il coraggio di camminare in punta di piedi nelle città, queste sarebbero più belle. invece no, sempre a cercare l 'opera autoreferenziale, indimenticabile, scioccante. ma va là, è ora di finirla! Mi fa molto piacere aver letto qui queste cose giuste, perchè invece su tante riviste si continuano a pubblicare mostruosi edifici vetrati, queste pelli degli edifici su cui tanto si godono gli architetti modaioli. facessero i muri e qualche normale finestra, non sarebbe meglio? |
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17/11/01
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Underground mi chiedo sempre perchè il caos del 900 e lo sviluppo economico scientifico tecnologico non sia stato in grado di fare delle belle città e soprattutto delle belle periferie. proprio non c 'è stato verso: le nostre periferie fanno schifo! quartieri li chiamano ma non sono quartieri, sono ammassi informi di brutti condomini dove la gente va a dormire. che brutta storia! invece adesso bisognerebbe concentrarsi tanto sui dormitori per farli diventare quartieri dove vivere. basta costruirne di nuovi, mettiamo a posto quelli che abbiamo, facciamoli diventare dei posti, dei luoghi, degli ambienti urbani, facciamoli diventare città. credo che l 'unica cosa da fare sia seguire i suggerimenti di questo e di altri libri recenti e metterci dentro funzioni mischiate, superare la specializzazione dei luoghi come dice jaco. |
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17/11/01
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Cortomaltese CIAO. Cortomaltese si trova a Madera. Un sogno! Qui è veramente molto bello, si sta benissimo con la gente, il clima è dolce, il suono dell 'oceano ti accompagna in ogni angolo dell 'isola... penso che me ne starò qui per un bel po ' di tempo, anche perchè mi dicono che devo aspettare ancora un po ' per l 'aliseo. Se deciderò di fermarmi a lungo ve lo farò sapere e magari potrei accettare qualche ospite in barca per qualche giorno...oggi sono uscito col mio tenderino a trainare con una piuma e ho subito preso un bonitos di taglia piccola. sono i migliori. buonissimo. ho cucinato due fettine, poi ho fatto la pasta e poi mi son fatto un paio di vasetti col l 'olio d 'oliva e il tonnetto bollito. un profumo meraviglioso. il cielo è chiarissimo e qualche nuvola ogni tanto lascia una spruzzatina, di giorno si sta in camicia, la sera un maglioncino basta. vi leggo ogni volta che posso e mi fa molto piacere ritrovarvi così numerosi. mi sto disintossicando pian piano! e mi sto abituando a questi nuovi ritmi umani e ai ritmi del tempo come diceva jaco quando raccontava della sua vita questa del sole che sorge e tramonta, del tempo meteorologico, del giorno e la notte è una cosa importante per ritrovarsi dentro se stessi. adesso devo andare a pranzo da alcuni amici del porto, che mi aspettano per mezzogiorno. si mangia fuori sotto una pergola fiorita, con molta calma e molta serenità. io intanto per raggranellare qualche soldo faccio qualche lavoretto: ho messo a posto un vecchio computer di un pescatore che ormai era imballato, ho aiutato un amico a pitturare le fiancate della sua barca, poi ogni tanto mi chiamano per aggiustare qualcosa. mi diverto molto, e sto molto bene. il computer mi aiuta a sapere come vanno le cose nel mondo e a scrivere agli amici e a leggere cose che mi interessano, così non mi sento fuori dal mondo. fra qualche giorno vi racconterò qualcosaltro, intanto voi pensatemi! ciao a tutti. a presto. buon vento! |
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17/11/01
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Checco & Debby ciao gente! vi abbiamo trovato da pochi giorni. volevamo prima leggere il libro per poi scrivervi e partecipare anche noi, sudenti fuori corso di architettura a venezia al vostro dibattito. questa piccola comunità che si è creata intorno a jaco ci piace. noi vogliamo diventare degli architetti consapevoli dell 'importanza anche etica del nostro futuro lavoro e delle nostre responsabilità. qui dentro abbiamo trovato tante cose sulla nostra futura responsabilità, e abbiamo imparato. pensiamo che jaco abbia davvero ragioni da vendere nei suoi sfoghi e i dialoghi tra i due artisti ci hanno emozionato...perchè anche noi vorremmo poter discutere di quelle cose, ma la nostra scuola di architettura, che ha delle buone cose, però versa in una crisi profonda di identità e l 'architetto stesso è in crisi d 'identità, come l 'artista e forse anche il designer. vogliamo imparare l 'architettura da chi la fa per davvero, anche se non costruisce i megapalazzi ma si limita a! piccole ristrutturazioni, a piccole abitazioni, negozi e oggetti. ormai posto per costruire non c 'è più e allora c 'è da ristrutturare e da mettere a posto le cose. segnaleremo anche noi ai nostri compagni il libro e questo forum, e cercheremo di tener presente i suggerimenti di jaco e di caramel, cercheremo di fare bene delle piccole cose, senza volerci mostrare a tutti i costi, cercando di partecipare anche noi al lavoro di sottrazione che qui viene proposto e alla ricerca di una nuova semplicità, che non è banalità o superficialità. torneremo presto a trovarvi. |
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17/11/01
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Jan Briatore in questo forum ha definito jaco l 'eremita tecnoassistito. Io sono un golemaniaco e penso che questo della nuova socialità sia un tema da sviluppare con molta attenzione: non c 'è più identità di luogo, nazione, territorio ma c 'è una vicinanza semantica e tematica nei luoghi della rete. dico che jaco può essere vicino a un giapponese o a un venezuelano anche se vive in alta montagna perchè la vicinanza e l 'assonanza tematica gliela da internet. Caramel in un bell 'articolo che ha pubblicato su modo sugli e-book a un certo punto ha citato una frase polemica di Renzo Piano che dice più o meno che qualche sciocco pensa di poter vivere sempre in campagna perchè c 'è internet salvo poi spararsi un colpo intesta. Io non sono per nulla d 'accordo con la polemica di Piano perchè penso che di gente che si spara colpi in testa in città ce n 'è fin troppa...e che in campagna si sta meglio, infatti guardate dove il maestro si è costruito il suo studio...invec! e sono d 'accordo sul fatto che la nuova connessione di internet modificherà oltre che l 'economia anche i costumi sociali e i modi di pensare, così anche i modi di vivere. Penso proprio che la riflessione di Caramel ruoti molto intorno a questo ragionamento: chi vuole usare bene e non con le vecchie regole del capitalismo industriale novecentesco la nuova tecnologia e le potenzialità che essa ci offre per trovare nuove vicinanze intellettive e non d 'identità territoriali, potrà cambiare vita senza spararsi un colpo in testa. perchè comunque anche il nuovo sensoriale non può per ora sostituire l 'incontro e l 'amore fisico...certo che da golemaniaco sono certo che la bruttezza e la volgarità di una televisione potentissima finalmente comincia a vacillare di fronte alla nuova connessione interattiva che la rete ci propone, infatti la radio è tornata agli indici di ascolto di una volta con successi pazzeschi e insperati. Perchè non se ne può più. Io mi sto abituando a usare i! nternet per vicinanze concettuali e così ho l 'informazione che mi interessa e non quella che mi propinano.Qualcuno che non ha capito un bel niente paragona il link al telecomando, sbagliando del tutto la visuale: il telecomando è una macchinetta antiquata che ti permette di salvarti quando vai in cerca di qualcosaltro e se poi non trovi niente di spegnere. Il link allarga, amplia, sviluppa, illumina gli orizzonti e te lo scegli tu e sei attivo e se vuoi ne aggiungi o ne proponi. E ' un nuovo mondo che avanza e noi dobbiamo imparare a usarlo e a determinarlo. Non ho capito perchè questo luogo è così rintanato e poco conosciuto, bisognerà segnalarlo ai golemaniaci come esempio di interazione fatta in casa e costruita solo intorno all 'assonanza e vicinanza dei temi. JAN vi saluta con affetto e vi invita a partecipare ai forum di golem, ad ascoltare la radio, a non dare troppo credito ai grandi maestri perchè come dice anche il libro loro predicano ma spesso razzolano male, co! me quelli ben segnalati che esaltano il caos e il costruito diffuso e poi però hanno le vigna sul colle o il loft minimalista col giardino in centro. Non conoscevo il Prof. Sernini, ma ho trovato un nuovo punto di riferimento da cui attingere per i miei studi sulla città. Sono molto contento di questo sito, che dimostra che anche senza troppi ruffianamenti grafici se c 'è il contenuto la gente legge e guarda e partecipa lo stesso. a prestissimo.
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17/11/01
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Carla Anch 'io vorrei tanto poter partire...ma non per fuggire, per farmi una vita nuova. Dopo la sentenza di Marghera, dopo le bombe, dopo le rogatorie, dopo che il berlusca ha detto che tangetopoli è una manovra dei comunisti, ho deciso che almeno con i sogni e il pensiero me ne voglio andare da un paese che non mi piace più. si, avete letto proprio bene, non mi piace più l 'italia. io vivo a vicenza, una bellissima e ricchissima cittadina del nordest, in una bella casaz in centro. ma non mi ci ritrovo più. non mi piace più il mio paese e non mi voglio mischiare con tutta questa gente che pensa solo che sia tutto da cambiare, che ci vuole rifondare, che pensa che i giudici siano dei servi del pci. io non sono di sinistra, ma ho paura che se continueranno così mi toccherà votare a sinistra, dare un voto contro a ciò che proprio non mi piace. me ne voglio andare e jaco mi ha fatto sognare tanto e mi è tanto piaciuto...ho letto tutti i messaggi e anche voi mi piacet! e tanto...forse riusciremo ad andarcene nella rete internet e troveremo un mondo nuovo? |
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18/11/01
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Lillinet quando marco paolini fa le sue orazioni civili, ci racconta delle storie come quella del vajont, di ustica o di marghera e ci fa capire che anche se marghera ha dato da mangiare ai lavoratori, gli ha anche rovinato la vita e ha rovinato l 'ambiente della città più bella del mondo. poi però qui da noi non c 'è mai nessuno che è responsabile. non c 'è mai qualcuno che paga per i crimini fatti e ripetuti per tanti anni. adesso perfino la corruzione politica e tangentopoli vengono messi in discussione come manovre politiche. intanto si continua a saccheggiare l 'ambiente e a distruggerlo senza regole e freni, e anche se qualche legge c 'è, chi non la rispetta non paga...allora cosa si può fare per davvero di pratico per combattere questa cosa senza far parte dei movimenti? Paolini fa le orazioni civili, Caramel scrive la casa di jaco e ci ospita in questo forum, molti altri fanno convegni etc etc, ma alla fine mi sembra che tutto resti o peggio degeneri. cosa po! ssiamo fare? |
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18/11/01
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Lorenz Ciao gente. Qui i discorsi si fanno seri, io non sono tanto capace di starvi dietro, però so una cosa: internet è contatto. Qui della gente sta in contatto perchè si parla di qualche cosa che interessa quella gente, e però chi parla non ha un giornalista o un brogliaccio da seguire, chi vuole manda le sue righe. Internet è contatto libero. Internet è vicinanaza di pensiero e di idee! Bene per noi che finalmente abbiamo spazi! |
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18/11/01
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Marco S Ci dicono che siamo tutti americani. Oggi sono partiti i nostri soldati. Ma non si può essere solidali con gli americani, anche alleati, anche compagni di guerra senza diventare americani. Ma per favore, rimaniamo italiani, che oltretutto siamo un bel po ' diversi dagli americani. Abbiamo perfino fatto la manifestazione così le bandiere americane insieme a quelle di Forza Italia sventolavano per la città più bella del mondo. Ma non dovevano esserci solo tricolori? Ma non doveva essere una manifestazione transpartitica? Quante balle ci raccontano. Ma in fondo chi se ne fotte: dove sta la verità? Chi ce la racconta giusta? Chi è morale e chi amorale? Dove sta la ragione? Non c 'è più lo scontro ideologico, eppure Berlusconi non fa altro che accusare i comunisti e piangersi addosso per essere stato una vittima dei comunisti, poveretto!!! Gli ex comunisti dicono le stesse cose dei servetti del governo e non si capisce più chi sta da una parte o dall 'altra, quell! i di centro destra e quelli di centro sinistra. Boo! Io non ci capisco più nulla. E voi? |
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18/11/01
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Lena jaco ti sto aspettando. |
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18/11/01
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Accademie CIAO. Vi scrivo da Venezia. Sono in una cameretta umida al piano terra, zona santa Margherita, dalla finestra ho una vista meravigliosa sul canale, di scorcio, molto profonda. Viene su l 'odore. Sopra c 'è uno stronzo di professore universitario, credo che sia sardo, che è perfino mieloso da quanto appare ruffianamente gentile. E invece è un bastardo. E ' cattivo con le persone che frequenta, urla e molla anche qualche botta. Mai giudicare, vero? Invece io giudico perchè odio la falsità e odio tutti quelli che appaiono qualcosa di tanto diverso da quello che sono davvero. Soprattutto odio i violenti. Perchè vi racconto queste cose? Perchè penso sempre che dalle piccole cose che abbiamo intorno possiamo capire le cose grandi. Ecco: io penso proprio che oggi si possa essere dei bastardoni e contemporaneamente occupare dei posti di grande responsabilità, anzi, penso che questi siano la maggioranza. Provate a guardarvi intorno...ecco, capisco tanto jaco che non c! e la faceva più e se ne è andato... |
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18/11/01
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Marco P cara casadijaco era un po ' che non ti visitavo. Ho visto che ti sei ingrandita e che hai ospitato, ranicchiati nei tuoi mille anfratti, un numero considerevole di "sans-papier ", gente che ha il pregio di non sporcare nulla perchè nulla ha, gente che merita rispetto. Ti rinnovo le mie precedenti considerazioni sulla tua magnifica architettura, e colgo l 'occasione per portarti una piccola pietra, porta inciso sopra: LA RICCHEZZA ECONOMICA NON È UN VALORE; l 'ho trovata venendo a visitarti. Spero, potrà esserti utile per il tuo prox ampliamento. ciaociaoM. P.S.sei già sommersa dalla neve? |
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24/11/01
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Luna Ciao. Luna ritorna da voi. Il sabato mattina mi piace navigare e ogni volta torno a trovare anche questo forum, dove trovo sempre nuovi messaggi. Oggi c 'è un bel sole e forse sarebbe meglio andarsene in giro in bici invece che stare davanti al computer, ma cosa volete, ormai per me è una specie di compagno di vita questo schermo...mi piace perchè si scrive degli argomenti che interessano e si può interagire e dire qualcosa, cosa che non succede leggendo il giornale o ascoltando il telegiornale. Mi piace tanto la radio come ha detto qualcuno qui nel forum, e mi piace scrivere ai miei amici qualche e-mail...nei forum invece si trova una vicinanza di idee e un modo di discutere nuovo e interessantissimo. Ecco perchè mi arrabbio sempre quando sento gli intellettuali che parlano male della rete, magari dopo aver fatto un giretto su qualche portale commerciale senza sapere che invece ci sono persone che restano tra loro in contatto senza dover comprare o vendere o! fare pubblicità a una merce...in realtà forse io mi sento un po ' sola e questo mi aiuta a trovare la voglia di accendere il computer...ma in quanti siamo ad avere incertezze sul nostro futuro, a non sapere cosa c 'è dopo, a non voler disperdere amori ed affetti...mi piace perchè con voi e altri tre forum lenti a cui partecipo ho trovato un canale di comunicazione che mi soddisfa, che soddisfa la mia voglia di comunicare attivamente. Fuori il sole abbaglia, e non fa nemmeno tanto freddo, poi forse andrò a prendere un aperitivo così soddisferò anche la mia voglia di chiacchere...un abbraccio particolare al nostro navigatore: come ti invidio! E il nostro jaco sarà già sotto la neve? |
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24 /11/01
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CORTOMALTESE
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01 /12/01
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Emanuela ciao claudio, ciao cortomaltese, ciao a tutti. Nel forum di ragionamento sui temi sollevati dalla casadijaco, prevale sempre una correttezza e una educazione che fuori, nel mondo reale, invece sta scomparendo. Questo è l 'interrogativo che mi e vi voglio porre: internet ci aiuta a scrivere e a ragionare anche se in una nicchia con un bel rispetto reciproco. questo è bello. alla tv ogni volta che dibattono urlano o ridono o litigano...è una rarità trovare un ragionamento pacato perchè tutto è determinato dalle leggi dell 'auditel, allora non c 'è tempo per la riflessione. invece qui non c 'è auditel e non c 'è competizione economica perchè tutto è free e così ci si ritrova con calma solo per il piacere di farlo...provate a ragionarci su! e guardate quanti siti dove potersi ritrovare in questo modo esistono nella rete... |
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01 /12/01
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Alcuni allievi buongiorno prof. siamo un gruppetto di allievi della scuola di design. siamo venuti alla tavola rotonda progetto e design nell 'era digitale, l 'altra sera al pedrocchi. dato che il moderatore, dopo i vostri bellissimi interventi non ha aperto il dibattito con il pubblico, abbiamo una domanda anzi più domande da fare. primo: lei ha voluto parlarci d 'arte e di territorio, mentre scorrevano le immagini dei suoi lavori. a noi piacerebbe saperne di più sui suoi lavori, alcuni che abbiamo visto ti lasciano a bocca aperta...ma sappiamo che lei è un sostenitore del "camminare in punta di piedi nel mondo del progetto " e così capiamo la sua scelta di non spiegare le sue opere, e la apprezziamo anche, ma poi ci accorgiamo invece che tanti altri non fanno altro che parlare di sè e delle loro cose, e allora diciamo che se quelli che hanno da dire qualcosa parlassero di più sarebbe meglio...capiamo, perchè sappiamo che è la sua idea, che la cultura e l 'arte sono centr! ali, per cui ok, va bene così, però guardi che lei è troppo discreto...come morozzi, che ci è piaciuto moltissimo e che ha chiarito bene alcune cose ma che ci ha fatto vedere poco, pochissimo dei suoi lavori. Abbiamo capito che quelli bravi cercano di ragionare oltre, più avanti, per trovare le ragioni...comunque è stato bello!
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01 /12/01
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Fabiola ZZ
Fabiola. Anch 'io frequento golem e anche mediamente. Il grande fratello trasforma la realtà in finzione e anche fa il contrario. Dentro quella casa sono attori con il copione o sono ragazzi che fanno le loro cose liberamente? Ma che ce ne importa? Ci importa solo sapere che la realtà proposta è falsa. Ma che ce ne importa? Anche se è falsa è quello che vediamo. E allora? Ha ragione l 'autore che dice che bisogna spazzare via tutto per cambiare e che bisogna resistere. Però anche berlusconi dice che bisogna spazzare via tutto...ma per andare dove? jaco ti amo...io verrei subito da te! Ma me ne andrei anche con cortomaltese e con chiunque abbia voglia di sognare. Qui non se ne può più!
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01 /12/01
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Elisa
caro Caramel, torna qui da noi per dirci cosa pensi in questo periodo, per piacere!
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01 /12/01
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Leon Ciao cari ragazzi più o meno giovani di questo stranissimo forum. Io non sono più tanto giovane, anzi ho raggiunto la mezzavia dei 50. Mi sento strano e in pericolo, con tutte le mie sicurezze che se ne vanno e si perdono per strada. Qui non si sa più da che parte andare e neanche da che parte stare. Non si sa più da che parte andare! Qualcuno tra voi ha deciso come jaco di andarsene, altri sono contrari, poi ci sono quelli come me che non possono decidere nulla perchè il lavoro li schiavizza. Ma io dico che non si sa dove andare neanche con la testa...e me ne accorgo anche dai vostri messaggi, c 'è anche qualcuno che contesta la fuga...io mi sento strano e in pericolo, e se potessi me ne andrei volentieri come cortomaltese. Comunque siete in gamba ragazzi, e l 'arch. Caramel con il prof. Sernini hanno fatto una grande cosa, perchè sono riusciti a riunirvi qui senza interessi, concorsi, vendite o acquisti, senza che questo sito sia un sito di informazione del! tipo giornalistica o specializzata, senza password. Questo mi fa pensare che la rete può servire davvero per la condivisione intellettuale, senza doppi fini. Questo è convincente! Avete trovato un nuovo amico: sono Leon.
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01 /12/01
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CORTOMALTESE Eilà, amici. Qui c 'è stato uno sbaglio del webmaster perchè l 'ultimo messaggio da Madera l 'ho mandato io e non MarcoP. Vi prego di correggerlo. Comunque io sono ancora qui, non ho ancora mollato, perchè si sta troppo bene. L 'amico navigatore dei Caramel invece è partito ieri, ma penso che ci ritroveremo presto. Oggi ho lavorato tutto il giorno a far manutenzioni alla barca, e adesso sono un po ' stufo e ho le dita indolenzite, così faccio un po ' di fatica a scrivervi. Spero che l 'aria dell 'italia sia buona, io a forza di offrire spaghettate ai miei amici ho finito la scorta di pasta italiana, e sto ' aspettando con un po ' d 'ansia un pacco da lì...intanto mangio molto pesce e sono dimagrito di parecchi chili, ma sto benissimo. Mi fa felice sapere che qualcuna di voi si sia offerta di raggiungermi. Vi farò sapere. Certo sono incuriosito e tentato ma come sapete la convivenza in barca è una cosetta delicata e allora ho ancora qualche timore...forse al p! rossimo messaggio sarò alle canarie, mah, non so proprio perchè andarmene da qui, dato che ci sto benissimo, forse ci starò ancora un po '. intanto ciao gente, vi abbraccio. |
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01 /12/01
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001/kk jaco come stai? Fa tanto freddo? Quanta neve hai? Jaco, batti un colpo! Quanti jaco abbiamo dentro di noi, forse siamo tanti jaco. Forse in tanti vorremmo essere come te. |
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01 /12/01
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MASSIMO In questi giorni leggo sul giornale della città metropolitana proposta dall 'opposizione per il governo di Padova. Credo voglia dire che molti comuni limitrofi di paesi ormai collegati alla città, pur rimanendo autonomi, si riuniranno per le strategie e le scelte più importanti per esempio sul territorio. Ma questo non dovrebbe già essere così e magari per tutta l 'area nordestina del diffuso? Mi sembra una buona cosa ma ancora del tutto insufficiente. |
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08/12/01 |
TOTI ciao jaco, sono la Toti. Oggi mi trovo sull 'altipiano di Asiago, e mi sono trovata a guardare un vecchio che metteva a posto la sua legna, mi sei venuto in mente. E ' proprio vero che vedere una cosa ben fatta, fa piacere e nutre lo spirito, e in più ti fa venire il buon umore. Invece correndo in macchina per le nostre strade ti viene il cattivo umore, ci hanno mangiato il paesaggio sotto i piedi e con la distruzione del paesaggio si è persa anche la voglia e l 'abitudine di curarlo con le mani. Ascoltare Marco Paolini che parla del paesaggio è bellissimo! Come è stato bello leggere di te che ne parli e che hai voglia di prenderti cura delle cose. Mentre alla tv si sentono le notizie sui nostri governanti, e io mi vergogno di essere italiana, poi quando vedo un vecchio che mette a posto la sua legna, vedo la distanza abissale tra lui e loro e capisco che ormai è finita...non c 'è più speranza! |
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08/12/01
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CORTOMALTESE Eilà, amici. Ho mollato gli ormeggi...mi manca già Madera...ma è sempre così, è sempre un distacco...oggi mi trovo a circa 200 mg dalle Canarie, aliseo poco, onda tanta. Mi sono collegato lo stesso con tel. sat., ma mi viene un po ' di mal di mare qui sotto. Tutto scivola di quà e di là e fuori il tempo è abbastanza bello, ma la vita dentro non è molto confortevole, soprattutto se devi fare qualcosa come cucinare o aggiustare un pezzo che si è rotto. Vi scrivo questo perchè avrei deciso di ospitare una persona per la traversata, e voglio che sappiate, voi che vi siete candidate, che la vita in alto mare non è sempre facile...adesso vi devo salutare perchè fuori la randa mi aspetta e così prendo un po ' d 'aria e mi passa la nausea. vi abbraccio! |
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08/12/01
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Sergio In relazione al testo scritto appena pubblicato qui dell 'intervento di claudio caramel, il bit e la fine del moderno, voglio dire che sono d 'accordo con lui quando parla della caduta della modernità e lascia uno spiraglio in forma di domanda sul futuro dell 'era digitale. ma nella società dell 'incertezza è anche vero che risulta impossibile progettare a lungo termine perchè non c 'è più civiltà come dice jaco. Però mi piace che venga lasciata una prospettiva per un futuro migliore in cui internet potrebbe aiutare a migliorare le cose. certo la politica che abbiamo intorno e che gli italiani hanno scelto fa paura, e allora tutto diventa più difficile. Claudio cerca sempre di ridare centralità all 'arte e al processo creativo progettuale e questa è la nostra speranza: la cultura deve riconquistare centralità nella società mondiale del dio denare e delle tribù a bande dei politici affaristi. |
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08/12/01 |
LadyCristabella Sir Allan è tornato da me, ma Robin Hood all 'orizzonte non se ne vedono. Ne ' tenzoni da gentiluomini, nè battaglie nè ideali. Solo alcuni intellettuali nei loro campi hanno il coraggio di parlare e dire qualcosa. Qualche sera fa ho finito di leggere tribù di Gianantonio Stella, e ho riso tanto...ma poi se ci pensi ti vien da piangere! Dobbiamo trovare il motivo e il coraggio per esternare...altrimenti è la fine! Robin, Robin...dove sei? |
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08/12/01 |
Student 44 Siamo un piccolo gruppo di studenti in arch., abbiamo letto il libro e ne abbiamo discusso tra noi. Facciamo una proposta all 'autore: vieni a discuterne con noi magari in un incontro seminario all 'IUAV, crediamo sarebbe utile per tutti. Noi vorremmo proporlo al nostro prof. di comp., ma prima vorremmo sapere se l 'autore è disponibile, e vorremmo anche ci raccontasse dei suoi lavori. Grazie. |
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09/12/01 |
Salvatore Ciao, quando ho scoperto questo posto virtuale, e dopo aver letto il libro, mi chiedevo sempre perchè un architetto come Caramel, dovesse dedicare il suo tempo ma anche il suo spazio nel web ad una lunga riflessione critica, che di sicuro nulla gli potrà apportare alla sua carriera e alla sua notorietà. Poi è passato il tempo, è successo quello che tutti sappiamo, il governo è cambiato, tutto è cambiato...adesso ci capisco qualcosa di più: penso sia un atto di resistenza dolce. Mi piace definirla così, perchè in effetti c 'è della gente e qualche intellettuale, qualche professionista che prima degli altri ha messo sul piatto da cui tutti ci abbuffiamo qualche ragionamento dubbioso e critico, al di là della politica, che qui mi sembra non c 'entri per nulla. Questo libro meriterebbe un seguito. Ho appena finito di leggere qui l 'articolo ci Caramel, Il Bit e la fine del moderno. Lui cerca sempre di portare al centro di tutto il progetto e l 'arte. E ragionando! ci pone dei problemi: come quello delle categorie ZOMBIE, del tipo reale-virtuale, del tipo governare-prevedere-prefigurare, del tipo tv-internet-cinema-teatro etc. etc. Ma in realtà nel caos e nell 'incertezza, nel fiume ingordo di immagini e di prodotti e di stimoli in cui viviamo, non si sa più che fare se non abituarsi all 'incertezza. E al rischio. E forse alla paura. C 'è da stare dentro a questo rischio e lavorare. Sono d 'accordo con l 'autore sulla necessità impellente di rifondare un concetto di normalità e di combattere contro la cultura dell 'estremo e della prestazione, che in architettura si traduce in progetti seri fatti di muri e finestre...speriamo che in molti siano d 'accordo con questi approcci anche se le pelli vetrate e traslucide sono più affascinanti e performanti, speriamo che sempre più giovani architetti pensino ai muri e ai tetti. |
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09/12/01 |
Gianna Torno al tema del fuggire o restare a me tanto caro. Bisogna restare, stare al gioco, starci dentro; ma contemporaneamente da dentro bisogna buttar fuori verso gli altri. Allora io penso che la fuga di jaco non sia una vera e propria fuga, ma un tentativo di cercare una vita nuova e migliore, dato che in quella di prima non ce la faceva più a starci dentro. Però lui in un mondo più piccolo delle sue conoscenze fra i montanari del posto, ma anche nella rete globale, si da da fare; non è proprio fuggito, si da da fare per seguire le sue idee e per la sua arte. In fondo la solitudine di chi crea è un dato di fatto, poi oggi ancora di più. Anch 'io disegno, ho esposto anche in un paio di piccole mostre, però mi sento lontana, anzi sono lontana, lontanissima e isolata. Con la mia pittura mi esprimo ma resto sola nel mio modo di affrontare la vita. In questo senso la rete globale è una enorme innovazione: non soddisfa i bisogni di relazioni fisiche, ma aiuta a sent! irsi meno soli, e questo è già qualcosa di grande. Infatti il mio computer ormai vecchio è diventato come una specie di aggeggio indispensabile per trovare contatti, non pensate ai contatti d 'amore, ma pensate ai contatti di testa. Questa solitudine e inquietudine dell 'uomo moderno che ci ha accompagnato e che oggi più che mai è la nostra compagna di avventure, si stempera con la rete, che ci unisce invece anche se con grande confusione. Io continuerò a dipingere nel mio piccolo mondo di solitudini metropolitane e continuerò a collegarmi con la rete, così come fa jaco, che è proprio un simbolo di tutte queste cose e che mi piace tanto. Vi abbraccio tutti, miei compagni di solitudine. |
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09/12/01 |
Jody ciao amici più o meno vicino della casadijaco, gente un po ' stramba e anche un po ' troppo seria, qualche volta! Paesaggire dice Paolini nel bestiario italiano edito da einaudi: ecco cosa dobbiamo fare! Paesaggire. Inventare un nuovo paesaggio tra i capannoni e i centri commerciali, intanto per non dimenticare poi per andare avanti senza troppe nostalgie patetiche, perchè ormai così diventano, dato che non c 'è molto da fare. Agire sul paesaggio pensando a tante cosette anche non troppo importanti e appariscenti. Intanto le piante, poi le segnaletiche, poi le strade, i marciapiedi...tanto le cose grandi le pensano quelli che fanno gli affari. I colori delle fabbriche, le circonvallazioni e le autostrade, le barriere antirumore, gli svincoli. Il territorio ce lo hanno distrutto sotto gli occhi e sembra che nessuno possa farci niente...è per questo credo che qualcuno come jaco cercano di provocare ragionamenti, per cercare di capire cosa si può fare: l 'unica ! cosa che non sopporto sono quegli urbanisti che vogliono farci credere che questo territorio del diffuso costruito sia poi bello e interessante. Quelli proprio non li sopporto: va bene, ha ragione Paolini che dice che preferisce i nostri territori incompiuti a quelli tutti perfettini dei paesi del nordeuropa, ma da questo...che ci provino questi urbanisti a vivere in un paesetto che fino a 20 anni fa era immerso nella campagna e adesso è attraversato da migliaia di tir al giorno nella sua stradina centrale che basta appena per qualche macchina, e dove intorno alle case ci sono i capannoni prefabbricati grigi, le insegne luminose, i parcheggi stracolmi...vorrei proprio fargli fare una prova a quelli che dicono che il diffuso è bello! Sarà bello passarci in mezzo per studiarlo, ma viverci è un 'altra cosa. Poi ci sono i bambini che a questo punto è meglio che stiano chiusi in casa perchè se vanno fuori è un disastro, infatti non è che si possa fare una partitina di pallone per! le strade della zona industriale, perchè se no li stirano, pei campi bisogna fare un viaggio, in bici è troppo pericoloso. E i nostri vecchi, dove dovrebbero andare se non starsene chiusi anche loro in casa davanti alla tv? Vanno bene quelli che vogliono correre, che cercano di scalare la carriera, che hanno obbiettivi da conquistare. E chi resta a pensare? Dove se ne sono andati i pensatori liberi? Non dico quelli dei salottacci televisivi, e quelli che intrattengono alle conferenze politicizzate, io sto cercando i battitori liberi. Dove siete? Paolini a ogni spettacolo da una lezione di civiltà, c 'è anche qualcun altro, ma sono pochi. Paesaggire! Paesaggire! Ascoltare i tanti jaco nascosti tra noi, intervenire, parlare, dire le cose. |
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09/12/01 |
Link693woman link693woman vuole che jaco venga qui, almeno batti un colpo!anche se non esisti esisti lo stesso qui dentro, e allora batti un colpo e raccontaci qualcosa di come ti va la vita. io ho finito una scuola di design l 'anno scorso e devo proprio dirti mio caro jaco che questi e queste designerine saccentine che sanno fare bene coi computer e non sanno niente della vita se non che si sentono di essere dei grandi artisti e che sanno tutto perchè usano i computer, mi hanno rotto le palle! C 'è una stra arroganza nel mondo del design, come un 'effimera voglia di esserci e di fare, che li rende pallosi questi giovani designer che sanno tutto e non sanno un cazzo! Penso sia colpa anche delle scuole, perchè li si imparano i tasti dei computer ma non si studia...adesso sembra che serva a tutto la tecnica...poi trovi gente come qui che invece non parla di queste cose e invece parla di tante altre cose e di arte e di natura...allora io dico che ho fatto due anni con un so! ftware che adesso è già superato e che non mi serve e adesso mi tocca impararne uno di nuovo...è come coi morosi, quando ti ci affezioni finiscono...invece studiare sui libri mi sa che sarebbe servito di più dato che adesso siccome mi sento una sprovveduta mi tocca farlo da sola...e ogni volta che leggo un libro di arte o di architettura o di design ci resto sempre di mmm...perchè mi accorgo che non so niente...bella trovata questa...se lo viene a sapere babbo con tutti i soldini che gli ho dovuto spillare per fare la scuola di design e abitare fuori e mangiare e prendere il trenino, mi accoppa...l 'unica cosa che mi tiene su di morale è che almeno io ce la metto un po ' di autocritica, invece altri miei ex compagni di scuola si credono degli dei calati in terra, ma io so che anche loro sono impreparati almeno quanto me. adesso che vi ho fatto il mio bel quadretto, vi dico che comunque sono contenta e che ho accettato di dovermi fare il c...o per un altro bel po ' di tempo, ! prima di potermi definire designer. |
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11/12/01 |
Fosca In questo forum c 'e uno che "gira " e usa(abusa!?) come pseudonimo corto maltese: questo messaggio NON è per lui. DA "ALL 'OMBRA DI CORTO " ed. Rizzoli pag.147: HUGO PRATT INTERVISTATO SUL MITO DI CORTO ... "E ' CAPITATO PIU ' VOLTE CHE DELLE RAGAZZINE DI DODICI-TREDICI ANNI, CHE VOLEVANO ASSOLUTAMENTE INCONTRARE CORTO MALTESE, SIANO SCAPPATE DI CASA E SIANO PIOMBATE A CASA MIA. UN GIORNO LA POLIZIA E ' VENUTA A INTERROGARMI CREDENDO CHE CORTO MALTESE FOSSE UN MAGNACCIA CHE SFRUTTAVA LE RAGAZZINE. QUANDO ABITAVO IN FRANCIA LA POLIZIA MI HA PORTATO UNA RAGAZZINA ITALIANA CHE ERA SCAPPATA DA CASA ... quindi visto che un certo pubblico femminile si sta creando il MITO di jaco, un 'altra parte si chiede del dr. jaco e mister claudio ... cari CLAUDIO in Padova e JACO su per i monti all 'erta!!! Con molta ironia e tanta simpatia Fosca . |
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30/12/01 |
Gina tanti auguri di buon anno a tutte le ammiratrici di jaco. |
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30/12/01 |
Cortomaltese ciao amici! Sono arrivato alle Canarie. Qui è tutta un 'altra cosa rispetto a Madera, ma si sta bene lo stesso: in porto è pieno di gente che si prepara per la traversata e ogni tanto qualcuno parte...prima o poi toccherà anche a me. Mi spiace che Fosca pensi che io usi a sproposito o abusi del nome mitico di Cortomaltese, ma sulla mia poppa c 'è un bellissimo e ammiratissimo disegno che io mi porto dietro da molto tempo, è il mio compagno di viaggio, è il nome non troppo originale della mia barca, Corto è il soprannome con cui tutti mi chiamano, purtroppo non gli assomiglio per niente e le schiere di ragazzine dietro la mia barca non ci sono...intanto buon anno a tutti. vi terrò informati sulla traversata. |
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18/01/02 |
Gigi Minozzi Dopo un bel pò che non vi frequentavo rieccomi, ho riaperto il sito e con piacere vedo che il forum non si è bloccato, anzi è cresciuto (certo non grazie a me) e dentro ci ho trovato molti amici e persone che conosco; è un bel piacere, per la gente nomade come me, trovare un luogo dove incontrare nomi conosciuti. Un caro saluto a te Claudio ed anche al caro Julian, che come vedo non ha perso la buona abitudine di leggere e scrivere, davvero un bella cosa. Io, da parte mia, purtroppo non ho molto tempo, quindi non sono riuscito a leggere tutto, ma quel poco mi è piaciuto molto. Caro Julian, sono d 'accordo, la fuga è atto di codardia, ma quando ci trasferiamo o cambiamo luogo è davvero una fuga oppure è l 'accettazione del nostro essere nomadi ed erranti alla ricerca del luogo, del nostro luogo, della nostra personale posizione? Posso dire che come avevo il desiderio di fuggire dalla "Padania " avvelenata e caotica, così oggi vorrei fuggire dalla Sicilia e forse dall 'Italia. Questo lo dico perchè penso che la fuga non sia direttamente rapportabile ad un luogo specifico bensì al suo essere, al suo modo di essere "usato " ed interpretato dalla comunità; la fuga si rapporta spesso alla società nella quale il nostro ruolo manca o è poco appropriato... Da un certo punto di vista sento che potrei continuare a "fuggire " in eterno, o forse più correttamente potrei continuare a "cercare " il luogo, il mio luogo, dove diventare protagonista della mia storia. Il nostro errare, la nostra personale ricerca sono conseguenze di un 'incompletezza caratteriale, siamo sempre in cerca, tendiamo a non accontentarci mai e non ci affezioniamo più alle cose, le divoriamo troppo in fretta. Esistono quindi problemi caratteriali, problemi di eccessiva velocità e, soprattutto, problemi linguistici che non ci permettono di interpretare sinceramente i luoghi: non conosciamo più il linguaggio delle cose. Le cose hanno perso l 'anima, i luoghi sono stati abbandonati dai Geni (genius loci), gli spiriti ed i demoni locali sono stati dimenticati; conseguentemente i luoghi non hanno più parola. Non riusciamo più ad animarli e ad amarli. Il discorso è ancora molto lungo e complesso, ma per ora chiudo invitandovi a tornare ad Amare, senza amore le cose non si animano e non vivono. Un abbraccio a tutti e solari saluti siciliani GiGi |
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03/02/02 |
Cortomaltese CIAO gente. Cortomaltese ha attraversato l 'oceano!!! Ora mi trovo in Martinica, siamo arrivati da due giorni. E ' stata una traversata fantastica! Abbiamo sempre avuto bel tempo e aliseo costante, sempre pescato pesce fresco, nessun problema; ci abbiamo messo 22 giorni, forse un po ' troppo, ma ce la siamo goduta tutta fino in fondo. Qui ho trovato già un sacco di gente e parecchi italiani. Vi racconterò al più presto tutto il resto. Intanto vi abbraccio tutti. ciao ciao. |
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03/02/02 |
Matteo T Ciao. sono Matteo, ho trent 'anni, sono laureato da poco in architettura, ma lavoro per ora nel campo del web e del video. Vi ho trovati su segnalazione di un amico e ho finito di leggere tutto il libro e il saggio del prof. Sernini. Io sono con quelli che almeno nei sogni vorrebbero fuggire da un mondo che non mi piace più: vi voglio fare un esempio. Qualche sera fa ho visto alla tv il Costanzo show, c 'era ospite il ministro Gasparri. Qualcuno ha cominciato a parlare di audience e proprio Costanzo ha fatto una battuta che mi ha colpito molto dicendo che sarebbe ora di pagare in base ai risultati dell 'auditel...Bè, mi sembra allucinante anche se perfettamente nella logica di tutto quello che qui sta succedendo: già è tutto livellato e omologato dal profitto e l 'auditel è già il padrone dei palinsesti, ma se dovesse avvenire quello che si auguravano l 'altra sera in tv allora che fine farebbe l 'informazione, quei pochi scampoli di verità, che fine farebbe ! il servizio pubblico e tanti programmi intelligenti che parlano delle cose e che affrontano i problemi? Jaco in tutte le sue conversazioni con l 'architetto Caramel metteva in guardia da questo tipo di mentalità e i due discutevano a fondo sul fatto che invece di pensare alla qualità gli obbiettivi sono altri. E ' per questo che questo libro è buono, perchè ci fa ragionare su cose che adesso sono di un 'attualità estrema e anticipa molti pensieri che mi auguro parecchie persone facciano oggi di fronte a fatti che lasciano almeno perplessi.Vedo qui nel forum che c 'è tanta gente che pensa e questo mi fa molto piacere, mi rinfranca un po ', mi tira su di morale.La nostra vita non è un campionato di calcio e neanche una sfilata di moda, per fortuna. |
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03/02/02 |
Silvana CIao Claudio e ciao jaco. ciao a tutti gli altri del forum e in particolare al siciliano Gigi Minozzi e alla Toti. Son felice di ritrovarvi anche se non conosco nessuno personalmente. vi scrivo dalla sardegna e mi sento un po ' come Gigi, però mi piace questo posto e mi piace quello che c 'è scritto dentro. direi che questo è un posto in internet che ha una sua vita tutta particolare perchè è fatto solo di scrittura e di contenuti, di ragionamenti e di idee. Ammiro molto l 'autore che ha avuto il coraggio di farlo e lo ringrazio perchè ci ospita in uno spazio libero e stimolante senza riempirlo di pubblicità e senza richieste in contropartita e perchè ci ha regalato la lettura delle sue riflessioni gratis. in questo mondo di oggi dove tutto è commercializzato questo è un fatto nuovo. oggi qualsiasi cosa deve avere successo economico e provocare dei guadagni, altrimenti non ha valore, invece qui il valore c 'è anche se nessuno chiede nulla agli altri: vi prego! di riflettere su questo punto che credo sia una delle provocazioni più importanti di tutto questo sito e questo lavoro. riflettiamoci perchè sarebbe proprio da imitare come esempio applicandolo magari anche in modi diversi, ma andrebbe imitato e incentivato: ogni possibilità libera e gratuita d 'incontro e di ragionamento è un bene prezioso per un mondo che invece determina i rapporti, il successo personale, il successo professionale in base a parametri contrari. solo il volontariato e il lavoro prezioso di qualche intellettuale sono gratuiti. mi sembra che qui gli internettiani debbano imparare molto, invece sono sempre lì a cercare di fare affari, di scambiarsi i banner, di inventarsi qualcosa per far soldi. ecco, penso che questo sito e naturalmente anche qualche altro che conosco siano degli ottimi esempi per far capire come può essere utilizzato internet e le sue vere potenzialità. |
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03/02/02 |
L.H.D.E. vi dico che jaco, se esiste, è un figo! ci vogliono le palle per farfe quello che fa lui! e se ci riesce a resistere e a dipingere e a portare avanti la sua arte vuol dire che quella cosa lì è la più importante di tutte per lui, e io lo ammiro e lo invidio, perchè vorrei proprio avere la sua forza interiore e il suo coraggio. |
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03/02/02 |
Ga 2002 Ga2002 chiede all 'autore di battere un colpo perchè ci dica cosa sente in questo periodo così poco chiaro della nostra vita professionale e privata. Leggi nuove su tutti i fronti, conflitti estremi sul territorio, la giustizia, la scuola...chi ci capisce qualcosa batta un colpo e provi a spiegarci. |
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05/02/02 |
Lella ciao, sono Lella. Nanni Moretti ha detto che bisogna resistere e io credo proprio che abbia ragione. Bisogna resistere e battersi per difendere la nostra cultura e la nostra identità, oltre che i valori principali su cui la nostra storia si è sempre basata. QQui il problema non è la democrazia o la dittatura, ma la verità, come già avete detto in tanti.Grazie a jaco e all 'autore qui c 'è un posto dove la verità vive e dove il pensiero si esprime liberamente, e questo è importante. |
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05/02/02 |
Miky dopo quello che è successo con l 'esternazione del regista incazzato si pone il problema se gli intellettuali debbano dire la loro in politica oppure no: io penso di si! anzi mi sembra che gli intellettuali da troppo tempo siano nascosti e non si facciano sentire. |
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06/02/02 |
Lele gli intellettuali e gli artisti devono dire la loro sui temi della politica e della società civile, oppure vogliamo che solo le televisioni e gli affaristi si esprimano? |
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06/02/02 |
Giovanni Z ciao. vedo intorno a me troppo design, troppe forme, troppe immagini, troppo di tutto. ha proprio ragione il nostro amico jaco che dice che bisogna rigenerarsi, opporre resistenza passiva, togliere, eliminare, abbattere, diminuire, semplificare. guarda caso adesso si accorgono che bisogna resistere. troppo tardi. per fortuna che c 'è gente come jaco e come noi che da un bel po ' di tempo diciamo queste cose e ci ragioniamo su. c 'è troppo di tutto. bisogna tirare il freno a mano e rallentare, applicare le nostre teste per questo obbiettivo cercando di far capire che è l 'unico modo per tirare avanti, grazie caramel e grazie jaco per il vostro contributo anticipatore, per il coraggio e per lo spazio che ci riservate in questo forum. ciao |
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06/02/02 |
Allievi scuola.it design ciao prof. noi facciamo un appello agli editori perchè il tuo libro venga pubblicato su carta e venga divulgato. fatevi sotto, editori. noi siamo già in tanti a volere il libro in biblioteca, e lo promuoveremo molto! |
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06/02/02 |
Francesco Ciao. Cosa ne pensate di questa proposta del ministro di far entrare nelle città solo le macchine che possono essere parcheggiate e di limitare drasticamente il traffico su ruota? Io credo proprio che sia una buona strada, e che sia ora di prendere delle decisioni forti. Parcheggi scambiatori fuori dalle città, le macchine in più di chi ha solo un posto auto se ne stanno fuori. Trasporti pubblici e privati di tutti i tipi, purchè poco inquinanti. BICICLETTE. Piste ciclabili. CAMMINARE. Orari scaglionati per uffici e scuole. Quante cose si potrebbero pensare con un po ' di buon senso! E quanto miopi e incoscienti siamo invece a continuare così! Cosa ne dite??? |
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06/02/02 |
Gigio Nanni Moretti è incazzato, anch 'io. Non si può andare avanti così. Cci vuole gente nuova e più decisa. Bisogna proporre nomi nuovi perchè chi non governa faccia bene l 'opposizione. |
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06/02/02 |
Tech low 73 chi decide lo sviluppo delle nostre città e delle strade? E ' il progettista del PRG o l 'amministrazione o le lobbies degli affaristi? E quali sono i principi su cui questi attori si basano? C 'è qualcosa di ciò che abbiamo studiato all 'università fra questi principi? Ho visto che questo tema è già stato affrontato sia nel libro che in alcuni messaggi del forum, ma mi piacerebbe discuterne ancora. |
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07/02/02 |
Theorema ciao jaco. dovresti anche tu dai monti inserirti nel dibattito provocato da moretti. |
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07/02/02 |
student iuav l 'architettura e il design dovrebbero come dice jaco allontanarsi dall 'affarismo politico e tornare ad essere indipendenti: discipline intellettuali libere per riproporre quel rapporto tra artefice e committente di parla il libro. noi siamo con jaco e con caramel. grazie del contributo. |
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08/02/02 |
Chiara ciao gente. jaco ci ha insegnato dei nuovi punti di vista meno centrati sul mercantilismo e più sulla cultura: mi piacerebbe tanto che questo principio entrasse un po ' di più nella zucca di chi sta ripensando alla scuola pubblica italiana. |
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08/02/02 |
Mario ma quante baggianate ci raccontano alla televisione e sui giornali. la verità non viene mai fuori e il succo delle cose meno che meno. guardiamo il problema dello smog nelle città: ce ne accorgiamo solo adesso che c 'è la siccità e l 'alta pressione? ma siamo tutti rincitrulliti? |
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08/02/02 |
Joe rispondo a gigi minozzi: anch 'io potrei continuare a cercare all 'infinito, ma quello che vorrei di più è trovare come spero sia successo a te un luogo dove stare che sia contemporaneamente lontano e vicino. un po ' come jaco che è lontano ma vicino alla gente del posto e vicino al mondo con il computer. si ritorna al tema se la nuova tecnologia ci potrà aiutare davvero a cambiare certe cose della nostra vita, allora tu gigi sei in sicilia, a me piacerebbe andare a pantelleria che amo infinitamente. ma poi lì che farei? ce la farei? jaco ce la fa perchè ha rinunciato a quasi tutto, e trova nutrimento spirituale nella natura e nella sua arte, ma io che non sono un pittore, ho tanto bisogno anche di lavorare e di fare l 'architetto. |
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08/02/02 |
Gigi Minozzi Vorrei dire due parole alla Toti a riguardo della speranza della quale sembra non possedere più riserva per noi e per il nostro mondo. La speranza è sicuramente un 'illusione, ma è anche una pratica. Noi che abitiamo il mondo lo abitiamo nella speranza, nella consapevolezza che ciò che è stato fatto e ciò che si fa per vivere trovi radicamento nella speranza. Perdere la speranza, quindi, è un sintomo grave di mancanza di radici, di idee e di vitalità. Certo che se dobbiamo giudicare il nostro mondo per i governanti che abbiamo o per il tragico comportamento mirato al puro tornaconto personale praticato dalla generica collettività(che ha procurato la grave lacerazione temporale e comportamentale del tradizionale), sicuramente non ci rimane altro che spararci (fuggire?); in realtà penso che la situazione sia grave ma non priva di speranza, i politici e le pratiche legate all 'arrogante monetizzazione delle cose non sono gli unici elementi importanti di valutazione, ne possediamo altri, alcuni dei quali molto più validi; l 'importante è non perdersi di vista, concentrarsi sul proprio "fare " e ascoltare il proprio Cuore. Penso (a proposito di Moretti) che se la sinistra (che non so più cos 'è) o comunque le persone che non si ritrovano nel liberismo economico-americano berlusconiano, se riusciranno ad ignorare veramente il Berlusca, forse qualcosa di buono potranno far nascere all 'interno di questo minestrone che è il centro sinistra. Un caro saluto a Silvana che, da buona isolana, fraternizza con il mio io isolato. Anche per lei un grazie per aver centrato un problema non di poco conto: quello del "Valore ", un concetto fondamentale per l 'agire nel mondo. Il valore non è solo nominale (quantitativamente monetizzabile), ma è anche un elemento di qualità, quella qualità profonda legata all 'essere eticamente e moralmente in sintonia con l 'anima ed il cuore del mondo (inteso come essere vivente). Auguri e speranza per tutti GiGi |
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09/02/02 |
Toti ciao, sono ancora la Toti. Ciao Gigi, e grazie per avermi scritto. Io so che hai ragione, e so che non devo perdere la speranza, ma dentro di me sento che se non cambieranno le cose in pochissimo tempo, purtroppo ci sarà poco da sperare per tutti. Tu dici delle cose giuste e mi piace anche il modo in cui le dici, con una "dolcezza " e una moderazione un po ' speciali, però ti dico, caro Gigi, che dobbiamo fare tutti qualcosa e in gran fretta. Il pianeta si sta riscaldando per colpa delle emissioni, lo smog nelle città è insopportabile e fa male, il traffico è in tilt, la frenesia della gente e la fretta di fare livella tutto verso il basso, le costruzioni sono sempre peggio, ci si sente persi e spaesati come dice il libro, chi come te e come me cerca di ragionare fa sempre più fatica a comunicare con un mondo menzognero e falso, ributtante per i valori che esprime. Ho letto quel messaggio in cui giustamente si faceva notare che qui in questo forum tutto è fr! ee e non ci sono richieste o contropartite: è proprio giusto pensarci su perchè come dici tu la monetizzazione delle cose e dei rapporti è uno dei fattori di più tremendo pericolo per tutti e per i più giovani che crescono con dei parametri e dei riferimenti spaventosi. Mi ha molto aiutata trovare qui il tuo messaggio rivolto proprio a me che sono timida e ho fatto uno sforzo a scrivere, ma oggi invece sono più tranquilla, anche se il mio pessimismo non mi abbandonerà. Ti ringrazio tanto ancora, e mando un abbraccio a tutti. |
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09/02/02 |
Cortomaltese CIAO gente. Cortomaltese se ne sta spaparanzato a dondolare in una bella baia, all 'ancora, sotto il tendalino. L 'aliseo soffia secco e si sta veramente da Dio, sono solo, ma ho trovato un sacco di gente simpatica, anche se ci sono un po ' troppe barche da noleggio da queste parti...sono un po ' un 'isolano anch 'io, la mia barca è la mia isola e la mia casa...un po ' come per jaco, e poi da molto tempo ormai attracco e tocco terra solo nelle isole. Volevo dirvi solo questo, che dalla mia isola lontana voi mi fate compagnia, e sono felice ogni volta che riesco a venire a trovarvi. Io me ne sono andato per fare un 'esperienza grande e provare a vivere in un modo diverso, non sono proprio fuggito, e sono felice di averlo fatto e per ora stgo benissimo. Da qui, le voci dall 'Italia arrivano da tanto lontano e molto attenuate, non guardo la televisione, l 'unico collegamento che ho oltre alla radio e al telefono avviene dal computerino di bordo, e vi dico la ver! ità, vado sempre meno sui portali d 'informazione, e sempre più in siti come questo dove parlano le persone vere. Attraverso i vostri messaggi ed altri è come se provassi da lontano a sentire gli umori delle cose che capitano e così grazie a voi ho scoperto che Moretti ha fatto la predica ai politici del centrosinistra e ha parlato di squadristi mediatici...per fortuna io non li vedo più questi squadristi anche se l 'altra sera ero a terra in un baretto a farmi una birra, e c 'erano un gruppo di turisti italiani. li sentivo parlare e sembravano tutti fotocopiati i loro ragionamenti...be ', definirli ragionamenti...parlavano di soldi in svizzera, del condono per riportarli in Italia, dei giudici comunisti, degli insegnanti comunisti, della televisione comunista...io non è che abbia tanto titolo per parlare di queste cose ma questi dove vivono? ci credono davvero alle cazzate che dicono, oppure sono un pochettino imbottiti di demagogia e di malainformazione? Adesso insomma se ! ti fanno riportare in Italia i soldi esportati clandestinamente e contro la legge, significa che loro avevano fatto bene e soprattutto mi sembra come se si sentissero legittimati a vantarsene...ma allora tutti quegli altri che se li sono tenuti e che ci hanno pagato le tasse cosa sono, dei coglioni? Scusatemi ma mi sembra una cosa allucinante, ma forse io sono informato male, anzi spero di essere informato male, perchè se no questa cosa mi fa venire la pelle d 'oca. Insomma è un po ' come con i giudici: adesso sarà colpa loro se c 'è stata tangentopoli, non è colpa di chi prendeva le mazzette e smaneggiava il soldo pubblico, ma si sono inventato tutto i giudici per fare il colpo di stato. Boo, non ci capisco più niente, e non capisco come la gente non si indigni di fronte a queste cosuccie un po ' pericolose...scusatemi se Cortomaltese invece di parlarvi del mare ha parlato oggi di altro ma mi piacerebbe proprio sapere se la mia sensazione è condivisa da qualcuno di voi o se! mi sono sbagliato. ciao a tutti e a domani. |
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09/02/02 |
Cesare S oilà, suonati. son tornato nella banda. qui si taglia profondo...bene...però io vorrei che si parlasse di più col cuore e un po ' meno di politica, anche con la pancia vorrei che si parlasse. Con la pancia vi dico che per me il tema è la libertà. Oggi il tema è la libertà. Pensateci!!! |
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09/02/02 |
Leopoldo Oggi ho finito di leggere il libro. Mi sembra tutto molto attuale e concordo nel pensare che anticipi molte cose e molti fatti. Questa riflessione sulla nostra epoca e sul nostro mestiere di architetti, dovrebbe però essere allargata in tanti altri settori. I temi che lancia sono tantie complessi e tutti riguardano tutti. Quello che mi sento di dire adesso è che mi ha fatto pensare. Equesto è importante. Mi ha anche messo un po ' in crisi come progettista, e sto ragionando su tante cose come le facciate vetrate: prima non mettevo nemmeno in dubbio che fossero l 'unico modo oggi per pensare ad un edificio contemporaneo, poi leggendo il dialogo in cui se ne parla ci ho pensato su ad affermazioni di jaco del tipo: ma i muri che fine hanno fatto...ma i tetti che fine hanno fatto etc. etc...Tutto ciò è stimolante ma ciò che ho preferito è il modo garbato con cui l 'autore esprime il suo dissenso e racconta i suoi ricordi, così ho pensato a quanta arroganza c 'è in! torno a noi e quante volte ho dovuto ascoltare prediche di architetti arroganti e criticoni, soprattutto giovani e molto sinistrorsi. Ecco io mi definirei un moderato con la passione per le nuove tecniche costruttive e per l 'innovazione, eppure condivido il dissenso di Caramel che attraverso jaco si confronta con serietà su tante cose e tanti ragionamenti, mentre non condivido assolutamente la supponenza di tanti giovani architetti che invece da questo libro scritto da uno che realizza opere di grande qualità (anche se piccole) dovrebbere imparare l 'umiltà, l 'autocritica, la volontà di riflettere sul serio sulle cose e sulla disciplina. Caramel ce lo racconta magari dicendo che bisogna vincolare gli alberi secolari e così con una battuta innesca un ragionamento sul funzionamento delle sovrintendenze, sulle leggi astruse e spesso sull 'eccesso di vincolo ove non serve e sulla carenza di vincolo ove serve. Poi ci PARLA DEI VECCHI E DEI MAESTRI e così proprone un approccio p! iù lento, più sincero, più appropriato col progetto e con lo studio della storia e degli esempi. Ecco, cerco solo di dire che pur contenendo anche dei ragionamenti duri e di forte critica, però tutto è espresso con molta delicatezza e con il beneficio del dubbio, e questo mi è molto piaciuto. |
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10/02/02 |
Gina ciao gente, sono Gina dalla Grecia...quanto mi manca l 'Italia e la vostra università...ho tanta voglia di tornare tra voi, intanto vi leggo qui e in altri siti come quello dell 'iuav. Ho visto che Gigi Minozzi invita a non perdere la speranza per un futuro migliore, ne sono contenta e sono con Gigi, anche se è dura. |
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10/02/02 |
Lena Jaco, sono sempre io che ti aspetto...ma ho capito che mi devo accontentare di quello che già mi hai raccontato nel libro...io sono tra quelle che una certa Fosca prende in giro, e io a lei dico che io sogno con jaco e i suoi pensieri, amo platonicamente chi ha coraggio, inventiva, autocritica, bontà d 'animo, volontà, chi è capace di fare delle scelte, chi ha voglia di portare avanti i suoi progetti...e credo che se schiere di ragazzine dovessero amare jaco questo sarebbe un bene e sarebbe educativo, perchè poi nella realtà le schiere di ragazzine amano i divetti della tele o dei palcoscenici e invece leggono pochissimo...io leggo e amo molti personaggi che incontro nei libri e sono felice che sia così e attraverso la lettura sogno e tengo in vita le mie speranze, e sogno anche di raggiungere Cortomaltese e gli dico "sei grande " e resisti anche tu e dico a claudio caramel che se jaco esista o no non me ne frega più niente, ormai esiste dentro di me e lui c! e lo ha fatto conosceree ci ha fatto sognare...lena manda un bacione a tutti. |
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23/02/02 |
Link 43 ciao gente. jaco è un grande! |
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23/02/02 |
Orion 2002 Dal mio punto di osservazione mi sento di dirvi che mi sento anch 'io un po ' jaco, e che condivido la sua scelta provocatoria di rinunciare e di rallentare e di non partecipare a un mondo che non gli piace più...la sua è una scelta di resistenza passiva e dolce, il rifiuto non deve essere sempre confuso con la fuga di chi non ha le palle per fare e restare, anzi è la scelta più difficile e più pesante. quindi io ammiro jaco e tutti quelli che anche se non se ne vanno non accettano di omologarsi a tutti i costi per poter vivere con successo. |
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23/02/02 |
Pippo caro cortomaltese, come si sta lì al sole? mi piacerebbe tanto che tu scrivessi ancora di più e ci raccontassi delle storie su come ti vanno le cose, perchè in fondo tu potresti essere un altro jaco. |
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23/02/02 |
Underground ritrovo questo forum dopo un bel po ' di tempo, e trovo tante persone nuove e moltissimi messaggi interessanti. Mi sento di dire che la sensazione comune ai più sia quella di un certo isolamento da un mondo che non ci piace troppo e per questo credo molti si identificano con jaco o sognano con lui. C 'è un certo pessimismo tra noi ma anche tanta voglia di fare e di inventare. C 'è tanta voglia di dire delle cose e di esprimere dei pensieri senza velocità o obblighi di alcun genere e nemmeno professionali di nicchia. C 'è voglia di provare a cambiare senza doversi schierare in movimenti politici, questo è un ambiente trasversale come già qualcuno ha detto che taglia in diagonale, e taglia profondo. Sono felice che questo forum continui a sopravvivere anche se lentamente e in modo molto strano; direi che è unico, è una pausa di ragionamento nel marasma bombardante di immagini e di notizie che ci tocca subire tutti i giorni. Ci tornerò più spesso. Per adess! o, come architetto di paese, di un piccolo paese ai piedi delle Dolomiti mando un abbraccio a Gigi Minozzi che è anche lui lontano, ma a lui forse per questo mi sento molto vicino. |
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23/02/02 |
Giorgia L Ciao. Ritorno qui e mi stupisco ogni volta di qualcosa. Era un po ' di tempo che non riaccendevo internet se non per la posta, ma oggi pomeriggio mi sono letta tutti gli ultimi messaggi di questo forum, e mi sono divertita. Io preferisco tornare all 'architettura e all 'arte e leggendo l 'intervento pubblicato qui di Caramel "il bit e la fine del moderno ", di nuovo ho ritrovato come elemento illuminante l 'arte. Infatti nella lunga premessa Caramel ci ha descritto quattro installazioni dell 'ultima biennale e poi ha continuato parlando di un celebre quadro di Courbet, e così mi ha dimostrato ancora una volta che l 'interdisciplinarietà tra le arti e il pensiero sia un fatto fondamentale. Io sono d 'accordo con lui, anche se, come vi ho già scritto tempo fa, all 'università non la pensavano tutti così, anzi. Io mi sono fatta comunque la convinzione che queste lunghe riflessioni contenute nel libro durante i dialoghi tra l 'architetto e l 'eremita artista cer! cassero proprio di mettere in luce il desiderio di riportare al CENTRO l 'arte, la poesia, la musica, l 'architettura, perchè invece oggi, sembrano ammuffite e arcaiche discipline di un tempo andato sostituite dalle immagini dei media, dalla comunicazione di massa, dall 'immagine digitale e dalla ricerca del successo economico e dal carrierismo più sfrenato. Non mi ci ritrovo proprio, mentre continuo ad amare anch 'io jaco, che mi è entrato nel cuore come un amico a cui riferirmi e a cui attingere per raccontare il disagio che provo dentro di me tutti i giorni. Jaco ci insegna che le cose dobbiamo farle bene e che forse l 'arte e l 'espressione artistiche non sono proprio d 'accordo con l 'economia di libero mercato che tutto decide e governa. E questo insegnamento credo proprio che dovrebbe essere trasferito alla cultura dell 'attuale opposizione che invece non si ritrova e non sa più che pesci pigliare. Il confine netto secondo me potrebbe stare proprio in questo: al valor! e che possiamo dare alla libertà di espressione in senso lato e alla centralità dell 'arte e della cultura. |
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24/02/02 |
Fabrizio ciao, sono Fabrizio, 29 anni passati per diventare architetto, non ci sono ancora riuscito; mi manca la tesi e poi l 'esame di stato e poi l 'iscrizione all 'ordine...poi spero l 'occasione di entrare a fare esperienza in uno studio e poi chissà quando forse diventerò un libero professionista con il suo studio. Certo che è una strada lunga e perigliosa! Molto difficile e ci vuole tanta costanza e tanta forza di volontà e tanto coraggio...ma se la nostra categoria godesse del rispetto e del prestigio della società civile sarebbe più facile non mollare e invece siamo quotidianamente vilipesi e presi in giro, considerati spesso inutili quando non addirittura dannosi (vedi le polemiche dichiarazioni di Sgarbi sul concorso di Padova), in fondo facendo studi molto più brevi si può ugualmente firmare e costruire e chi è laureato in ingegneria può anch 'esso firmare e costruire ciò che noi potremo firmare e costruire: a questo punto mi domando perchè continua ad esis! tere la nostra università e il nostro titolo e mi domando cosa ci sto qui a fare??? |
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24/02/02 |
Fabio Da quando ho deciso di prendere il computer in casa, ho trovato un nuovo modo di comunicare con le persone attraverso i forum e le chat, mi piace molto e mi aiuta a difendermi dalla droga televisiva; così ho scoperto per un caso fortuito anche voi. Raggiungervi non è facile, se non si conosce prima l 'esistenza di questo forum e di questo sito interessantissimo, ma forse è meglio così, o a me piace immaginare che sia meglio così. Perchè ci date prova di una nuova frontiera della rete: piccoli luoghi da scoprire come una volta si andava in cerca di uno scorcio di paesaggio o di un osteria in un paesetto o di un localino in una metropoli. Piccoli luoghi dove la gente si può connettere e ritrovarsi in compagnia per un certo sentire comune, piccole comunità di frequentatori appassionati di qualche argomento o che sentono comuni dei temi su cui confrontarsi. E la grande novità, che qualcuno di voi ha già segnalato, è che ci si parla scrivendo. Questo non è un dett! aglio trascurabile. Anzi è un qualcosa di fondativo, perchè le parole scritte, anche se digitali, restano. Voi direte che dico delle cose stupide, ma a me sembra importantissimo questo fatto della scrittura. E ' per questo che penso che siti come questo siano come delle isole da salvaguardare e da proteggere, delle isole dove ci si scrive e si legge, dove si scrive di argomenti importanti senza nessuna ragione se non quella di sentire il bisogno di farlo. Qui ad esempio c 'è da leggere il libro, c 'è da leggere "fuggire o restare ", c 'è da leggere gli interventi e gli articoli dell 'autore (tra questi ho molto apprezzato anch 'io l 'ultimo pubblicato il bit e la fine del moderno), ma soprattutto c 'è da leggere tanta roba nel forum che sta riempiendo di contenuti come un nuovo libro collettivo le tematiche proposte da jaco. Io ieri sera ho passato una bella serata qui dentro a leggere e poi ho navigato un po ' in altri forum, e nel sito di Mediamente. E me ne sono andato a! letto tranquillo e contento, e mi sono arricchito senza subire, interagendo. E ' per questo che stamattina, appena sveglio mi son fatto coraggio e vi ho scritto. ciao a tutti e continuiamo così. Fabio: architetto in divenire. |
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25/02/02 |
Julian Adda Ciao a tutti. Sono ancora Julian, dopo molto mi affaccio di nuovo, per scrivere due righe - ma sono molte di piu ' le cose su cui vorrei scrivere, mi riprometto di farlo. Ma questo voglio scrivere cosi ' di gettp, e cioe ' che ho capito chi e ' Jaco, se vogliamo dare un senso a questo gioco di rispondersi alla domanda ma Jaco esiste veramente, oppure e ' una proiezione, oppure un collage di altre persone. E ' Tiziano Terzani, che se ne sta ' sulle sue montagna dell 'Himalaya, ad un 'ora e mezza di cammino dal villaggio, con un generatore, pannelli solari, telefonino. Sono stato uno stupido a non capirlo prima, leggendo tra le righe con piu ' acume si poteva capire... Ciao a tutti |
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28/02/02 |
Gigi Minozzi
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01/03/02 |
Julian Adda Il settimanale inglese di divulgazione scientifica "New Scientist " pubblica un contributo preceduto da una . di copyright, ma specularmene rovesciata. È accessibile anche online, all 'indirizzo www.opencola.com/img/product_shots/softdrinkcan2.gif. Una nota dell 'editore specifica che mentre tutti gli altri pezzi del fascicolo seguono le usuali regole del copyright, il testo può essere liberamente copiato, distribuito e modificato, perché è protetto da un altro tipo di diritto d 'autore, detto "copyleft ". Il termine rovesciato venne inventato da Richard Stallman, fondatore delle Free Software Foundation nel 1984. In sintesi la licenza lascia libero l 'utilizzo delle idee e della loro espressione, ma serve a impedire che altri se ne approprino, spacciandole per proprie o guadagnandoci sopra: io regalo un articolo al mondo, ma voglio essere certo che esso possa continuare a circolare liberamente e proprio per questo uso la licenza copyleft. Il contenuto dell 'articolo, poi,! è largamente dedicato al movimento Open Source, con vistosa illustrazione della bevanda OpenCola la quale, a differenza di Coca Cola e Pepsi, rende pubblica la sua ricetta, così come i programmatori Open Source rendono visibile e modificabile il codice sorgente dei loro software. Non per caso il titolo è "La grande liquidazione " (o "dono ") e descrive alcuni dei molti progetti gratuiti che stanno emergendo in rete, proprio mentre la tendenza dominante sembrerebbe essere quella del "pagherete tutto ". 14.02.2002 |
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02/03/02 |
Beppo Mar Buongiorno a tutti. E ' sabato, ho appena finito di lavorare. Ieri sera ho visto Santoro con i suoi ospiti politici e con i suoi reportage dal Palavobis e dai girotondi. Sono AMAREGGIATO! Mi fa una grande tristezza vedere che il centro sinistra è così diviso e frantumato alla ricerca di capri espiatori e di colpe. Io credo che la colpa di tutto sia degli elettori che si sono fidati e hanno creduto nelle persone che oggi ci governano. Questo è il punto da cui partire: la sinistra non ha saputo correre dietro alla modernità ed alla rivoluzione che stiamo vivendo ed è ancora legata ad alcuni schemi troppo politici e troppo poco creativi e concreti. Per stare in tema a questo forum che ne vogliamo pensare della distruzione del territorio e delle nuove leggi di cui si sente parlare? Vogliamo andare sul concreto e dire che la liberalizzazione che avverrà attraverso le superdia è quantomeno pericolosa? Vogliamo dire che dobbiamo batterci per difendere il territorio?! Jaco di tutte queste cose ha già lungamente parlato e parecchio tempo fa: è questo il problema da affrontare, come mai si accorgono di tutto adesso? |
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02/03/02 |
Paoletta Ciao, io sono una tifosa e ammiratrice di Claudio Caramel, che ho sentito parlare più volte in pubblico, l 'ultima volta al convegno "progetto e design nell 'era digitale ". Ora ho scoperto che qui si può leggere l 'intervento intero che mi sono scaricata e che vorrei che leggeste tutti perchè è denso e potente, libero e veritiero. Tutte cose che non mi sento di dire per molti altri intellettuali che o parlano in politichese o si incazzano o si nascondono. I posti come questo e le persone come Claudio sono una buona speranza per quelli che come tanti di noi non si sentono tanto bene in un mondo che non ci rappresenta più, in una politica ormai antiquata e troppo professionalistica. Io mi sento rappresentata nelle mie speranze e nelle mie paure nei dialoghi tra il mitico jaco e Claudio molto di più che da tanti rappresentanti della politica o docenti o amministratori. Grazie Claudio, e per Fosca ti mando un bacione grande grande, ed uno anche a Gigi Minozzi c! he mi piace tanto per come scrive e per quello che dice! |
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02/03/02 |
Sergio Chiedo: come mai gli insegnamenti di architettura restano così indietro rispetto ai tempi che cambiano così velocemente? Come mai dopo aver studiato per tanti anni non troviamo lavoro e non riusciamo a sentirci intorno almeno un po ' di solidarietà dai più grandi? E gli ordini cosa fanno per noi giovani? E le leggi? Chi deciderà in futuro la sorte delle nostre città, dei quartieri e del territorio? Chi e perchè decide gli incarichi pubblici? E perchè per fare un lavoro bisogna superare un fatturato? Mi aspetto delle risposte da qualcuno di voi. |
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02/03/02 |
Domenico M Sono uno studente al terzo anno e sono molto sfiduciato. Penso che mi ritirerò. Un mio conoscente è laureato da quattro anni e dopo aver lavorato in un bar la sera, da due e mezzo lavora grati in uno studio per farsi esperienza: vi pare possibile? Cosa sto facendo io adesso se poi dovrò lavorare per anni senza stipendio e dovrò elemosinare un posticino in uno studio senza sapere nulla su ciò che mi succederà dopo? CIao. |
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02/03/02 |
Carlo D ciao, sono Carlo. sono triste questa sera. mi manca tutto e mi sento solo. allora girovago per i forum di internet. qualcosa servono, per chi si sente solo. questo è molto bello ed è pieno di idee. continuate a tenerlo vivo. ciao |
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03/03/02 |
Silvia M ciao, sono silvia. scrivo per la prima volta un messaggio al forum della casa di jaco. non ho molte cose da aggiungere ai tanti di voi che solidarizzano sui temi del libro e sul dissenso che esso esprime. voglio solo farvi notare che il libro è stato scritto due anni fa e che jaco già viveva da parecchio tempo in alta montagna. purtroppo i timori che jaco già allora descriveva si sono verificati con una puntualità spaventosa. e questo deve farci pensare: perchè i tanti jaco che vivono dentro di noi e i tanti jaco della realtà, e cioè tutte quelle persone che si mettono ai margini di un progresso più grande dell 'uomo stesso e del pianeta e più pericoloso per la sopravvivenza di entrambi, tutte quelle persone siamo noi, e dobbiamo contribuire anche noi a che qualcosa cambi in meglio. siamo tutti responsabili di ciò che sta avvenendo e tutti dobbiamo contribuire, nel lavoro e nella vita privata perchè la lontananza di gigi si trasformi in coesione d 'interessi,! in condivisione di una nuova idea di progresso e di sviluppo. le speranze ultime di caramel nel libro, la sua voglia di vedere gli aspetti positivi di questo progresso, sono importanti e da lì dobbiamo dire che c 'è speranza perchè le cose migliorino. io sono con voi e coi jaco che in voi sopravvivono e voglio con tutta me stessa non perdere la speranza, voglio dirvi che si potrà farcela a migliorare, che le nostre città diventeranno più belle e che potremo tutti stare meglio, se la consapevolezza che questo forum e questo libro ci propongono e tanti altri libri si allargheranno sempre di più. un caro abbraccio a tutti e in particolare ai più lontani... |
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03/03/02 |
Cortomaltese ciao amici! sono qui in compagnia di velisti che conoscono da anni i fratelli Caramel, così siamo venuti a trovarvi e ho fatto vedere a loro cosa scrivete qui nel forum, così qui in dinette si sono innescate delle discussioni, direi interessanti. noi siamo gente di mare e quindi viviamo tutti i giorni la lontananza, ma anche tanta amicizia con la gente che incontriamo e che ha scelto di fare questa vita. quindi ci sentiamo tutti molto vicini a questo forum e ad alcuni di voi che si sentono più lontani, o isolati o più distaccati da certe cose. il siciliano gigi e l 'architetto delle dolomiti, la gina dalla grecia e il nostro caro jaco e tanti altri. questo volevamo dirvi: qui in questa baia dei caraibi, ci sentiamo tutti un po ' jaco, eremiti aiutati dalle radio, dai telefoni, dai computer...ma noi pensiamo anche a moitessier che girava il mondo senza niente e comunicava con la fionda quando incontrava una nave...chissà...è così difficile capire cosa stiamo f! acendo, ma stiamo bene. un carissimo abbraccio a tutti e a presto, al prosssimo messaggio. |
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03/03/02 |
Leon ciao, il vostro amico Leon torna qui dopo un po ', mi faccio coraggio perchè come sapete dall 'altra volta sono un po ' più grande della stragrande maggioranza di voi, e pur non sentendomi un intruso sono un po ' preoccupato dalla distanza che ci separa. eppure mi sento molto vicino a voi e a molti pensieri e preoccupazioni che esprimete...poi sogno Cortomaltese e la sua nuova vita...mi piace stare in vostra compagnia per leggervi e mi rilassa sapere che c 'è un sentire così intenso tra tanti giovani studenti e laureati da poco. mi piace sapervi così. mi conforta. e molti dei vostri messaggi sono confortanti in generale, perchè dimostrano sensibilità, equilibrio, voglia di fare, volontà. vi abbraccio, ragazzi, e continuate così. Leon |
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05/03/02 |
Mario G olà. mi trovo in vacanza sulle dolomiti, da qui vedo in lontananza le pale di s.martino, e così ho pensato a jaco. mi sono tornate alla mente tante cose e son contento di ritrovare dopo tanto tempo il forum ancora in vita. queste montagne sono fantastiche, e a me piacerebbe scoprire dove si trova il nostro amico eremita e quanta neve ha intorno... |
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07/03/02 |
Gigi Minozzi Cari amici, ormai quasi settimanalmente mi collego con il forum e mi piace trovare nuovi racconti, continuazioni di altri e, perché no, riscontri sulle poche cose che ho scritto in precedenza. Mi piace sentire che, nonostante tutto, c 'è voglia e speranza, che in fondo non siamo poi così soli e soprattutto non siamo poi così distanti. Si può pensare di vivere dimensioni diverse, si può azzardare che lo stare non sia direttamente collegato ad uno stare corporeo; io, in un certo senso, ora abito il vostro tempo, il vostro spazio mentale …. Vivere in posti diversi contemporaneamente è lo stato del viaggiatore, deriva dal fatto che quando si parte si lascia sempre un po di sé nel luogo della partenza; si parte, ma si lascia una traccia, un segno del proprio continuare ad esser-ci. Si continua a pensare e si vive sdoppiati, come se fosse un 'altra vita o un 'altra storia, schizzofrenicamente, con all 'inizio un senso di disagio che, a poco, a poco, si trasforma e diventa piacere, distacco, sospensione … ecco la parola giusta, la parola che meglio esprime il sentimento … sospensione. La sospensione del viaggiatore. Esiste una profonda ed evidente differenza tra chi vive il luogo nuovo e chi lo visita turisticamente, tra un viaggiatore che si permette di vivere a lungo nelle tappe del suo viaggio e quello che non si ferma che un po , per poi ripartire subito alla ricerca del movimento, del viaggio. Vivere stanzialmente le tappe del proprio viaggio permette di entrare veramente nel luogo da abitante, con lo stesso respiro e lo stesso passo. Indubbiamente per vivere un luogo bisogna abitarlo: farsi abito del suo Essere. Coraggio … |
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09/03/02 |
Fti2000 ciao. fti2000 è curioso di sapere se i messaggi più belli di questo forum verranno ordinati e raccolti, dato che mi sembra oramai facciano parte del libro e lo stiano allargando e arricchendo di un contributo che solo internet ti permette di avere. questo mi sembra un caso di grande interesse per capire le potenzialità della rete. |
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09/03/02 |
Alberta ciao amici lontani e vicini di jaco. in fondo jaco ci avvicina in questo ragionamento collettivo che viene fuori dai nostri messaggi. qui si capiscono certi umori e certi sentimenti, e ci avviciniamo per questo, perchè c 'è un 'idea comune. bello. mi piace un casino. ciao gigi, ciao julian, ciao checca, ciao toti, ciao a tutti e un bacio a claudio. |
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09/03/02 |
Paoletta sono ancora paoletta. stasera a sanremo se quelli tirano le uova a benigni, vuol dire che saremo entrati in nuovo mondo dove gli intellettuali non potranno più dire liberamente la loro. che vergogna che provo. mi vergogno che si possa farsi pubblicità contro uno che ha fatto un film poetico e meraviglioso come la vita è bella, definendolo un comico di regime comunista. claudio, sono tanto stufa di vedere queste nefandezze, scusami per lo sfogo e scusatemi tutti, ma siccome come vi avevo detto l 'altra volta mi sento molto vicina a jaco e mi sento rappresentata nella mia intima sensibilità da questo forum che accomuna tanta gente, allora mi permetto di sfogarmi. ciao gigi. |
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09/03/02 |
Luna Luna. Oggi è sabato e sono tornata qui da voi. Fuori c 'è il sole di una strana primavera anticipata e fa caldo. E ' tanto bello, fuori. Dentro di me, la solitudine che vivo, è sempre più forte. Non vi preoccupate, non mi manca nulla, e non sono depressa. E ' un sentimento col quale convivo fin da piccola. Mi sento tanto lontana, mi sento diversa, non so come spiegarvi, mi sento sola nel senso che intorno a me e nella mia vita, non c 'è nulla che davvero mi faccia sentire meglio. Mi collego spesso ai forum, e mi piace, perchè nell 'anonimato dei nickname ci si libera più facilmente e si può dire davvero cosa si prova dentro. Invece, al lavoro che mi occupa tutta la settimana le persone che ho intorno non mi piacciono. Qui l 'autore ha coniato questo concetto di PRESTAZIONALE, che molti hanno colto nel forum. Forse è questo che mi allontana e mi fa sentire tanto distaccata. Non mi piace l 'atteggiamento PRESTAZIONALE, come se anche i rapporti dovessero essere ! condizionati dalle regole commerciali e mercantili. Tutti dobbiamo correre al massimo, tutti devono essere bravissimi, tutti quelli che desiderano crescere che so, professionalmente, devono darsi battaglia come i gladiatori nell 'arena. E una vita questa del carrierismo che non mi convince, perchè per ottenere il successo si perdono per strada i valori fondamentali, si sacrificano anche le regole più elementari del rispetto e dell 'educazione. No, io non ci sto a questo modo di porsi, che poi dilaga attraverso i modelli televisivi e perfino la politica. Mi sento presa in giro, la verità non conta più e forse non è più tra le cose fondamentali. Ogni tanto si leva la voce del Papa, che tra tante, troppe rigidità, però trova la forza di proporre dei modelli e di non cadere negli schemi tipo carriera e successo e basta. Soldi, soldi, soldi, soldi...Io invece sento di avere dentro tanti valori e tante cose da dire e da tirare fuori, leggo tanti libri, parlo con gli amici, eppure ! non mi trovo quasi mai in sintonia. Ecco da dove nasce il mio senso di solitudine: non sono in sintonia con le voci che sento intorno a me e la prevaricazione continua, e l 'urlo, e la sordità dei potenti. C 'è come un distacco, una frattura terribilmente dolorosa, tra la quotidianetà e il desiderio, il sogno. E i sognatori, che fine fanno in questa lotta quotidiana e in questa corsa a chi è il più bravo, il più figo, il più ricco??? Qualcuno ha già fatto notare che PRESTAZIONE E POESIA sono agli opposti? Io amo la poesia, in ogni forma si esprima, ma oggi vedo intorno a me una valnga di volgarità e pochissima poesia. Ecco perchè mi sento sola e così SPAESATA, come dice benissimo jaco, perchè la volgarità del paesaggio devastato, della pubblicità, della televisione, dei giornali, della politica, mi provoca ripulsa, SCHIFO.Bene. Adesso ho finito, so che mi capirete. So che forse esagero. So che accetterete il mio messaggio con benevolenza. Perchè possiamo dirci la verità. Per! chè qui chiunque può dire la sua, liberamente e senza vincoli. So che alcuni di voi non la pensano come me, ma questo mi piace. E qui non c 'è nulla di volgare, anzi tutto il contrario. Un caro abbraccio. |
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09/03/02 |
Cortomaltese Ancora CORTOMALTESE. CIao amici. Oggi il tempo qui non è bellissimo, in più ho avuto ancora grane al motore, e son due giorni che la smeno coi cacciaviti e le pinze, ma non ho ancora finito. Anzi vi confesso che forse mi toccherà chiamare un meccanico, il chè, vi assicuro mi fa girare le p...sia perchè vorrei diventare sempre più autosufficiente, sia perchè trovazrne uno qui non è proprio uno scherzo, se non sei miliardario. Voi direte: ma come anche lì, ai Caraibi? Ebbene si: non sono più a Madera che tanto ho amato, sono in mezzo a una baia meravigliosa dietro Al reef, ma qui la mia barca è una specie di casetta di fianco alle ville, ho di fianco una goletta d 'epoca che sarà lunga quaranta metri, sopra c 'è gente italiana. Un po ' più in là, c 'è uno sloop color rame che ha un albero che fa spavento e cinque marinai di nero vestiti che sembrano più una scorta che dei ragazzi di barca. Me ne andrò presto da qui. Appena aggiustato il motore me ne vado in Ven! ezuela, vi terrò informati. Ciao navigatori, il nostro destino è comune! |
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09/03/02 |
Andrea Questo lungo racconto descrive attraverso una complessa varietà di punti di vista, con molta gentilezza ma anche con durezza, le difficoltà e i dubbi della nostra epoca. Jaco e l 'architetto in fondo parlano di tante cose, e non solo d 'architettura. Anche se il fatto che in Italia l 'architettura versi in uno stato di tremenda crisi disciplinare è la spia della crisi più generale della politica e delle istituzioni. Inoltre descrive il dissenso verso uno sviluppo regolato solo dalle regole del libero mercato e dei pericoli e la sofferenza ambientale che comporta. Poi propone il tema dell 'isolamento e della fuga e del rapporto con la rivoluzione digitale che in fondo come ben si vede in questo forum aiuta, eccome se aiuta oltre che a connettersi anche ad allontanarsi...vedi Cortomaltese. Speranze e ansia di comprensione sui nostri destini, timori e paure, presa di coscienza, orrore per la cecità di un sistema che continua come niente fosse a distruggere le ri! sorse, a scavare ancora più profondi crepacci tra i potenti e i più ricchi con i più poveri e non solo del terzo mondo. Scienza e discipline artistiche, città e campagna, paesaggio, natura, colori, sapori, gesti. In fondo esprime un grande desiderio di dialogo, ponendosi sempre in forma dubitativa, mai perentoria o arrogante. Il saggio del prof. Sernini, acutissimo, centra l 'attenzione sul problema di fondo: fuggire o restare??? DI quale attualità proprio oggi, dopo l '11 settembre, coi nuovi politici tipo Berlusconi e il presidente americano, o sei con loro o sei un dissidente. Quale attualità nel porsi questa domanda metaforica: fuggire o restare??? La fuga e il rifiuto hanno mille forme, come si può restare in tanti modi diversi. Il forum lo testimonia molto bene. Io resto: vivo in una specie di apnea silenziosa, porto avanti le mie cose, sopravvivo muto come un pesce rosso in uno stagno. Guardo, leggo, annuso l 'aria. Ciò che vedo non mi piace. Mi accorgo che internet a! iuta gli eremiti, sia che siano al mare, o sui monti, o in città. Ci aiuta perchè è un luogo nuovo dove si trovano ancora spazi non inquinati. Questo è così: non è ancora inquinato. E il fatto che il forum viva perchè uno ha scritto un libro è qualcosa di speciale: dimostra che si ha voglia di ragionare e di pensare, dimostra che siamo in tanti a sentirci un po ' eremiti nelle nostre città, nei nostri luoghi di lavoro, nella nostra vita. Mi viene in mente Pasolini: e chi più di lui nel secolo scorso ha vissuto sulla pelle le ambiguità di un mondo che pare libero ma non lo è, che vorrebbe artisti e poi quando li ha li detesta (vedi la vergognosa scenetta di Ferrara contro Benigni), che mette le persone non omologate ai margini fino a farli diventare eremiti? E gli artisti incompresi? E tutti quelli che con la loro arte lanciano dei messaggi altri rispetto a ciò che ci si aspetta? Jaco è piaciuto perchè in qualche modo rappresenta come in una metafora o in una tragica novella ! tutti quelli che non sono allineati, omologati, annullati. Rappresenta chi crede ancora nell 'etica delle professioni e della giustizia, chi vuole sentirsi libero. Sembra un filosofo buddhista, o un vecchio saggio, esegue lavori con la profondità e la sensibilità che una volta ci mettevano i nostri vecchi, eppure è abbastanza giovane e forte. Lui è un grande perchè ci permette di sognare, ma anche ci stimola a ragionare. Io vi devo ringraziare tutti perchè la lettura di questo forum mi ha arricchito e mi ha fatto venire il buon umore. Vi devo proprio ringraziare, perchè i vostri messaggi sono uno spaccato straordinario di un periodo così difficile come questo, uno spaccato trasversale e libero, anonimo, e per questo ancora più interessante. Un saluto a tutti, con molta stima. Un bacio a Toti. Cortomaltese, continua a scrivere e raccontaci di più del tuo viaggio. |
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10/03/02 |
Daniela Che bello che è stato sentire Benigni ieri sera! Finalmente, dopo le polemiche, un ragionamento. L 'invito ad amare è una cosa importantissima, che magari non si ha mai il coraggio di dire. Invece oggi è proprio l 'amore che manca. E la sofferenza di noi giovani (io ho 28 anni) forse nasce da questa mancanza. Io vorrei tanto vedere e leggere più speranza, trovare più coraggio, e invece trovo anche qui tanto pessimismo. Forza ragazzi! Diamoci dentro! Teniamo duro, e resistiamo, che la vita è bella! |
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10/03/02 |
Joe solt01 Gente! Che cosa ci vogliamo fare se ci stanno rovinando l 'aria, se le falde sono inquinate, se nessuno ha voglia di risolvere queste cose del tipo buco nell 'ozono, diossina, tumori, mucca pazza etc. etc. Che sia il caso di darsi una mossa??? |
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10/03/02 |
BoB ciao, sono BoB, scrivo dal portatile che mi porto sempre dietro, è la mia protesi, perchè ci lavoro e ci gioco. Mi trovo a Padova e sono un giornalista libero battitore, ma mi occupo soprattutto di internet e di spettacoli. Ci ho messo un bel po ', ma son riuscito anch 'io a finire il libro e vi scrivo per dirvi che mi unisco anch 'io agli amici di jaco. |
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16/03/02 |
Paoletta ciao, paoletta, dopo una settimana. Un 'altra settimana è passata, tra polemiche, violenze, e vergognette varie. A dir poco tremenda la storia di Telemarket e del nostro grande critico e sottosegretario Sgarbi. Ma il ministro come fa a sopportare una cosa del genere? A voi sembra giusto che quello che decide tutto sui beni culturali e sull 'arte in Italia possa fare il testimonial di una società che vende per miliardi opere false? E in più accusa i carabinieri e la polizia di crimini perchè hanno arrestato quella gente? Adesso è colpa della polizia se c 'è gente che truffa? Per fortuna nessuno ha tirato le uova a Benigni che ha dato a tutti una bella lezioncina. La guerra planetaria continua senza soste e in Palestina e Israele la gente continua a morire. E qui da noi intanto le baruffette e gli scioperi e la Padania e Bossi e via col vento...già la scorsa settimana vi avevo detto ciò che sentivo e la mia sensazione di schifo, dopo altri sette giorni è peggi! o. ciao |
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16/03/02 |
Carlo Z ciao gente, ciao Cortomaltese, ciao gigi minozzi, ciao a tutti. qua bisogna tenere duro, portare pazienza e cercare di godersi la vita lo stesso. Grazie a gigi che mi ha indicato una buona strada: vivere in sospensione. grazie a cortomaltese perchè ci fa sognare di essere con lui. grazie a claudio per quello che fa e che ha scritto. |
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16/03/02 |
Silvana Ancora Silvana dalla Sardegna, a salutarvi e ancora a fare sua un 'idea di Gigi il siciliano: la sospensione. Vivere sospesi, in sospensione tra i desideri, le passioni, la poesia della vita e tutte le sue brutture e storture. Fuggire o restare, ottimismo o pessimismo, paura e speranza. Anche internet, in fondo, è sospensione. Comunque sono contenta di ritrovarvi. Che cosa ne pensate dell 'arresto dei venditori di quadri e delle reazioni di Sgarbi? Cosa ne dite di Benigni? E cosa penserà jaco che con tanto amore e cura esegue i suoi quadri e li ama e li mette al centro della sua vita sentendo le violente polemiche sull 'arte e sui falsi di questi giorni. In fondo il nostro amico eremita già ci aveva fatto pensare con le sue provocazioni sul mercato dell 'arte, tanto che lui non vuole sapere nemmeno dove vanno i suoi quadri e li da al mercante per una cifra fissa e non li firma. Certo penso proprio che il mercanteggiare e il profitto scavalchino tutto e tutti ! in questo mondo e jaco se ne sta sospeso tra la sua necessità creativa e il rifiuto di un mercato che non gli piace. Ho riletto le pagine in cui l 'eremita ci spiega perchè non firma i quadri e spiega come fa a vivere coi suoi montanari eliminando il più possibile i rapporti regolati dal denaro: mi sembra attualissimo. Questi invece fanno esattamente il contrario, truffando perfino ignari e incauti acquirenti che magari comprano sicuri, anche perchè c 'è il grande critico alle trasmissione di quella tv e si sentono protetti. Non è una bella figura questa. Noi ce ne stiamo sospesi, vicini e lontani a guardare e a vivere la nostra piccola vita, mentre loro dal palcoscenico decidono, governano, urlano. |
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16/03/02 |
Gina Gina dalla Grecia è ancora qui. Ciao. Mi manca tanto l 'Italia, anche se qui da noi le cose stanno andando un po ' meglio. In aprile verrò a fare un viaggio in Italia per il Salone del mobile. Chissà se ci saranno cose interessanti...di solito si vero? Mi hanno raccontato che c 'è tantissima gente e che poi la sera si gira in cerca di inaugurazioni. Sarà divertente, spero. Caramel presenterà qualche lavoro? E qualcuno di voi? E tu Gigi, e Underground? Noi che siamo lontani, quelli che sono vicini, tutti gli architetti più o meno fortunati che scrivono qui, tutti abbiamo tante cose da dire. Mi è appena arrivato il nuovo numero di Casabella, che ho scelto come rivista italiana, e devo dire che l 'apertura del prof. Dal Co, mi è sembrata più pessimistica di tutti i messaggi pessimisti di questo forum. Non è un buon segno. Mi sembra durissima, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi. Perchè lì da voi siete sempre a lamentarvi delle vostre università, provate a! venire qui da me a vedere. Io sono stata tanto bene, e spero di aver anche imparato, di sicuro anche per la lingua da imparare ho studiato tantissimo. Ho preso solo 98, ma sono contenta lo stesso. E il nostro giramondo dove sarà adesso? Forse si sta spostando verso il Venezuela? Io ho appena finito di lavorare, sono tornata a casa e come tutti i sabati mi collego a internet, e vi vengo a trovare. Vi voglio bene |
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16/03/02 |
Franco T Buonasera a tutti, sono Franco, ho 19 anni e mi sto decidendo a fare architettura. Mi hanno detto di venire a trovarvi ed eccomi qui. Vi sto leggendo. Poi scriverò anch 'io. Cosa ne dite della mia scelta? |
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17/03/02 |
Martina T ciao Claudio, dopo tanto tempo vi ritrovo. Vedo che non hai risposto alle sollecitazioni...e non scrivi direttamente nel forum. Io continuo a sognare la mia capanna, e vivo anch 'io in una specie di sospensione tra sogno e realtà, chiusa nei miei pensieri, così mi sento di difendermi e mi sento più protetta dalla mia immaginazione. Qualcuno di voi qui ha scritto che la poesia sta scomparendo, battiamoci perchè torni, perchè i ragazzini la leggano, perchè se devono scrivere un messaggino s 'ispirino proprio alla poesia. Proprio jaco nel libro mi sembra dica che attraverso la poesia si ha una visione della storia nuova e più libera, e il racconto passa attraverso l 'anima del poeta e non solo degli storici. Io so quanto amore e quanta sofferenza la poesia ci lascia nel cuore, e vorrei tanto fare una battaglia in favore della poesia, perchè venga letta di più nelle scuole, perchè anche alle elementari le maestre si sforzino di raccontare le cose usando anche la ! poesia. Caro Claudio, scusami per la pallosa filippica che ho appena scritto, ma son sicura che mi capirete, anche perchè qui in questo forum c 'è molta poesia e molto amore. |
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17/03/02 |
Cortomaltese ciao navigatori. oggi sono più allegro della scorsa settimana. son sceso e son venuto a grenada, dove si sta benissimo, un po ' fuori dai circuiti dei noleggi e del troppo turismo. ho un po ' rimandato il trasferimento in venezuela, perchè qui è proprio bello e mi ci trovo bene. ho incontrato qualche uccello d 'alto mare, con cui ho passato qualche bella serata con musica e buon rhum...il tempo è bello, l 'aliseo costante, il cielo blu, il sole ti brucia. vi abbraccio tutti, amici miei e compagni di navigazione. io so che ci siete, e mi piace saperlo. |
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17/03/02 |
Link43 jaco, cosa fai? mi domando cosa stai facendo in questo momento, come va il tempo, se la neve si scioglie, se hai finito le scorte, come vanno i quadri, se resisti. noi qui ci diamo da fare. io ho il mio jaco dentro al cuore, e il mio jaco mi dice che devo continuare e tener duro, che qui bisogna battersi per la civiltà e la democrazia, per la verità e il buon senso. ma vedo orizzonti foschi: liberismo sfrenato e sinistra arretrata e paralizzata su schemi antichi e dogmi arcaici. il nostro jaco nel 1999 era molto più avanti...era già su posizioni avanzate anche se non politicizzate. che sia finita la politica? caro jaco, cari jaco che stanno dentro di noi, tenete duro col vostro esempio di resistenza passiva e di dissenso, continuate così perchè ci siete utili e ci servite. |
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17/03/02 |
Gianantonio gianantonio. penso che il disordine e il caos, anche una certa violenza e volgarità di questa epoca di rivoluzione tecnologica, sono cose belle da cui trarre pensieri positivi. guardiamo internet e il nostro jaco: lui può vivere in quel modo senza essere del tutto isolato dal mondo e dalla cultura, solo grazie alle nuove tecnologie. ma anche cortomaltese che se ne va in giro per il mondo in barca, di sicuro si sente meno lontano e più sicuro nel suo viaggio grazie ai nuovi sistemi di comunicazione. i confini scompaiono. quindi si può andare dovunque, e da ogni luogo si può parlare e collegarsi e scrivere e tenersi informati. è il tempo che cambia. è la realtà che cambia. siamo noi che cambiamo. io penso che gli interrogativi di questo libro sono tutti centrati intorno al tema del cambiamento. e gli interrogativi sono tanti. e tante possono essere le risposte, le più diverse. ma il fatto che c 'è in atto un cambiamento è inconfutabile. tanti non vogliono accor! gersene, ma è perchè hanno gli occhi foderati di prosciutto. tanti fanno finta di niente e si sbagliano di grosso. qui le cose stanno cambiando a una velocità pazzesca e tante volte non si riesce a correre dietro a questi cambiamenti, bisogna imparare ad adeguarsi al caos e a non averf più le sicurezze di prima. vedi il terrorismo planetario e le guerre e il caso enron...intanto noi però ci siamo e viviamo la nostra vita frenetica e assurda. intanto noi ci diciamo dove stiamo andando? chi siamo? dove andremo? io me la sento buona questa storia del caos, e sono ottimista per il futuro. intanto jaco avrà trovato delle risposte? e chi tra noi ha davvero le palle? chi ha il coraggio di esprimere nella vita di tutti i giorni il suo dissenso? e perchè poi ci dovrebbe ancora essere un dissenso? quello che il libro definisce un vortice grande come il mondo intero non è modificabile col dissenso, nessuno di noi può farci nulla. bisogna che lo accettiamo e che ci nuotiamo dentro in q! uesto vortice e che sopravviviamo meglio possibile. in fondo noi che possiamo scriverci su internet siamo fortunati e per questo ci facciamo tante domande, ma quelli che hanno un pugno di riso alla settimana che domande si faranno? quali speranze hanno? e quali orizzonti? ciao, brava gente. gianantonio da napoli. |
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17/03/02 |
2001jjok Fuggire o restare ci dice Sernini. Restare per dire la propria, oppure restare perchè va bene così, oppure restare perchè non si può fare altrimenti. Solo pochi fortunati possono fuggire. Solo pochi si possono permettere di allontanarsi per davvero. Ma c 'è una cosa bella da dire: con la lettura si può fuggire e sognare con la fantasia. E quanti di noi possono usare la fantasia per sognare e fantasticare, e possono dire che nel sogno, attraverso l 'immaginazione possono andarsene lontano fino alle galassie o gli orizzonti più lontani, nel futuro o nel passato o nel presente. Quindi non è importante che jaco ci sia oppure no, è importante che esistano tanti come lui nella nostra fantasia. Fuggire o restare? Io posso solo restare, dato che guadagno la bella cifra di ottocentomilalire circa al mese da due anni e sono laureato in arch., dato che non il becco di un quattrino neanche per una pizza con la morosa e che i miei non hanno soldi. Ma sapete quante volte f! uggo e me ne vado lontanissimo col mio cervello? Anch 'io amo il comportamento di jaco e il suo modo di comportarsi, anch 'io lo apprezzo, e anch 'io ho sognato con lui e ho condiviso le sue scelte, anche se devo tener duro qui, sperando di migliorare la mia condizione di sfruttato di lusso in uno studio di architettura affermato e famoso. |
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20/03/02 |
Gigi Minozzi Carissimi, stamattina prendendo l 'aereo per Napoli (dove tengo un corso integrativo sulla Programmazione negoziata e lo sviluppo locale) ho appreso dell 'uccisione di Marco Biagi, ne sono rimasto sconvolto. Non ho proprio parole, ci sono cose che non hanno proprio una ragione, sono solo pazzia e soprattutto ignoranza. Da troppo tempo speravo che queste cose fossero sparite, sepolte nell 'oblio che comunque ci ha circondato tutti dopo il '77, ma le cose degli uomini non cambiano e (forse) non cambieranno mai, si travestono, mutano, ma non cambiano nella sostanza. Che dire, dopo tanto coraggio e speranza che ho cercato di trasmettervi, ora ne ho bisogno io. Un GiGi senza parole, anzi penso che praticherò il silenzio per un pò |
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30/03/02 |
Silvia ciao amici di jaco. Buona Pasqua a tutti. |
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30/03/02 |
David olà. non molliamo gente. intorno a noi c 'è violenza fisica e verbale, c 'è affarismo, c 'è lo stato azienda, c 'è l 'auditel. non molliamo, ragazzi. non c 'entra la politica: sono sicuro che i veri liberali non si sentono tanto bene nemmeno loro, in questo periodaccio. ci mancava anche il terrorismo...bene, date le premesse l 'unica cosa che ci resta è fare bene le nostre cose, come dice il nostro jaco. e tenere duro. non mollare. sperare. credere. |
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01/04/02 |
Titti Buona Pasqua. E ' buio. Dentro e fuori: non c 'è comunicazione, non c 'è comprensione. Jaco è un grande. ciao. |
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06/04/02 |
Alex ciao, Alex. io dopo tanti messaggi voglio solo aggiungere che jaco è un precursore e che i dialoghi tra l 'arch. e l 'eremita, sono molto avanti e anticipano tante cose che dal 2000 si sono poi verificate davvero. questo è un complimento al nostro eremita. anch 'io lo ammiro anche se non sono una femminuccia invaghita. |
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06/04/02 |
Roberta Rom ciao amici di jaco, sono roberta rom. ho letto tutti imessaggi di questo forum e ne sono rimasta affascinata. è uno spezzone di relatà e una specie di storia degli ultimi mesi fatta attraverso sensazioni. la cosa che mi piace di più è la gentilezza e la grande educazione di tutti i messaggi, in un momento invece così violento e volgare, così sopra tono e sopra le righe. io penso che il libro, che pur esprimendo concetti veramente duri, è così garbato e dolce che ha provocato un atteggiamento generale che se ne ispira. voglio provare ad allargare questa piccola riflessione a tutto il resto: voglio dire che la violenza produce violenza, la volgarità si espande a macchia d 'olio attraverso anche la televisione, il discutere con rabbia e troppa animosità screditando sempre gli altri che non la pensano allo stesso modo, produce discussioni sempre più esagerate. offesa per offesa. invece se si cerca di essere gentili e tolleranti, se si cerca l 'amore per le cose e! per le persone e il rispetto per gli altri anche se diversi, questi sentimenti si espandono e non lasciano spazio all 'invadenza e alla pesantezza dei loro contrari. In fondo anche il vangelo dice la stessa cosa, anche i pacifisti e molti giovani non violenti dicono la stessa cosa. quindi dobbiamo esserne sicuri e resistere, perchè tra noi c 'è ancora tanta gente che non si è fatta anestetizzare il cervello dalle televisioni, dalle guerre, da questa inguardabile politica. grazie a claudio e un affettuoso saluto a tutti e in particolare a gigi minozzi e ai più lontani tra voi. vi abbraccio. |
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07/04/02 |
Paolino ciao. Paolino vorrebbe informazioni sulle condizioni attuali di jaco, che forse starà uscendo dal grande freddo e si starà godendo i primi segni della primavera. |
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14/04/02 |
CC402 le megalopoli grigie, il tanfo, le auto e i motorini, la gente che corre da tutte le parti, il territorio distrutto, centri commerciali dappertutto, autostrade, centrali elettriche, zone industriali, zone commerciali...è arrivata l 'ora di darci un taglio. è arrivata l 'ora di dire basta. è arrivata l 'ora di difenderci dai politici affaristi di prima e quelli ancora peggio di oggi, è arrivata l 'ora che la gente che non ci sta si prenda il coraggio di alzare la voce e dire basta, basta, basta. grazie jaco per quello che hai detto. e grazie a molti di voi. |
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18/04/02 |
Minotauro Il vostro sito è stato segnalato in Minotauro, il primo motore di ricerca italiano interamente dedicato all 'architettura. Siete stati inseriti nel database generale ed in questo momento siete segnalati come "ultimo inserimento ". Claudio Caramel, direttore del sito, è un architetto eclettico.
Pittore e designer è curatore di eventi progettuali, espositivi, culturali.
Scrive saggi e libri. Si segnala in particolare il testo, pubblicato online,
che raccoglie i dialoghi di Caramel con Jaco, architetto pentito che vive
in fiera solitudine a 2000 metri di quota, facendo il pittore e gestendo
il suo sito Internet. Frequentato il forum. |
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28/04/02 |
jo4000Ve io sono jo, giovane quasi architetto pentito, dopo 27 esami e 4000 disegni e disegnewtti eseguiti con mano sempre meno incerta. non so cosa dirvi, so solo che mi sono trovato bene a leggervi e a leggere di jaco. io vorrei fare come cortomaltese ma non so da dove cominciare. |
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01/05/02 |
Tonino ciao. bisogna che ci mettiamo a pensare, che pensiamo a quante disuguaglianze, a quante sopraffazioni, a quanta violenza; e bisogna che pensiamo a che cosa fare. quelli che comandano oggi è meglio neanche più nominarli, per me sono cancellati, non esistono. bisogna invece di dargli contro proporre quello che vorremmo. così la penso io. |
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01/05/02 |
Susy ciao miei cari amici e ciao a claudio-jaco o jaco-claudio o a tutti e due. ciao a gina, a corto, a gigi, a paoletta, a luna e a tanti altri che scrivono delle cose belle. amore. l 'unica cosa che possiamo fare è fare l 'amore e diffondere l 'amore. ognuno a modo suo. come un 'alluvione sommergerà tutto e si propagherà, è l 'unica speranza. amore, amore, amore. civiltà, arte, pensiero, musica...tutto verrà di conseguenza, anche l 'architettura e le buone leggi. io vi amo perchè tra voi c 'è comprensione e affetto, stima reciproca e rispetto. tutte cose difficili da trovare oggi. mi piace questa storia. mi piace jaco-claudio, e mi piace tanto l 'angolino dentro di me dove vive il mio jaco, il mio sogno di una vita migliore, la mia utopia. |
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04/05/02 |
Alberta e Giulia siamo due studentesse in arch. al quarto anno e dopo aver letto il libro abbiamo alcune domande: l 'autore dice che è necessario rifondare un concetto di normalità in arch., ma noi vorremmo capirci di più su questa cosa. nel senso che vorremmo capire meglio che cosa intende per normalità, visto che oggi tutte le tendenze sembrerebbero andare in direzioni molto diverse dalla normalità. o forse è questa la normalità. interpretiamo dal libro che sarebbe buono ricominciare a pensare a fare edifici coi muri e con le finestre e con i tetti, poi interpretiamo che sarebbe meglio non voler a tutti i costi progettare qualcosa di speciale. certo che ci sembra di poter essere d 'accordo, ma a ben guardare le riviste ci presentano tendenze sempre più esasperate al vetro e alle pelli trasparenti degli edifici, forme libere sempre più futuribili, tecnologie sempre più avanzate... poi ci piacerebbe capire meglio un altro punto importante del libro, e cioè il rapporto con la ! rivoluzione digitale, raccontato attraverso l 'eremita tecnoassistito come lo ha felicemente qui definito virginio briatore di cui siamo lettrici sulla rivista interni. cioè il libro vuole sostenere che con le nuove tecnologie si può davvero cambiare modo di vivere e usa il simbolo jaco per porci questa domanda oppure è fortemente critico? certo è un libro difficile anche se si legge tutto d 'un fiato, perchè è pieno di ragionamenti anche molto complessi. noi siamo felici di averlo letto perchè le posizioni che qui si esprimono sono più vicine alle nostre di quelle di tanti prof che non ci piacciono più di tanto e di cui non abbiamo mai visto un opera realizzata. è molto interessante leggere un libro di un architetto vero perchè dobbiamo ammettere di essere un po ' stufe di tanta teoria e ci piacerebbe tanto lavorare e studiare con architetti veri, ma ce ne sono pochi tra i prof, e questo non è un buon segno. comunque la nostra università non funziona molto bene e non è molt! o soddisfacente, anche se abbiamo frequentato alcuni corsi interessanti. bisogna ripensare a questa università! ciao jaco, grande jaco e amico di noi che dissentiamo da un sistema che non ci piace e da una politica che non cipiace e un ciao affettuoso all 'architetto che ci ospita e a tutti voi del forum. |
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04/05/02 |
Toti ciao, sono la Toti. Gigi, dove sei finito? Ok, l 'omicidio del prof. Biagi è stato terribile, ma non puoi sprire così d 'improvviso. Io come già vi avevo scritto è da un bel po ' che sono triste e molto pessimista per ciò che abbiamo intorno a noi. Vedo un mondo che si degrada e che viene incoscientemente distrutto da uno sviluppo che non ha regole, vedo guerre dappertutto, conflitti sociali durissimi, democrazie in pericolo, terrorismo. Il territorio che non ci regge più e che si rifiuta di ricevere un temporale, perchè l 'abbiamo ridotto così male che tutto si allaga in un attimo o il terreno frana ecc. ecc. Vedo che anche tra noi, proprio Gigi che ci aiutava e ci spronava è rimasto senza parole...certo è dura e lo spaesamento di cui parla così bene il libro diventa sempre più pesante e anche la paura per un futuro che non si sa proprio che cosa ci riserverà, però vi prego, non perdiamo la speranza e la voglia di stare insieme almeno con un messaggino ogni ! tanto in un posto come questo dove non ci vengono richieste contropartite o registrazioni, dove insomma non ci viene chiesto nulla se non di stare insieme e di scriverci i nostri pensieri in modo disinteressato. Vero Claudio, che è questo che ti aspetti da questo forum? Io penso proprio di si, voglio sperare che sia così, anzi ne sono sicura. E Cortomaltese che fine ha fatto? In quale isola sperduta ti sei cacciato? E Gina dalla Grecia? Dai, diamoci una mossa e scriviamoci. E il prof. Sernini? Per non parlare poi di Claudio che fa apposta a non intromettersi ma che sarebbe proprio ora che battesse un colpo. Io mi collego qui ogni tanto e ne sono contenta, perchè trovo sempre qualcosa, un messaggio, una riga, un pensiero, una sensazione che mi interessa e che sento vicina. Come mi è successo con Gigi che spero proprio di rileggere al più presto. Un abbraccio a tutti! |
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04/05/02 |
Mauro ciao. jaco, come è passato l 'inverno in solitudine? almeno tu ti sei allontanato dal bombardamento di tutti i giorni pubblicitario e politico - ma questa che stanno facendo si può ancora chiamare politica??? - persuasivo e onnipresente dell 'affarismo liberista e di una destra mondiale ma soprattutto americana che fa spavento. tu ti sei liberato della televisione e della menzogna quotidiana. non so se hai trovato o se ti stai avvicinando alla tua verità ma di sicuro ti sei disintossicato per bene. e io ti invidio, perchè so che non ci riuscirei mai ma che mi piacerebbe tanto. chissà se sei ancora lassù, se hai avuto qualche visita, se hai fatto delle escursioni, se hai dipinto molti quadri, se hai lavorato ancora molto al computer. chissà come stanno le tue bestie e le tue piante. io qui me la faccio sotto, perchè non ci vedo chiaro. non sono nè incazzato, nè indignato, sono ormai indifferente per autodifesa e per sopravvivenza, anche perchè se no ti dovrest! i incazzare ogni istante...io qui ho perso la voglia di fare le cose come piaceva a me, le faccio al minimo indispensabile per tirare avanti dignitosamente, ho smesso di occuparmi d 'arte, ho smesso quasi del tutto di leggere i giornali. l 'arte, poi...adesso poi...gli imbonitori dirigono tutto e i potenti li proteggono in modo vergognoso, non si capisce proprio più dove sia la verità delle cose e forse non conta proprio più sapere la verità, o addirittura è meglio non conoscerla perchè se la sai rabbrividisci...tu jaco hai il coraggio di provare la tua utopia e di cercare una vita nuova perchè sei riuscito nel primo dei distacchi e cioè quello di eliminare il più possibile dalla tua vita i rapporti economici, così sei davvero fuori. è per questo credo che trovi la forza e la serenità per continuare...poi hai lo spirito che vive e pompa dentro di te, uno spirito d 'artista. e noi invece qui a combattere nella giungla. ti invidio jaco e ti ammiro. ciao. |
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05/05/02 |
Miky ciao da una giovane designer in cerca di fortuna: anni 26, ottima sul mac e grafica tridimensionale e multimedia. ho capito da qui che ho studiato troppi macchinari e pochi libri. mi avete aperto un po ' gli occhi. cercherò di rimediare. comincerò proprio dalla storia dell 'arte. |
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05/05/02 |
Cortomaltese Ciao navigatori. Ho avuto dei problemi diciamo così tecnologici, ho imbarcato acqua e mi è partito l 'impianto elettrico, l 'eolico e il fotovoltaico e così non sono più riuscito a caricare le batterie. Comunque tutto ok. Adesso ho ripristinato tutto e così vengo a ritrovarvi. Sono ancora alla ruota in una baia bellissima di Grenada. Ho atteso per fortuna per trasferirmi in Venezuela, e dato ciò che è successo, sono stato fortunato. Certo che il sud america, tra Venezuela, Argentina, Colombia, non versa in condizioni proprio buone! Qui si sta benissimo e la gente è molto simpatica anche se c 'è un po ' di razzismo con i bianchi da parte di qualche gruppo di giovani un po ' incazzati. Fra un po ' me ne andrò anche da qui, perchè è ora che mi avvicini a Panama. Ho trovato un altro italiano che conosce Ciccio Caramel da molti anni e gli manda molti saluti. Jaco. Si, il nostro amico jaco è un navigatore solitario, un simbolo della fantasia o della realtà, comunqu! e ci rappresenta un po ', a noi uccelli d 'alto mare. Qui ci siamo scambiati tra barche la stampa del libro. Sapete che noi non possiamo portarci dietro troppi libri dato il poco spazio di cui disponiamo, per cui lo scambio è una prassi comune. Anche nei circoli si trovano delle bacheche dove prelevi un libro in cambio di un altro che lasci lì. Ho deciso di dedicarmi alla scrittura di un diario di viaggio, che vi invierò, appena prenderà corpo. Intanto ragazzi, non siate troppo critici o depressi! certo qualcuno dirà da che pulpito, lui se ne sta lì ai caraibi...ma io vi voglio dire che sono anch 'io con voi e sono un jaco marinaio e che non ho rinunciato nel mio viaggio ai miei legami...li ho solo allentati e mi sono allontanato fisicamente...ma non crediate che sia tutto rose e fiori. Anche qui ci sono tante difficoltà e spesso la lontananza si sente. Bè, adesso vi saluto. Vi verrò a trovare presto. CIao a tutti. |
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05/05/02 |
Geo 2000 Il mio hobbies è l 'ambiente. Ci lavoro da tanti anni e mi piace aver trovato questo libro e questo forum che è molto sensibile alle problematiche ambientali. Bravi, continuate così! |
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06/05/02 |
Raffaello Raffaello da Napoli. Vi ho letti tutti, dopo aver letto il libro. Ho 50 anni, e quindi presumo di essere un po ' più grande della maggioranza di voi, ma vi dico subito che mi trovo bene qui tra i vostri pensieri. Sono anch 'io un 'architetto, e per leggere il libro diario di Caramel ho dovuto superare l 'iniziale scetticismo che spesso noi architetti abbiamo nei riguardi degli scritti di colleghi che esercitano la professione. Poi leggendo ho capito che la mia era semplice supponenza. Perchè l 'autore non parla mai delle sue opere se non in un breve tratto ma solo per indagare e spiegare il suo approccio teorico al progetto; e poi anche se ne avesse parlato, nulla di male data la qualità del suo lavoro. Però, si sa, noi architetti...Questo libro e la sua continuazione che è questo forum sono densi, potenti, fortemente e sinceramente dissacratori. Qui si parla di alcune cose in un modo inedito per il nostro piccolo mondo degli ordini professionali, delle nostr! e associazioncine e anche spesso delle nostre università. Devo ammettere che alcune affermazioni di dissenso non mi trovano del tutto daccordo, ma nell 'insieme dei ragionamenti e delle contrapposizioni tra il pessimismo di jaco e certa speranza di Caramel, ho trovato molti punti interessantissimi e mi trovo in completa assonanza coi due. Forse in mezzo tra i due. Io credo proprio che in un periodo di autarchia e di servitù agli indici di ascolto ragionare in questo modo sia giusto. Sono stupito della vostra voglia di riflettere, del vostro coraggio nel cercare cose buone da fare, della vostra volontà di stare dentro alle cose. Mi piace molto. Mi fa ricredere su tanti luoghi comuni che mi si erano appiccicati dentro, come quello assurdo che i giovani fossero rimbecilliti da internet e dalla televisione e dal consumo di massa. Sono uno stupido e faccio qui ammenda pubblica per chiedervi scusa di tanta cecità. Da questo luogo virtuale ho imparato ad apprezzare le potenzialità ! di internet che a me in questi termini erano sconosciute, dal forum ho capito meglio le pagine del libro in cui si racconta di jaco e del suo sito e del suo computer...ma soprattutto ho capito che nel nostro mondo di architetti non è poi tutto così chiaro, non solo nell 'esercizio della professione, ma soprattutto nei riguardi dell 'etica e non solo professionale. Sento dal libro e dai messaggi un forte desiderio di riproporre alcuni valori etici che si sono persi negli ultimi anni, e anche questo mi piace molto. Poi devo fare i complimenti al prof. Sernini che non conoscevo per il suo saggio di apertura, molto, molto interessante. Continuerò a leggervi e spero che continuiate a scrivere e a riflettere: intanto vi propongo anche io una lettura. "i cani del gas " di Marco Paolini, già più volte qui citato. Einaudi insieme alla cassetta del Bestiario italiano. Mi sembra di trovarci una grandissima sintonia con voi e con il libro di Caramel e con certi discorsi dell 'eremita. ! Un affettuoso saluto a tutti. Raffaello. |
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06/05/02 |
Luna Luna torna da voi, offuscata da una nebbia fosca e fittissima. Grazie Toti per essere tornata e per aver chiesto di non smettere...è lunedì pomeriggio, sono al lavoro, di nascosto vi scrivo il mio messaggino. La nebbia della ragione offusca le menti in questo bruttissimo periodo di insicurezza e di paura. Mi sento come rinchiusa, impotente, come un topolino in una gabbia a girare sulla sua piccola ruota. Ho letto un bel libro di poesie che mi ha regalato un amico. Il poeta è Leonardo Sinisgalli. Ve lo consiglio. Poi ho visto il concerto del primo maggio in tv, e mi è tornato un po ' di buon umore, ma poi...non mi piace, non mi piace questa situazione. Non mi sento a mio agio, mi sento in pericolo, cammino in bilico. Fregarsene? Chiudere gli occhi e diventare indifferenti? Ma come si fa? Io vorrei dare un contributo, vorrei fare qualcosa, vorrei sentirmi rappresentata. Amore, si. Sono d 'accordo. Amore è una parola che mi sta bene, come tolleranza, comprension! e, rispetto. Sincerità, dedizione, serietà, volontà. Lavoro. Famiglia. Figli. Studio. Cultura. Arte. Musica. Teatro. Cinema. Ambiente. Mare. Orizzonte. Alberi. Natura. Onestà. Etica. Provate a fare un giochino e a vedere quante volte queste parole compaiono nel linguaggio di oggi. Uno resta allibito. Io ci credo che possiamo cambiare e il linguaggio è uno di percorsi da sondare con pazienza e con cura. In fondo guardate il libro e i dialoghi di jaco e di claudio, e potrete notare un linguaggio profondo e dolce, mai urlato, sempre intonato, sempre godibile e pieno di quelle parole. Penso che anche questo ci unisca qui. A presto, vostra Luna annebbiata cerca di spuntare ogni tanto tra la foschia. Sopportatela con benevolenza, per piacere. |
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07/05/02 |
Gina Gina dopo quattro giorni a Milano per il salone del mobile è già tornata in grecia. Qui c 'è un tempo bellissimo e fa caldo. A Milano è stato incredibile. Forse un po ' troppo, troppo di tutto. Mi ha fatto molta impressione. Ma mi sono divertita un casino: di giorno in fiera, la sera fino a notte a girare per le inaugurazioni. Mamma mia quanti bicchieri di vino! E quanta gente! E quanti pezzi di design! Ma dove la metteremo tutta quella roba? CIao ragazzi! Adesso vado a vedere come va un mio lavoretto al Pireo. Luna, tieni duro! |
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07/05/02 |
Gigi Carissimi del forum, scusatemi tanto per la mia prolungata assenza, ma ho passato davvero un brutto periodo, diciamocela francamente, non c 'ero più tanto con la testa ... ero partito ... per la tangente. La mente delle persone sensibili, come noi, è, a volte, troppo ricettiva, e ogni tanto fa crack!! Oggi dopo un bel pò mi sono riconnesso (e guarda caso anche oggi devo andare a Napoli ...) e devo essere sincero mi ha fatto piacere che la storia continua e che qualcuno mi incita a riprendere (grazie Toti), ed eccomi qua. Gli ultimi tempi sono stati davvero un disastro, ma il mondo sembra proprio che funzioni lo stesso, quindi, visto che è lo stesso, se permettete, vorrei riprendere un discorso a me caro .. la sospensione. La sospensione oggi per me è sinonimo di equilibrio, come un funanbolo si vive in equilibrio, sospesi nel vuoto, tra le mille cose che cercano di cacciarci giù e di farci male. A tutti raccomando la lettura di un libricino di un francese (non ricordo il nome) dal titolo "Neve ", è davvero una piccola poesia e come tale vive della sospensione del sentimento. Domani dovrò parlare ad un seminario e dovrò affrontare il tema dello "sviluppo locale ", un concetto quanto mai di moda ma estremamente vuoto se non si considera l 'importanza del tipo di rapporto (qualitativamente parlando) che instauriamo con il nostro locale, con il nostro luogo. Come quando in modo generico e ingannevole si parla di sviluppo sostenibile e non tutti si rendono conto della contradizione che è presente nel termine. Quello che voglio dire è che nopn c 'è sostenibilità nello sviluppo e che lo sviluppo del locale ci porterà inesorabilmente ad allontanarci dall 'anima del luogo, ci obbligherà a storpiarne e modificarne necessariamente i riferimenti ed i linguaggi. A tutto questo l 'unica risposta possibile (la sto facendo molto breve) è la poesia, è il vivere poetcamente i luoghi, è il ricostruire il mito poetico del luogo: all 'anima si parla poeticamente. Il mio periodo di crisi ho cercato di affrontarlo proprio poeticamente, e la poesia (come l 'amore che è la poesia suprema) nutre e cura il cuore. Curiamo quindi poeticamente il cuore dei nostri luoghi, cerchiamo di riascoltarne la voce e la melodia. Un bacio a tutti e grazie GG |
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07/05/02 |
Alberto ciao gente. ma voi che popolo strano siete? Girotondisti? o voi siete della gente accomunata da un interesse e non da una comunanza politica? Mi sa che sia ora di capirci su questo. io sono un cane sciolto, lavoro col computer e faccio servizi per i designer e gli architetti, tipo rendering e simulazioni tridimensionali. non me ne fotte niente della politica, perchè mi fa schifo. questo forum mi piace e mi piace anche jaco, ma qualche volta penso che ci sia un po ' di politica nei messaggi. ma chi ce lo fa fare? adesso poi? meglio lavorare e farci i cavoli nostri senza porsi troppe pare mentali tipo sulla verità delle cose. ma quale verità? e a chi interessa davvero la verità? comunque meglio che niente, c 'è tanta gente che ha bisogno di tirare su il nasino per guardare, ma è meglio non farsi illusioni. la verità non esiste. ciao gente, continuate così ma senza politica, almeno io la vedo così. |
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07/05/02 |
Luciano ciao. sono luciano. sono disegnatore laureato in uno studio di arch. disegno tutti i giorni piani regolatori, di lottizzazioni, strade, bi-tri-quadrifamiliari ecc. ecc. dimenticavo gli stabilimenti prefabbricati. mi sento frustrato. la parola qualità non esiste nel nostro approccio. fare presto e che costi poco. si, proprio come dice il libro...usiamo prefabbricazione di basso costo, e le casette più o meno vengono fuori in serie...quanta distanza dai dialoghi tra i due architetti del libro con questa realtà quotidiana che mi tocca vivere tutti i giorni per la bella cifra di vecchie lire 1300000 diconsi unmilionetrecentomila senza contratto e senza garanzia alcuna. bo! non so che dire, mi spiace essermi sfogato con voi, ma me la sentivo così. ciao |
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08/05/02 |
Marco Caro Claudio e cari amici di Jaco, cari Gigi, Julian, prof.Sernini, Virginio, Luna, Toti, Cortomaltese, Gina, Paoletta ecc. ecc., sono anch 'io un architetto. Spaesato. Svuotato. Mi manca nella vita di tutti i giorni la cultura, il rapporto con l 'arte, la mente si inaridisce tra le millerighe dei disegni in autocad e dei tridimensionali 3D,mentre qui si riflette a fondo di tante cose ma anche di tante sensazioni a tema generale che non sono disgiunte dal nostro lavoro di progettisti. Anch 'io mi associo a chi già ha proposto questa domanda: che fare? Come fare per scrollarci di dosso tante cose che non ci piacciono? Certo non possiamo fare tutti come Jaco. Dobbiamo restare e combattere la nostra piccola battaglia quotidiana e confrontarci con l 'amarezza che il libro esprime così bene. Un amarezza che credo in tanti sentiamo come vicina e dentro di noi. Un 'amarezza che ci fa sentire impotenti come progettisti fra mille burocrazie e mille vincoli che non han! no nulla a che fare con ciò che abbiamo studiato con fatica. E ' dura. Ma continuiamo così, riflettiamo sulle cose e sul nostro lavoro, dato che poi i nostri ordini fanno così poco per unirci nella riflessione. Cerchiamo di fare bene il nostro lavoro. E soprattutto come dice Jaco cerchiamo di partecipare meno possibile allo scempio! |
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09/05/02 |
Silvana Amncora sulla "sonspensione " dell 'amico Gigi. Dicevo l 'altra volta noi viviamo in sospensione la nostra piccola realtà quotidiana mentre "loro " dal palcoscenico decidono, governano, fanno e disfano tutto. Io la penso proprio come Gigi: noi ci possiamo salvare vivendo sospesi tra le piccole fatiche del tran-tran e invece l 'amore e la poesia che vivono dentro di noi. Soprattutto mi rifaccio a un precedente bellissimo messaggio reinserendo nel nostro linguaggio le parole importanti e togliendo quelle di uso comune rozze e violente della politica e della pubblicità e del varietà. Io dalla mia amata Sardegna sono già territorialmente in sospensione su di un isola nel mare, e anch 'io credo proprio che trovare una sintonia profonda con i luoghi sia fondamentale per il progetto del territorio non solo locale. Quando nel libro Jaco racconta di aver cercato un posto più vicino, mi sembra in una zona intorno a Montebelluna??? descrive proprio bene che cosa lo sv! iluppo degli ultimi anni ha provocato tra gli abitanti dei paesetti oramai schiacciati dalle fabbriche e dal traffico...quanta amarezza tra quelle parole e che tristezza osservare come abbiamo maltrattato il nostro meraviglioso paese. Gigi al convegno in cui devi parlare fai sentire bene la tua voce e magari anche la nostra. Perchè siamo in tanti che pensiamo e che ragioniamo intorno a nuovi concetti di sviluppo e di "rallentamento ". CIao a tutti, in particolare a Luna, che spero ritrovi la luce al più presto. |
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13/05/02 |
Gigi Minozzi Un po’ di politica ragazzi e visto che a qualcuno fa schifo, cercherò di renderla meno puzzona… Leggo dalla Repubblica di giovedì 9 maggio un articolo dal titolo "L 'Italia e l 'ambiente un disastro annunciato " e combinazione mi ritrovo a Roma al Ministero dell 'ambiente e sento palpabile l 'effetto della destrutturazione operata dal governo sulle commissioni di valutazione del ministero. Recentemente gli scontri all 'interno del Ministero hanno generato le dimissioni, da direttore generale del ministero,di Maria Rosa Vittadini, che tutti noi veneziani conosciamo per il suo impegno a favore dell 'ambiente e della qualità della vita. L 'articolo è emblematico, mette in luce gli effetti che il programma del governo potrebbe generare, soprattutto per la messa a rischio delle risorse irriproducibili: aree protette o demaniali, centri storici, boschi, coste, fiumi, ecc. Il Parco Nazionale d 'Abruzzo ha problemi di copertura finanziaria, quindi molti servizi non verranno svolti, molte aree protette subiranno una riperimetrazione, si pratica il ricorso a sanatorie (come nel caso delle case abusive nella costa siciliana) e a deleghe legislative; si rendono non nocivi rifiuti tossici al fine di alleviare le finanze dei vari potentati imprenditoriali, come a Gela dove il combustibile cancerogeno è diventato non tossico per decreto; oppure come nel caso dei rifiuti di scavo delle gallerie che da speciali sono diventati, miracolosamente, inerti normali – e questo forse anche per fare un bel regalo ad imprenditori che come il ministro Lunardi e la sua famiglia gestiscono società specializzate nella costruzione di gallerie (Rocksoil) … L 'arroganza del governo in tema ambientale, purtroppo a causa della mancanza di un 'opposizione politica, sta passando sotto troppo silenzio, eccessivi sono gli interessi economici in gioco … e come ben sappiamo nulla li fermerà. Abbiamo ancora il diritto di non interessarci di politica, perché ci si sporca? Ve lo dice uno che ha votato di rado recentemente e che non crede in ulivi, margherite e piantine varie … il fatto è che siamo gente che con l 'ambiente ci lavora, quindi non possiamo prestarci ad un simile invidualismo ottuso, dobbiamo stare all 'erta, vigilare, e per quanto ci è possibile (magari senza girotondi) praticare un 'opposizione sociale e difendere quel poco che ci è rimasto. Da parte mia cercherò di tenervi informati sulle cose che sento, purtroppo a volte l 'informazione dobbiamo realmente costruircela da noi. Un appunto per Claudio: ma perché non organizziamo un incontro del forum magari a Padova (così ho la scusa per ritornare) e magari pubblico sui temi di Jaco, della fuga e dell 'ambiente? Sarebbe una cosa carina, io sono disponibile ed entusiasta. Un po’ di calore a tutti voi. |
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14/05/02 |
Anna T Ciao, ritorno a leggere il forum dopo una lunga pausa da internet, perchè mi ero un po ' rotta...invece ora vi ritrovo e ritrovo un "comune sentimento " che mi riconcilia con la rete. In fondo la rete è proprio questo: mettere insieme persone e pensieri. Ho da dire una cosina a chi critica il forum perchè conterrebbe qualche messaggio troppo politico. Io penso che questo forum debba proprio contenere qualche messaggio politico, e poi che male c 'è? Mi sembra che qui si scrivano delle cose con serietà e rispetto reciproco, per cui non capisco bene perchè dovremmo limitarci. Quindi io penso proprio che sia bello continuare così, anzi sarebbe ancora più bello approfondire certi argomenti, magari mettendoci d 'accordo. Ciao a tutti. |
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14/05/02 |
Lorenza ciao, sono lorenza. prima volta che mando un messaggio in un forum. questo mi piace (mi è stato indicato da un 'amica). io credo che sia meglio non aver paura della politica, almeno quella vera. tutto e niente è politica, perchè chiedere che non ci sia? io penso che sarebbe simpatico non temere di dire l 'idea che si ha anche se può essere identificata con un idea comune. anch 'io ho letto il libro in una sera e poi i messaggi di questo forum, anch 'io mi schiero con jaco e con il suo dissenso. e con chi scrive che l 'amore è una buona strada per ricominciare. |
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14/05/02 |
Francesco D Buonasera. Finalmente un po ' di bel tempo nella mia Treviso. Studio design industriale qui nella mia città. Un prof. mi ha detto di jaco e così, eccomi qua. Non so che dire, perchè avrei tantissime domande e tante cose di cui parlare. Intanto per cominciare mando un grosso abbraccio alla Luna offuscata, e aspetto che ci racconti se la foschia è ancora lì o se ne è andata. Poi dico a Gigi che mi sento di condividere le cose che scrive. Poi ancora mi associo anch 'io a quelli che sollecitano l 'autore a battere un colpo...ma soprattutto mi associo a quelli che pensano bene di jaco, come simbolo. Si perchè il fuggire o restare non è proprio una cazzata da niente, anzi è come un sentire comune con cui in tanti conviviamo, e magari da sempre. Oggi poi...ma contemporaneamente cerchiamo in tanti di studiare e di fare bene le nostre cosuccie, si proprio come jaco nel suo eremo chi dissente oggi si trova sospeso e isolato tra i tanti invece sostenitori di un modo di ! vivere che a me e a molti qui non piace e non convince proprio per nulla. Ho imparato delle cose buone da queste letture. E ho capito che lo spaesamento, l 'isolamento, l 'incertezza sono cose di tanti di noi e che scriversi è bello, senza troppe formalità. Questa è forse l 'innovazione importante di internet. Qui c 'è qualcuno che senza conoscersi e magari usando nomi inventati e identità inventate dice la sua, quindi è il sentire che conta e non chi sei se non nella vita almeno nella finzione. Che poi è più vera di una vita vissuta tra insoddisfazioni e tra tante incomprensioni. Il tema che mi interessa di più è quello dell 'incomunicabilità. Forse via dall 'identità e dai confini spaziali riusciamo a dirci qualcosa di più, e forse qui ne abbiamo una prova lampante. Mi sembra geniale questa cosa. E poi scusate se è poco studenti e professori e giornalisti e autori e persone diversissime tra loro si esprimono liberamente. Direi che è una buona cosa. Poi c 'è il problema del! la politica che era ora che venisse fuori...per fortuna Gigi ha già messo i puntini sulle i e io sono con lui. Per ora basta. ciao ciao |
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15/05/02 |
Denis ciao. jaco e caramel parlano dell 'incomunicabilità "totale e planetaria tra tutti i sistemi e i sottosistemi dei saperi e dei poteri " e del problema delle specializzazioni esasperate che non comunicano tra loro. Ecco che vien fuori il problema della scienza e di straordinarie scoperte che poi vengono usate male dalle industrie. Il problema è sempre lo stesso: è l 'etica. Ma oggi nella civiltà del turbocapitalismo l 'etica ha lasciato il posto al profitto e quindi quasi nessuno più si pone problemi etici, trincerandosi dietro la superspecializzazione degli incarichi da eseguire, poi saranno altri che metteranno a punto, e altri a vendere, e altri a usare. Così non c 'è più nessuno che è responsabile di nulla e che risponde fino in fondo a nulla. Io concordo pienamente, anzi aggiungo che questo è il male incurabile di questa idea di sviluppo e che questo è uno dei principali problemi da risolvere al più presto. Esempio: emissioni nell 'aria. I paesi industri! alizzati risolvono il problema delle loro quote, poi altri si dovranno occupare del problema ambientale planetario. E ' chiaro che pur semplificando tutto ciò si può trasporre fino alla politica degli enti locali e fino ai piani regolatori dei paesetti. Ed è giusto che le politiche di oggi sono inadeguate. Il problema che si pone però adesso è: quali sono quelle adeguate??? esistono ricette??? Mi piacerebbe discuterne con voi. |
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16/05/02 |
Michela Olà. Chi se la sente per davvero di approfondire certe cose della politica in questo periodo? |
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17/05/02 |
Luna ciao e grazie dei vostri gentili pensieri per me. La foschia per ora resta. Ma è un 'abitudine per me. Ma non vi preoccupate, e poi non vorrei fare la figura della rompiballe! Mi piacerebbe che Claudio accettasse la proposta di Gigi, anch 'io aderirei con piacere, anche se è dura uscire dal forum ed entrare nella realtà. ciao. vi mando un bacio affettuoso. Luna |
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17/05/02 |
Silvia M ciao ciao! il nostro amico jaco è scomparso??? Questo libro interessante necessita di un secondo atto, anche se qualcuno qui dice che il forum è la continuazione. una specie di testo collettivo. allora io aggiungo un mio raccontino: ieri di fronte a casa hanno segato l 'albero che vedevo dalla finestra, al di là della strada. dio mio! quanto mi ha fatto male questa cosa! sono corsa giù a chiedere cosa succedeva: mi hanno risposto che era malato. ho insistito. la richiesta era giunta dal vicino perchè gli procurava umidità sul muro, diceva che era troppo vicino alla sua casa. ha trovato il giardiniere e l 'ha fatto segare. dopo aver ottenuto il permesso non so da chi, forse dal comune. questa non è una denuncia, vi racconto solo quanto mi ha fatto male questa cosa, è come se mi avessero tolto qualcosa di me. mi teneva compagnia da sempre, perfino col vento sentivo vibrare le sue foglie. era bellissimo e dolcissimo. adesso ho un muro grigio di fronte. e sono ra! ttristata e amareggiata. il mio amico non se ne è andato, l 'hanno segato! io ho 30 anni e lui c 'è sempre stato, era un mio compagno di avventura, ora me l 'hanno tolto. come farò ad abituarmi? come farò? BACI. |
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17/05/02 |
Virginia ciao gente. resistere! inventare! CREARE! Studiare! Interpretare! Leggere, approfondire, tollerare. Anch 'io vorrei partecipare al gioco del linguaggio Eliminerei: tolleranza zero, calcio, televisione, pubblicità, guerra, terrorismo, violenza. Aggiungerei ancora: pace, amore, non-violenza, Dio, religione, Papa. Con le parole possiamo fare un gioco bello e utile. a presto. |
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20/05/02 |
Guglielmo ancora sul che fare? sul che dire? su quali ricette. Io non so, ma credo che anche la contrapposizione global no-global vada rivista e interpretata meglio, almeno da chi vuole ragionare pacificamente sul dissenso. Il libro parla di predominio dell 'economia e di turbocapitalismo. Il problema risiede tutto qui: il profitto aziendale è un mezzo o è il fine??? Nella gran parte dei casi è il fine, e così tutto si giustifica e tutto perde qualità, almeno fino a che la qualità vera non diventerà per davvero coincidente anche col profitto aziendale. Nella società dell 'auditel e del successo necessario, sembra che, ottenuta la ricchezza di base, i bisogni della gente si spostino su cose effimere e "visive ", d 'immagine più cche di sostanza. Così ci si arrovella su cose che ormai sono antiquate, anche dal punto di vista politico. Le contrapposizioni e gli steccati, ci sono ancora oppure è strumentalizzazione politica? Avanguardia e conservazione, futuro e passato, ! destra e sinistra si compenetrano e si mischiano sempre di più tra loro lasciando la gente nel dubbio. Ma se io mi sento di sinistra, cos 'è che mi differenzia nella sostanza da chi si sente di destra? dato che le politiche si assomigliano sempre di più? |
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22/05/02 |
Debora ore 23. fa caldo e c 'è aria monsonica fuori. maggio. un bel mese, mi è sempre piaciuto. il verde è rigoglioso e robusto. l 'aria instabile, proprio come me. io ho mollato il lavoro da un mese, e fra qualche tempo-giorni-partirò per un viaggio in oriente. vorrei starmene in giro per un anno circa. il tempo che ho calcolato di poter vivere in pace con le mie risorse, senza lavorare. la prendo come una cura disintossicante dal cretinismo di questo mondo, dal karaoche della volgarità, dai riflettori sulla banalità. vado in cerca di spiritualità. si, proprio così; vi meravigliate? spero di no! ho capito ormai da molto tempo che ciò che più mi manca è la cura e l 'attenzione per lo spirito e il distacco dalla materialità, ma le esperienze che ho fatto qui in italia mi hanno spesso deluso, ho capito che devo andare lì per capire, per allontanarmi, per ripulire il mio spirito, e questo farò. e per questo ho letto di jaco. è stato un puro caso, a una cena, un archite! tto criticava un po '. diceva cose che non condividevo e così son venuta nel sito e bumm per prima cosa ci trovo FUGGIRE O RESTARE che è il mio argomento, poi bumm ci trovo caramel che cammina per un sentierino in montagna e ci trova jaco, poi bumm conosco jaco dalle parole del libro. ci voleva solo jaco per aiutarmi nella mia decisione. così è stato. fuori c 'è aria monsonica. maggio mi è sempre piaciuto. partirò tra pochi giorni, ma senza computer nè telefonino. da sola. spero di farcela e di avere fortuna, come l 'ha avuta jaco. vi mando un bacio affettuoso e chissà se al mio ritorno ci sarà ancora questo forum... |
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25/05/02 |
Luigi Z ciao. Luigi da Padova. L 'architettura come quasi tutte le discipline umanistiche attraversa un periodaccio e una brutta crisi, ma secondo me questo non è imputabile all 'architettura ma alla crisi generale di valori che tutta la civiltà occidentale sta attraversando. E l 'architettura che fa parte della sfera delle arti è quella che si mostra di più e che sopravvive di più. Allora a questo punto, visto il livello delle costruzioni che ci circondano, meglio che l 'architettura sia costruita male e velocemente, così almeno dura poco. |
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25/05/02 |
Silvia M ciao ciao. Il mio amico albero se ne è andato, è passato un po ' di tempo e lui mi manca tantissimo e non mi ci sono ancora abituata. Insisto su questa storiella personale perchè delle volte penso che delle piccole gocce potrebbero aiutare ugualmente l 'ambiente, che delle volte anche salvare un albero conta qualcosa. So anche che l 'ambiente e il pianeta in generale potranno migliorare solo con politiche comuni tra tutti i paesi e che il localismo è spesso un limite, ma se ciascuno di noi contribuisce a diffondere un po ' di senso civico e di rispetto per l 'ambiente, direi che non sarà uno sforzo buttato via e inutile. Qui nel forum c 'è molta cultura ambientale, si capisce subito. Allora questo è uno dei temi principali, proprio oggi che pare non interessi più ai potenti e ai nuovi capi del turbocapitalismo. |
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31/05/02 |
Gigi Minozzi Mi sembra che Silvia abbia posto il tema dell 'ambiente come riferimento per una discussione nel forum, e non posso che essere d 'accordo. Penso, comunque, che la dimensione ambientale debba essere considerata nel suo insieme all 'interno del concetto "mentale " dei luoghi, ossia del come percepiamo l 'ambiente, di come ne assumiamo i contorni, di come la mente si rapporta con loro e di come la psiche ne rimane legata e coinvolta. Il racconto dell 'albero che manca è interessante e se lo consideriamo legato al come ha agito la sua scomparsa nell 'anima (che oggi chiamiamo psiche...) di Silvia, penso sia ancora più interessante ed intrigante. Non smetterò mai di ripetere che i luoghi vivono, parlano e cercano il rapporto con gli esseri viventi. La loro interazione è percettiva, sensitiva (e sensuale...), stimola la nostra parte nascosta, la nostra psiche occulta, genera simboli, miti e personaggi fantastici, che altro non sono che rappresentazioni del nostro immagnario e del nostro subconscio. La riconsiderazione del valore mitico dei luoghi è la chiave che dobbiamo recuprare, soprattutto noi progettisti, per ricomprenderne il valore ed il linguaggio ... Alla prossima GG |
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04/06/02 |
Silvia M CIao. Grazie Gigi del tuo messaggio e di aver considerato il mio stato d 'animo e la mia proposta. Si, l 'albero come già dicevo nel messaggio precedente faceva parte di me, della mia anima o psiche, come dici tu. Era un mio compagno di avventura, una specie di sguardo discreto sulla mia vita, un amico, un punto di riferimento. Mi sembra che in vecchio messaggio del forum, Claudio citasse la battaglia di un famoso navigatore che molti anni fa è riuscito a far piantare tanti alberi da frutta e siepi vive in un paesetto del sud della Francia, e che adesso quel paesetto è molto visitato da turisti e scolaresche che vanno a vedere il viale dei ciliegi, quello delle mele, delle susine, delle pere ecc. ecc. Io penso che nelle nostre città maltrattate da troppi anni di sviluppo indiscriminato sia necessario utilizzare i vuoti, i pochi rimasti, per progettare giardinetti, giardini, parchi, arboreti, aiuole. Anche in piccoli spazi di risulta e lungo le direttrici prin! cipali delle vie di comunicazione. Sarebbe già un bel fare, sarebbe già un bel progettare. Arre verdi di varia fattura e di caratteristiche diverse. Basta con le fioriere e l 'arredo urbano e le pavimentazioni, che come bene dice il libro non fanno altro che snaturare i luoghi e spessissimo sono operazioni inutili e politiche. Piantiamo alberi e erba. Tanti alberi. E tante siepi. Ridiamo vita al grigiore delle periferie con le piante e i giardini. ciao |
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05/06/02 |
Andrea Anch 'io mi schiero con chi vuole gli alberi. Da architetto e da cittadino. Ambiente: che parola grande e complicata. Genius Loci: ancora più complicato. Sviluppo sostenibile: cos 'è? Si può certo cominciare dalle piccole cose come gli alberi, senza farsi illusioni. Io a casa sono molto attento a non sprecare l 'acqua e alla raccolta differenziata. Poi l 'altro giorno in un lavoretto che sto seguendo l 'impiantista mi ha fatto istallare una macchina per il raffrescamento che consuma centinaia di litri-ora. Ecco perchè non dobbiamo farci illusioni. Pensate alle industrie. E le città che producono tonnellate e tonnellate di rifiuti al giorno. Dove andranno a finire? Comunque il senso civico può aiutare, almeno a formare i giovani nella speranza che in futuro l 'uomo sia meno pazzo e più oculato nelle sue scelte. |
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10/07/02 |
Claudio Caramel Cari amici del forum della casa di jaco, è passato ormai del tempo da quando ho finito di scrivere La casa di jaco, e da quando il libro è uscito in questo sito. Dalla fine del 99 ad oggi sono successe tante cose, e questo straordinario forum è uno spaccato trasversale ed interessantissimo di questo travagliato passaggio di millennio. Ricordo l'emozione e la gioia nel leggere i primi messaggi, ma anche il senso di responsabilità che provocavano in me certe frasi, certe richieste, certe considerazioni. Rileggendolo tutto, direi che il forum è la migliore continuazione del mio libro. Qualcuno di voi ha già fatto questa osservazione. Oggi il filone si sta esaurendo, sicuramente non per vostra responsabilità, ma perché forse è giusto così, perché le cose belle prima o poi devono finire. Vi devo ringraziare tutti di cuore, amici, conoscenti e persone non conosciute che hanno voluto qui lasciare un loro pensiero, una testimonianza, un'idea, un racconto di solidarietà. Ognuno di voi ha lasciato un segno, sempre garbato, con un certo stile e con grande educazione e rispetto reciproco. In tanti all'inizio di questa avventura mi avevano messo in guardia: non funzionerà mai, nessuno leggerà il libro, arriveranno virus, offese, volgarità…invece tra i tantissimi messaggi ricevuti, solo uno (un bel vadaviailc…) non è stato pubblicato; invece abbiamo superato i quattromila download completi del libro e sono arrivati centinaia di messaggi tutti pubblicati direttamente senza alcun problema. Mi dicono alcuni esperti di internet che si tratta di un qualcosa di speciale, dato che io per scelta ho deciso di non fare alcun tipo di pubblicità al libro ed al sito, nessun banner, nessun redazionale. Tutto è avvenuto con il "passaparola" e con la connessione di persone unite da un sentire forse comune e da interessi comuni. Un vivo ringraziamento sento di esprimere a tutti i giornalisti ed alle redazioni di portali e siti che hanno voluto recensire o segnalare il libro. Ho ricevuto anche alcune offerte da editori per la pubblicazione cartacea, che ho preferito non senza qualche dubbio declinare, per coerenza con la filosofia del free che solo internet poteva permettermi di portare a termine. So che alcuni di voi non sono d'accordo con me su questo punto, ma credo proprio che il libro dovesse continuare a vivere in questo modo, anche scomodo ma completamente svincolato da qualsiasi logica di mercato. Un esperimento. Ecco, mi sento di dirvi che grazie a voi l'esperimento di un libro gratis in internet, digitale e corredato di immagini ipertestuali, ha funzionato. Ed ha funzionato soprattutto per l'argomento che tratta: un libro di nicchia che tratta di architettura, di arte, ambiente, natura, territorio, utopie, ideali, dissenso con il modello di sviluppo attuale e con il neoliberismo di questi tempi…oggi ne parlano in tanti ma vi assicuro che negli ultimi mesi del 99 non era così. Allora internet se usato in un certo modo è davvero uno strumento straordinario di connessione orizzontale tra le persone ed è possibile convivere nel marasma di volgarità e di mercantilismo che ha subito invaso l'oceano della rete; sono orgoglioso di questi risultati e mi sento di dovervi molto. Jaco continua la sua esistenza e la sua utopia realizzata, la sua fuga "tecnoassistita". Ma soffre. Come è ovvio. Soffre la solitudine, ma sta meglio di tanti di noi e la sua è una solitudine ispirata, voluta, cercata…mentre la solitudine delle metropoli è qualcosa che ti prende dentro senza nemmeno accorgersene, tra i tanti stimoli e i contatti e le caotiche quotidianità del vivere urbano. Ormai noi ci stiamo trasformando in animali urbani e il cemento è il nostro prato, la strada il nostro sentiero, il grigiore il nostro cielo. E il giardino è nei sogni, e per trovare un paesaggio o un orizzonte ore e ore di code in autostrada per il week-end…Il caos metropolitano e il territorio martoriato ospitano il nostro fare quotidiano prestazionistico e arruffone. Jaco si esercita tutti i giorni con i pennelli e i pastelli e la sua pittura diventa sempre più potente, più asciutta, più sintetica. La sua casa resiste benissimo alle intemperie, così come i suoi siti virtuali si arricchiscono tutti i giorni di contributi, di scritti, di idee. L'utopia della buona dimora e del giardino per coltivare l'anima è ormai realizzata, con risultati affascinanti ma anche contraddittori e dolorosi. Il suo amore per la montagna e per l'ambiente che lo circonda, lo spingono ad una ricerca continua: una ricerca che si è trasformata in un esperimento antropologico sulla propria pelle. Un eremitaggio tecnologico, un isolamento mitigato dalla connessione, purificatorio ma durissimo. Un allontanamento, più che una fuga. Infatti il mio amico Jaco è comunque molto impegnato, si adopera quotidianamente ed instancabilmente in lavori ed opere e relazioni con la gente del posto, con gli alpinisti, con i forestali, con i malgari. Sono rapporti diradati e forse antichi, arcaici ma profondi; nella sua casa virtuale invece l'arcadia scompare e il confronto con le nuove tecnologie è serrato e molto evoluto. Jaco ha cambiato vita, perché "l'altra vita" non gli piaceva più. Ha deciso di rifiutare, di resistere, di esercitare il suo dissenso in questo modo forse perentorio ma vero e coerente soprattutto perché sperimentato su sé stesso. Il saggio del prof. Michele Sernini "Fuggire o restare" ha colto nel segno e ci ha indicato molte interpretazioni e suggerimenti critici; molti di voi si sono domandati ed hanno discusso sul tema della fuga e un dibattito molto interessante si è sviluppato partendo dagli stimoli provocati da Sernini e da alcuni dialoghi del libro. Come tanti ragionamenti sulla globalizzazione, sul predominio del profitto, sul decadimento della cultura e della politica si sono ampliati e sviluppati parallelamente alle battaglie della parte moderata del movimento no-global, come in molti hanno spesso trovato vicinanza con le parole del Papa relativamente alle critiche sul turbocapitalismo esasperato. Ecco, vi voglio dire che sono felice di aver ospitato un dibattito così serio su questi temi e di aver provocato anche in qualcuno dei miei lettori qualche dubbio, qualche incertezza. Oggi viviamo nell'era mondiale dell'incertezza ma sembra invece che i nostri amministratori e molti politici e molti potenti si sentano tanto sicuri da apparire arroganti. In questo periodo, oltre al terrorismo internazionale, si scopre che famosissimi manager internazionali sono invece dei criminali, che l'economia è pompata, che la corruzione dilaga irreversibile…che l'acqua sta finendo, che gli sprechi sono ormai intollerabili e che il saccheggio incosciente del pianeta ci sta portando alla rovina…è di ieri la notizia sulla nuova relazione del wwf che avverte perentoriamente l'umanità sulla data di non ritorno: 2050! Vicinissima! Allora i dialoghi con Jaco su questi temi diventano sempre più attuali e sempre più comprensibili anche ai più restii, ai più conservatori, ai più miopi. Io per parte mia continuerò la mia battaglia personale e lascerò attivo questo forum nella speranza che possa servire a qualcosa e che possa aiutare a sensibilizzare qualcuno sui temi a noi tanto cari come la città, il territorio, l'arte, l'ambiente, la cultura. Tanti paroloni dice qualcuno…Oggi si parla tanto di veline, di letterine, di calcio, di spettacolarizzazione; invece c'è tanta gente che non ne può più e che sarebbe felice di rianimare i centri storici desertificati dal proliferare dei centri commerciali, dei megastore, delle multisale. I teatri, le sale cinematografiche, le botteghe, i mercati scompaiono e al loro posto negozi patinati e superdisegnati delle multinazionali della moda. Sale Bingo e pub in serie al posto dei baretti e delle osterie; omologazione al posto di specificità e di identità, sportelli bancari e pavimentazioni, arredi urbani industrializzati e via dicendo…Allora questi paroloni fuorimoda e di cui sembra doversi vergognare oggi, invece dovrebbero riconquistare la loro centralità, altrimenti sarà dura riprendersi dagli sconquassi del novecento e di questi primi anni rabbuiati del 2000. Molti anni di difficile ricostruzione culturale saranno necessari per "ristrutturare" un pianeta maltrattato, territori deformati, economie sbilanciate, democrazie fallimentari, dittature folli, società in declino, la ragione nel buio, il dilagare dell'insicurezza, dell'illegalità e dello spaesamento. Quali progetti, quali nuove idee, quali nuove appartenenze, quali utopie? Da una parte i bilanci economici, dall'altra la moltitudine: questo è ciò che si vede intorno a noi oggi. Penso proprio che sia necessaria una presa di coscienza profonda e autocritica da parte di tutti: destra e sinistra, cattolici e musulmani, ricchi e poveri, occidentali e orientali. Gli steccati esistono e profondissimi, ma mi sembrano croste affioranti di una terra che ormai è quasi del tutto sprofondata nell'oceano magmatico del profitto che tutto governa e tutto determina. Il nostro futuro è tutto qui, a mio parere: superare le ideologie e gli steccati antiquati, cercare di capire qualcosa di questo caotico sviluppo e dei suoi modelli gobalizzati, inventare e progettare una nuova società grande quanto il mondo intero che sia capace di rallentare, di riflettere e di usufruire delle nuove scoperte e delle nuove tecnologie in funzione di priorità del tutto diverse da quelle che oggi dominano la scena. Io continuo ad avere un certo ottimismo: so che ce la possiamo fare. |
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15/07/02 |
Luna ciao claudio, finalmente sei tornato! |
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11/09/02 |
Rita Trincucci bravo e bello continua così amo l arte e di conseguenza implicitamente amo anke te |
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23/09/02 |
Marco Ciao a tutti. Oggi è il 23 settembre, piove. E ' già l 'autunno. Ieri sera ho finito la lettura del libro. E anche dei messaggi di questo forum. Sono contento! Ho trovato un sacco di cose e di ragionamenti che sento vicini a me e al mio modo di concepire la vita e il nostro lavoro. Mi fa molto piacere scoprire che pareccia gente ha letto questo saggio stimolante e provocatorio e che molti abbiano aggiunto dei loro contributi. Soprattutto oggi che internet affaristico naufraga con le borse e l 'economia mondiale; questo è il modo giusto e buono di usare internet. Bravo! Mi darò subito da fare per suggerire ad altri questo sito. Ciao a tutti, e torniamo a scrivere. |
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25/09/02 |
Enrica Ho appena finito anch 'io la lettura del libro e del forum. Pazzesco! Mentre leggevo non ci credevo...che potesse esistere della gente che scrive e si appassiona di arte e di architettura in questo modo. Il nostro architetto ha colpito le fantasie di alcuni di noi, e moltissimo la mia. Anch 'io mi sono appassionata a questo Jaco, non m 'importa nulla che sia vero e che sia fantasia di Caramel...adesso esiste. Ed è un figo! Se penso con quale cura e attenzione e con quali principi il nostro protagonista affronta la sua vita mi viene in mente che adesso che non c 'è più tempo per meditare e che tutto corre alla velocità della luce e soprattutto l 'arroganza deborda da ogni cosa, farebbe bene a tanti prendersi qualche sera e leggersi queste cose qui. Una mia amica ha insistito perchè leggessi di Jaco, e così vi ho trovati. Questa è una cosa bella e il nostro Caramel va ringraziato perchè ci da l 'opportunità di leggere e di scrivere qui tutto gratis. Bene, adess! o una critica: perchè si è così rallentato questo forum, forse perchè sarebbe ora di avere notizie nuove di Jaco, dello stesso autore e di tanti di voi che non scrivete più. |
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28/09/02 |
Chiara Z CommentoCiao gente. Quando ho visto il Berlusconi mandare a ffann... un altro senatore ho pensato che questo è il riassunto in un gesto del senso delle istituzioni di questa gente, della loro educaione, del loro rispetto per le leggi, il diritto etc. etc. Non vi sembra? Poi vieni qui e trovi tanti discorsi sempre educati e rispettosi, leggi il libro e ti accorgi che si può essere dissidenti in modo garbato e intelligente. Questo forum è una lezione, una piccola lezione di classe e di buona educazione intellettuale e politica. Un bacio a tutti. |
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06/10/02 |
Paola A Ciao, mi chiamo Paola, per gli amici Luna, ma sono un 'altra Luna, per questo ho usato il mio vero nome nell 'indirizzo. E ' il primo messaggio che mando qui e il primo in generale che mando in un forum. Per dirvi che leggervi mi è piaciuto tanto e che vorrei che questo dibattito ricominciasse a vivere, perchè c 'è tanto bisogno di spazi di libertà e di luoghi dove trovarsi come trovarsi in compagnia in una piazza a sedersi sul muretto e parlare...Jaco è nel mio cuore perchè...be ', il perchè l 'avete già detto in tanti e così come Rita Trincucci anch 'io implicitamente voglio bene all 'autore del libro. Siamo di nuovo alla vigilia di altri bombardamenti, non si sa bene cosa ci aspetta, e io non so cosa aspettarmi anche per il mio futuro personale. E siamo in tantissimi che ci troviamo in questa situazione di non sapere cosa faremo e cosa ci aspetta. Nel frattempo studio e mi diletto a leggere libri e saggi e tante poesie, così tra le mie ricerche sono approd! ata qui e ho letto anch 'io il libro e tutto il forum. E mi è piaciuto. Grazie a tutti ma continuate e tu Claudio scrivi ancora! |
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06/10/02 |
Student IUAV Ancora un gruppo di studenti IUAV per sollecitare la continuazione di questo Forum e per sollecitare l 'autore ad intervenire ancora. |
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06/10/02 |
Paolino CommentoOlà gente! Svegliamoci e diamoci da fare per ampliare questo forum, diamoci una mossa. Questa sarebbe una bellissima storia se ricominciassimo in tanti a dialogare. ciao ciao |
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06/10/02 |
Titti CommentoQuando il mondo gira male la gente ha bisogno di ritrovarsi. Quando ero una ragazzina andavo dagli amici della compagnia, adesso che sono un po ' più grande vado in internet. Le chat mi piacciono un casino ma se cerco qualcosa di più serio cerco i forum di discussione. Vi ho trovati per caso, perchè ho sentito parlare di Jaco durante un convegno sulla città tenuto a Milano e così sono arrivata anch 'io. Mi offro come cavia per provare ad organizzare qualcosa e per sollecitarvi. Sono a vostra disposizione. Fra qualche giorno vi scriverò il mio pensiero su cosa si dovrebbe fare. Intanto ciao e un grosso bacio a tutti. |
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07/10/02 |
Beatrice Carissimi, che bello ritrovarvi dopo tanto tempo...era un bel po ' infatti che non venivo più qui, oggi vi ho ritrovati tra i preferiti e così ho aperto la pagina. Mi ha fatto piacere vedere che il sito c 'è ancora, perchè io sono stata una delle prime lettrici di jaco e così sono stata anche una delle prime che ha fatto il passaparola. Bene, è passato tanto tempo ma le cose peggiorano e alcune previsioni negli sfoghi di jaco diventano sinistramente sempre più attuali, sembra impossibile ma questi ragionamenti diventano ancora più vicini col passare del tempo e questa è una proprietà interessante del libro che è molto premonitore. Adesso vi saluto, bella gente, mando un bacione al mio amico Claudio e con lui anche a Jaco e a Sernini. |
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10/10/02 |
Dido Torno anch 'io dopo tanto tempo, e devo dire che ha ragione da vendere chi ha scritto qui che tante cose che diceva Jaco nel libro si stanno davvero avverando. Ma io dico: come fanno gli altri che sono quasi tutti a non accorgersene? Che stronzo chi crede che questo mondo possa continuare così a consumare tutto e più di quello che si può, che stronzo chi pensa che col modello "turbocapitalista " e superliberista si possono mettere a posto le cose, che stronzi quelli dei fondi d 'investimento, i capi delle banche e delle multinazionali che si fanno i loro affari miliardari e intanto rovinano la gente normale che cerca di risparmiare qualcosa, che stronzi quelli che quando c 'è un referendum dicono di non andare a votare, che stronzi quelli che coi soldi ti menano per il naso e ti truffano come quei bastardi che vendevano il tubo per le caldaie e che stronzi quelli che gli hanno fatto lo spot per la pubblicità...A me sembra proprio che tutto sia andato fuori d! al binario e che stiamo deragliando. |
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10/10/02 |
Dido Torno anch 'io dopo tanto tempo, e devo dire che ha ragione da vendere chi ha scritto qui che tante cose che diceva Jaco nel libro si stanno davvero avverando. Ma io dico: come fanno gli altri che sono quasi tutti a non accorgersene? Che stronzo chi crede che questo mondo possa continuare così a consumare tutto e più di quello che si può, che stronzo chi pensa che col modello "turbocapitalista " e superliberista si possono mettere a posto le cose, che stronzi quelli dei fondi d 'investimento, i capi delle banche e delle multinazionali che si fanno i loro affari miliardari e intanto rovinano la gente normale che cerca di risparmiare qualcosa, che stronzi quelli che quando c 'è un referendum dicono di non andare a votare, che stronzi quelli che coi soldi ti menano per il naso e ti truffano come quei bastardi che vendevano il tubo per le caldaie e che stronzi quelli che gli hanno fatto lo spot per la pubblicità...A me sembra proprio che tutto sia andato fuori d! al binario e che stiamo deragliando. |
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16/10/02 |
Sergio Io penso che il dibattito provocato da Jaco debba essere più centrato intorno al tema dell 'utopia, perchè secondo me è di questo che parla il libro: di un progetto utopico e di un sogno. Una provocazione per parlare di tante altre cose e del rifiuto e del fatto che forse c 'è qualcosa da fare, da insegnare, da divulgare per migliorare questo mondo che così proprio non va più bene. |
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18/10/02 |
Gigi Minozzi Dopo un periodo estremamente difficile ritorno a parlare e ritrovarvi mi rende felice. Bravo Sergio .... proprio così dovremmo fare. Dovremmo considerare che Utopia è un luogo e come tale è un "contenitore " uno spazio contente idee, potenzialità, immagini, sogni, ecc. Utopia è, correggendo le affermazioni di M. Augé, il luogo del NoN, che è cosa assai diversa dal non-luogo. Il non-luogo di Augè si riferisce di più al concetto di "eterotopia ", al concetto dell 'ovunque, dell 'indistinto, del globalmente diffuso. Il luogo del NoN, invece, è il luogo dove si realizza e si compie Utopia; è il mondo rovesciato delle potenzialità, delle cose che non hanno ancora vita, ma che esistono come possibilità, se non altro psichica e mentale. Per questo ciò che dice Jaco è un discorso "contente " idee e sogni di un vissuto possibile, altro da noi ... Il luogo di Jaco è di natura immaginale, prettamente fantastico; esso gli permette di porsi comunque fuori dimensione, fuori dai luoghi che la contemporaneità ha e sta creando ... per questo Jaco muove il suo pensero depistando e mettendosi "fuori dal luogo comune " ... Un bacio a tutti ... sono felice di essere ritornato |
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18/10/02 |
Luna Ciao, sono la prima Luna, la luna un po ' offuscata di qualche tempo fa, la rompiballe con le turbe e le insicurezze...ma che felice che sono anch 'io di ritornare qui e di ritrovarvi e di ritrovare Gigi...Cosa ti è successo, amico mio e nostro che dici di aver passato un brutto periodo? Spero nulla di grave o di irreparabile. Anch 'io come vi ho già detto altre volte sto passando un brutto periodo che ormai si prolunga da un bel po ' di tempo. La foschia qualche volta si dirada intorno a me ma poi torna, inesorabilmente. Sono tanto triste e rabbuiata, ma leggervi ancora mi fa molto piacere...non sono depressa, assolutamednte, è che ho preso atto ormai fino in fondo del fatto che anch 'io non ci sto bene in questo mondo fino a che non succederà qualcosa di importante che faccia cambiare la rotta e il panorama, che per ora è scheletrico per dirla con Campana che adesso è tornato di moda. Sono anch 'io proprio d 'accordo con Sergio e con le nuove note di Gigi: ! il sogno, l 'amore, l 'altrove, la differenza, l 'alterità, l 'utopia, l 'idea. E ' questo che ci lega, carissimi, ognuno con le sue storie e con le sue pare, in tanti così diversi ma con qualcosa in comune: la voglia di trasmettere il nostro "comune sentire ". Un abbraccio affettuoso. Vostra Luna. |
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19/10/02 |
Enrica CommentoSono ancora enrica e ritorno qui da voi con curiosità e vedo che il forum è ripartito. Bene, ne sono felice. E di sicuro anche jaco sarà contento. Lui di sicuro ci leggerà e adesso che arriva l 'inverno forse si scalderà anche un po ' con i nostri messaggi: così ti dico amico mio che ti penso e ti sono vicina, vicinissima. Resisti, e tieni duro, io da lontano sono con te. Un saluto anche a Gigi il filosofo che finalmente è tornato. |
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21/10/02 |
Silvana CIao, mi chiamo Silvana, vivo a Pisa. Sono all 'ultimo anno del liceo Classico e il mio sogno sarebbe quello di fare architettura, ma in tanti mi dicono che i miei studi non vanno bene per una facoltà scientifica. Poi facendo ricerche ho trovato questo libro bellissimo e mi sento di poter dire che ho provato una grande vicinanza con l 'autore, con il mitico Jaco e con molti di voi. Mi piacerebbe tanto se qualcuno di voi volesse gentilmente dirmi qualcosa e consigliarmi. Ciao ciao. |
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22/10/02 |
Cristina R Buongiorno a tutti, sono Cristina, è la prima volta che vi scrivo. Sono una delle tante ammiratrici di Jaco e con lui dell 'autore. Mi sono laureata da poco in architettura ma sono ancora senza lavoro; ero andata per sei mesi in uno studio dove ho lavorato al computer anche 10 ore al giorno senza compenso, poi finito il periodo cosiddetto di prova a casa.L 'architetto da cui lavoravo era un 'arrogantiello di quelli che sanno tutto e che criticano tutto e tutti, soprattutto gli altri architetti, il che non mi piaceva proprio per niente, dato che lui dall 'alto del suo piedistallo costruisce lavori puramente speculativi e di pessima qualità. L 'arroganza è una delle peggiori manifestazioni dell 'ignoranza, e il fatto che un 'architetto potente e ricco fosse così offende la categoria professionale. Intanto vi saluto. |
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22/10/02 |
Casim Da lontano partecipo a questo forum interessante per dirvi che mi sento offeso dal fatto che gente che sta seduta in parlamento ed è sotto processo continui come niente fosse a fare il parlamentare, poi sparli dei giudici e poi perfino modifichi le leggi per pararsi il c... Ma dove stiamo andando a finire? Mi domando che esempio stiamo dando per i giovani? E allora chi ce lo fa fare ad essere onesti se poi è colpa dei giudici? Io mi sento molto offeso! |
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23/10/02 |
Paolo B Buongiorno, anch 'io sono appena laureato in arch. disoccupato in cerca di lavoro. Anch 'io ho già lavorato gratis in un paio di studi di architetti che dopo averti sfruttato con la scusa di far pratica, quando è ora di decidere qualcosa sul tuo stipendio, ti mandano via. Questa è una brutta cosa. Penso che sia un tema da affrontare seriamente, dentro e fuori l 'università, dentro e fuori l 'ordine professionale. Se qualcuno di voi vuole ragionare su questo tema, questo forum libero penso potrebbe rivelarsi un bel contenitore. |
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24/10/02 |
Gigi Minozzi Che il nostro sia un lavoro che oggi produce disoccupati e tantissimi sfruttati e sottopagati è un dato ormai assodato sia al nord che al sud. Tutti questi messaggi riportano in luce ciò che per tutti noi è stato l 'inizio, una serie di delusioni che ci hanno portato a ridimensionare la poetica di questo (potenzialmente) bellissimo lavoro. La verità, che non dice mai nessuno, è che per fare la libera porfessione bisogna soprattutto essere ben dotati economicamente, inoltre, purtroppo, siamo in troppi ... e so che è brutto dire questo. Io, da parte mia, ho solo avuto la fortuna di laurearmi in tempi in cui il termine architettura aveva ancora un senso, almeno economico. Ma vorrei tornare a ciò che mi piace e vorrei invitare tutti a mantenere un filo conduttore nel forum, cercando relazioni con lo scritto di Claudio, che molto si presta a considerazioni sul nostro "esser-ci " e sul nostro abitare. Vorrei provare a dare una definizione a Utopia, che ci permetta di comprendere il terreno entro cui stiamo viaggiando. "Utopia non è un luogo immaginario, ma il luogo dell 'immaginazione, il luogo dove il "NoN " abita sognandoci. Il ricordo di Utopia alimenta la mente fantastica: ricordando si disegnano le mappe della Città ideale. Utopia non ha nome perché è coperta dal silenzio, la parola poetica sempre vi allude nel ricordo della lingua madre, "una lingua che non si parla ". Utopia ha grandi piazze, ma ha porte strettissime, vi si passa ad uno ad uno e sempre spogliati di tutto, non si ha bisogno di niente, non c 'è né caldo né freddo, non esiste il proprio né l 'improprio, poiché il "NoN " è di tutti, ma non tutti sono per Lui. L 'Utopico abita poeticamente la città immaginale, luogo d 'incontro simultaneo nel dramma dei contrari, dove il fratello riconosce il gemello capovolto e ne abbraccia l 'intima estraneità. Immaginare Utopia è essere ospiti della sacra città del "NoN ", nelle vie e nelle piazze della conversazione visionaria ". Alla prossima GG |
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24/10/02 |
Carlo S Questa dello sfruttamento dei laureati è una brutta storia, che però mi sembra che riguardi anche tante altre facoltà. Certo, almeno gli specializzandi in medicina o i praticanti avvocati hanno delle regole da rispettare e la loro formazione post laurea è indirizzata da delle normative. E gli architetti dopo tanto parlare cosa stanno aspettando? |
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25/10/02 |
Luca D Ciao, in aggiunta a quanto scrive Gigi sull 'utopia, io penso che l 'altra indicazione forte contenuta nel libro sia anche quella di riscoprire e ridare valore alle piccole cose e a fare bene le cose. Nella nostra epoca dell 'immagine, della falsificazione, della perdita dei valori, tutto è dominato dalle regole dell 'auditel e del successo, invece in questo libro l 'utopia della ricerca di Jaco comprende oltre che un ALTRO luogo anche un ALTRO modo di fare le cose. E ' un insegnamento sul quale dobbiamo pensare, anche alla luce dei messaggi dei giovani arch. disoccupati o sfruttati: impariamo a fare sempre meglio le cose, ragioniamo con calma, non cerchiamo subito il successo professionale, ma formiamo la nostra esperienza anche attraverso l 'esperienza di vita, perchè l 'architettura è un 'esperienza di vita. Io credo che lavorare accontentandosi di fare molto bene anche delle piccolissime cose, ricercando instancabilmente come fa Jaco sia nella sua attività artistica che nella sua vita quotidiana la qualità, la profondità, la serietà, la solidità e la verità, sia l 'unica cosa che ci resta da fare per il nostro futuro; se vogliamo diventare dei bravi e seri architetti. Questo libro e questo forum sono un grande insegnamento, io magari non sono proprio d 'accordo su tutto, in principal modo su alcuni messaggi del forum, ma la pluralità di opinioni è un privilegio, oggi. Quindi io che non sono di sinistra e lontanissimo dai no global trovo comunque un sacco di cose interessantissime qui, dove mi sembra che la maggioranza di voi invece sia su posizioni diverse dalle mie. |
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25/10/02 |
Cristiana Il grande Jaco ha ferito un altro cuore: il mio! Maschi, imparate da Jaco, imitatelo, ispiratevi a lui. Jaco è un raffinato poeta dell 'esistenza, un sognatore, uno che ha le palle di fare davvero le cose, uno che non parla per niente, uno che ha coraggio, uno che sperimenta, che ricerca mettendosi in gioco, uno che gode della vita che si è costruito, uno che inventa, uno che studia, uno che ha idee. Uno che se ne sbatte di tutte le cose inutili che ci circondano, dell 'immagine esteriore, è uno vero! E la verità è ciò che manca di più. E ' dolce ma anche severo, è tenero e sensibile ma anche durissimo, è uno che non cede a facili compromessi per semplificarsi la vita o per la sua carriera o il suo successo. E ' uno che ha le palle di ammettere i suoi sbagli e che ci soffre, è uno che ascolta gli altri e che rispetta le persone e le cose al di là dei luoghi comuni. Trovarne in giro di uomini così! Questo è un libro didattico per gli arroganti, può far vedere che esistono modi sinceri e veri di pensare e di sognare, che si può essere complicati e insicuri senza essere dei cogl..., che si può decidere che quello che si è fatto per tanto tempo era sbagliato, che si può e si deve mettersi sempre in discussione. E per farlo ogni mezzo è buono, fuggire, restare, ciattare in internet, partecipare, isolarsi...ogni mezzo è buono se si cerca di migliorarsi. Se potessi entrare nella casa di Jaco ci entrerei di corsa, come sono entrata qui in questo forum...grazie Jaco per avermi ricordato che forse con un po ' di fortuna riuscirò a scoprire che esistono ancora uomini come te! |
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25/10/02 |
Annalisa Da architetto mi vien da dire che certe frasi di Jaco a Claudio mi hanno profondamente colpito, e anche inizialmente ferita nella mia intima convinzione di essere un grande architetto. Poi ho capito: ha ragione il nostro Jaco, e non è l 'unico a pensarla così. Io ho cinquant 'anni e da quel che capisco dai vostri messaggi sono molto più grande di quasi tutti voi. Nutro stima e ammirazione per i lavori di Caramel che tante volte vedo segnalati sulle riviste, ma questa storia di questo libro è una novità che mi ha colpito. Dalle opere pubblicate mi immaginavo Caramel molto diverso...ora che ho letto questo libro farò anch 'io un po ' di passaparola tra gli amici e i colleghi, perchè ne vale la pena. Il libro è molto avanti, pur avendo già quasi tre anni. E ' un libro che provoca sensazioni forti e fa ragionare su molti temi, è complesso e profondo. Ma anch 'io sono d 'accordo con GIGI che il tema vero è quello dell 'utopia che è poi anche il tema vero dell 'architettura. |
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26/10/02 |
Giorgia Giorgia manda un abbraccio affettuoso a tutti gli scrittori di questo forum, a Claudio e a Jaco. Adesso siamo di nuovo in parecchi, mi fa piacere perchè questo è un ambiente libero e interessante. Ritrovarsi in un forum è un po ' come andare a bere un aperitivo in modo più concentrato e scriversi è bello anche di più della chiacchera, certo manca il contatto visivo e fisico, ma anche questo è bello ed è la caratteristica di questo tipo di contatto: come dice il libro ognuno si sceglie la sua identità a piacere-vera o virtuale- e scrive libero da condizionamenti sociali. Mi piace. |
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26/10/02 |
Vittorio La casa di Jaco è un luogo -dentro e fuori- altro. E ' fuori. E ' lontana. E ' isolata. E ' alta. E ' sopra. E via dicendo...l 'utopia di Jaco è quella di cercare il suo luogo FUORI, MA CONTEMPORANEAMENTE STARCI con la gente del posto e con le new tech anche con gli altri. Lui cerca una nuova vita per stare meglio con se stesso e per sopravvivere a qualcosa che non gli piace più. Fuggire o restare? Jaco secondo me non è in fuga, si è posizionato il più lontano possibile da ciò che non ama, ma continua una vita sua comunque calata nella realtà sia del loco, sia generale perchè dipinge e si serve delle tecnologie per la sua comunicazione. Ecco la sua utopia. |
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28/10/02 |
Marta Ciao, sono Marta, entro anch 'io in questo invitante forum della Casa di Jaco, per dirvi che la penso anch 'io come Gigi anche se non so spiegare bene come lui le cose che penso. L 'utopia e l 'altro luogo mi interessano molto, Gigi non fare il timido e approfondisci. |
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28/10/02 |
Gigi Minozzi Che i maschietti lascino molto a desiderare potrei anche accettarlo, ma che siamo genericamente dei "senzapalle ", questo no di sicuro. Cara Cristiana, sei un pò troppo radicale, (anche se posso comprendere il perchè) e non penso che questi "con-fronti " ti facciano bene. In una cosa hai ragione, sicuramente c 'è bisogno di più coraggio e di molta più umiltà per poter com-prendersi e per poter vivere il nostro esser-ci. Il rapporto tra i sessi deve essere generato da due (o più) singolarità, e per essere singolari bisogna riuscire a ritrovarsi, a mettere a fuoco il nostro inconscio che teniamo celato nel profondo dell 'anima. Un augurio di cuore a tutti quelli che vogliono provare a mettersi in discussione sinceramente ... vi giuro ci vuole molto, molto coraggio. Cara Marta, come vedi sono sensibile agli inviti e così eccomi qua ... Utopia, abbiamo detto, è uno dei temi centrali dello scritto di Claudio ed appartiene alla generosa tradizione del pensiero architettonico (vero Annalisa?), almeno da Piranesi ad oggi. Per i colleghi più colti ricordo il bel libro di Tafuri "La sfera e il labirinto " (ed. Einaudi), dove tutto il tema dell 'Utopia è carattere fondante delle avanguardie artistiche ed estetiche. Un altro tassello si aggiunge: Utopia ha a che fare con le Avanguardie con i pensieri "fondanti " le estetiche future, quelle che ancora non sono formalizzate. Ma c 'è molto altro celato dientro questo nome; a me piace definire tutto il mondo di Utopia e del fantastico come il mondo di Ade, come il mondo, a noi parallelo, dei "non-vivi ". Il mondo di Utopia, quindi, è il mondo infero, è il luogo dove risiedono tutte le potenzialità e tutte le possibilità; è il mondo degli esseri fantastici, dei demoni mediatori, degli angeli, ecc.; è il mondo onirico del sogno del nostro esserci. In ogni caso per chi volesse approfondire esiste una discreta bibliografia sul tema e chi vuole può scrivermi per poter avere indicazioni più precise. Un caro saluto a tutti GG |
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28/10/02 |
Luna Luna torna da voi, carissimi. Avete visto che immagini mostruose ci hanno propinato della storia del teatro di Mosca? Poi durante gli stessi telegiornali parlavano del cecchino che uccideva la gente in America, poi la guerra contro Saddam, poi la guerra in Palestina...Ma in che mondo viviamo??? C 'è qualcuno che dice che sempre ci sono state tante cose brutte e che noi non lo sappiamo o non ce lo ricordiamo, poi dicono anche che questo è il periodo di maggior benessere di tutta la storia dedll 'uomo...Vi parlo di queste cose perchè effettivamente il libro si interroga molto su queste cose e io ci ho pensato tanto: non potrebbe essere vero che il benessere economico e anche tante scoperte scientifiche poi non producano solo miglioramenti ma anche dei devastanti effetti collaterali??? E non potrebbe essere che questi effetti collaterali siano sempre più pesanti e drammatici, tanto da offuscare anche i benefici??? E ' come per la tristezza con cui convivo io, pe! r la mia malinconia, per il mio malessere: spesso questo malessere è più forte di tutto il resto. Ma come è possibile che non ci si renda conto di tante cose e si continui così come se niente fosse? Ha ragione Claudio che con le parole di Jaco ci mette cinicamente di fronte alla "catastrofe " e ci produce dubbi e incertezze su tante cose. E ' un panorama scheletrico, continuo a dire... |
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28/10/02 |
Marco R Io direi che non mi sento così sfigato...e penso di averci le palle anch 'io. Forse la nosta amica nei suoi incontri è stata sfortunata, quindi: guardati dal generalizzare anche se può darsi che la tua sia una provocazione. Noi maschietti siamo un po ' stufi di sentirci sempre sotto processo da voi femminucce femministe, con tutto il rispetto; anche perchè a me sembra che in questo periodo è proprio il maschio che si mette più in gioco e che si trova più in difficoltà. Se vuoi sono a disposizione. |
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28/10/02 |
Marta Grazie Gigi. Il sogno di progettare la città futura di Le Corbusier e di pensare una unità abitativa modulare era l 'utopia. Oggi mi sembra di capire che invece è tutto più concreto e più vicino nel tempo, anche per gli architetti. Bisogna dare veloci e non c 'è tempo per pensare, bisogna risolvere i problemi. Questa velocità e questo disincanto porta alla semplificazione degli approcci. Cosa ne dite? |
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28/10/02 |
Cristiana I maschietti colpiti sulle "palle " diventano subito permalosi...ma mi avete frainteso, anche perchè qui il femminismo non c 'entra nulla. Io non volevo dire che tutti gli uomini di adesso sono dei senzapalle, ho solo detto che Jaco ha le palle di mettersi in gioco, di autocriticarsi e di autocensurarsi, di ammettere i suoi errori che è la cosa più importante e che denota la maturità e l 'intelligenza di una persona. Lo so, lo so che adesso i maschi sono un po ' in crisi d 'identità, se ne parla tanto e anche a sproposito, ma invece secondo me il pungolo di noi donne vi serve parecchio. Mi dispiace di avervi offeso, non volevo proprio, vi chiedo scusa, ma resto della mia idea. Che poi non è così tanto lontana dai discorsi sull 'utopia che state facendo: l 'utopia di Jaco è a largo raggio, non è specialistica da architetto o da artista o da eremita o da hakker, è l 'utopia della vita. Di una vita. Coinvolge tutto. E questo è il contrario di quello che avviene! quasi sempre. Pensiamoci. E ' per questo che non cambia mai nulla. |
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29/10/02 |
Beatrice CIao, ancora Beatrice. Avete visto che casini in questi giorni? Mamma mia, che casino! E il peggio deve ancora venire. Vi scrivevo qualche giorno fa che le premonizioni del nostro amico eremita dinventano ogni giorno sempre più attuali, così ho riprovato a scorrere le ultime parti del libro, e riconfermo che il contenuto potrebbe parlare di questi giorni o dell '11 sett. o di Genova o di tante altre cose che stanno succedendo a catena. Per fortuna che c 'è un po ' di speranza tra tutti noi e anche tra le parole di Claudio alla fine del libro e anche nell 'ultimo messaggio, perchè a guardarci bene intorno è durissima trovare segnali positivi. Alla giovane liceale dico: se ti piace iscriviti ad architettura. Continua ad essere curiosa e a leggere e studia più che puoi, soprattutto le materie umanistiche. Ti pare che in questo libro ad esempio si parli tanto di tecnica o di scienza delle costruzioni??? |
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30/10/02 |
Giovanna CIao, sono Giovanna, classe 1967, due figli, architetto semidisoccupato. In questi giorni di "pianisti ", di processi, di legittimi sospetti, di gas e di bombe, pare difficile parlare di utopie, di ideali, e perfino di maschietti in crisi...eppure tra noi c 'è tanta voglia di discutere e di confronto e di sfogo, e tanta curiosità nel vedere che si può parlarci attraverso questa nuova forma di comunicazione. Mi interessa in particolar modo se potessimo approfondire insieme oltre agli ideali, sulle ragioni del degrado professionale già qui da alcuni sottolineato. E già ampiamente trattato dall 'autore del libro. |
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04/11/02 |
Giorgia Torno qui da voi e leggo le parole di Cristiana e penso che anch 'io la penso così. |
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04/11/02 |
Byron Ancora io, dopo tanto tempo. Vedo che Jaco resiste, e che resiste anche il forum. Una buona cosa. Resistiamo ragazzi, cerchiamo di farcela in questo mondo di MMMerda dove non ci si capisce più niente di niente, dove il caos e il rischio sono i sentimenti comuni, e dove o fai gli affari, o vai in televisione, o sei un supersportivo o non sei nessuno. Jaco resisti, te l 'ho già detto parecchio tempo fa e te lo ripeto ora, che è ancora più importante. |
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15/11/02 |
Mirko Prad Il Papa ha detto che l 'uomo è, non è quello che ha...Mi sembra di recepire che nello scritto di Caramel c 'è molto di questo e che la provocazione della vita fuori dal mercato dell 'artista eremita, vicina alla natura e all 'ambiente significhino in qualche modo proprio questo. Poi il Papa ha detto che il nostro mondo va Custodito, e anche questo ci segnala il libro nelle sue posizioni espresse nei dialoghi tra Jaco e l 'autore. Quello che mi stupisce è il marketing delle destre di questi giorni, che dopo aver preso un granchio colossale coi giovani di Firenze, vorrebbero sdoganare Benigni e appropriarsi delle posizioni del Papa che invece sono del tutto opposte...Vorrei che se ne parlasse in questo forum che è estremamente interessante in alcuni suoi spunti di dibattito. |
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18/11/02 |
Sergio Ros Visto che in questo forum particolarmente interessante continua ad essere evocato il Papa, io penso che la cosa più importante che ha detto al Parlamento Italiano è che una democrazia senza valori si trasforma in un totalitarismo...e oggi assistiamo ad una inesorabile caduta e perdita dei valori a cui la nostra società si era abituata. Mi sembra che lo scritto di Caramel spesso nei dialoghi affronti il tema dei valori, e anche molti di voi in questo forum, ma soprattutto Jaco che incentra tutta la sua vita intorno ad alcuni valori basilari come il rispetto dell 'ambiente, della legalità, della cultura, delle tradizioni, etc. senza però rifiutare ad esempio le nuove tecnologie come internet e i nuovi sistemi di comunicazione. Tutto comunque si chiarisce alla fine e ruota intorno alla crisi mondiale del modello di sviluppo occidentale, degradato oramai alle sole regole del mercato e del profitto. E ' questo il tema su cui discutere secondo me: esistono margini ! per correggere questa direzione? Si può pensare ad uno sviluppo che sia più umano e più dignitoso e più vicino a valori quali giustizia, legalità, tolleranza, uguaglianza, o dobbiamo prendere definitivamente atto che questo modello è l 'unico possibile??? |
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19/11/02 |
Pentesilea Questo è un messaggio rivolto a chi sta studiando architettura e magari lavora per pagarsi gli studi oppure è aiutato dal padre ferroviere mamma casalinga; a chi ce la sta mettendo tutta con l 'entusiasmo dei vent 'anni e piu '; a chi non ha intenzione di cazzeggiare in facolta ' fino ai trent 'anni; a chi non si serve della bella storia di Jaco per alibi vari. E ' rivolto a chi crede e non si accascia. a chi ha un sogno e pensa di poterlo realizzare IL FORUM LANGUE... HO LETTO. SIAMO ANIMALI:i sensi vogliono la loro parte. Anche senza Claudio e Jaco, che fanno tuttora da agenti caglianti di tutte queste energie, poossiamo incontrarci, contarci, senza tanto fare gli intellettuali o gli intronati da internet. Creare una rete viva sul territorio. non c 'è lavoro? ce lo troviamo. Alcuni si stanno cimentando con le utopie, io vorrei creare la CITTA ' DEI BAMBINI. EX NOVO, sponsorizzata dai grandi industriali che sfruttano "l 'industria " del bambino. Noi abbiamo i soldi per costruire, loro acquistano rispettabilità...gli diamo la possibilità di diventare mecenati... Non sono Madre Teresa di Calcutta (la piccola madre che da un sogno ha fondato la città della gioia) ma se c 'è riuscita lei un gruppo di persone puo ' riuscire a fare qualcosa. I no-global erano un gruppo di disperati e ora tutti gli corrono dietro perchè sono diventati serbatoio di voti. Che possa succedere anche con un gruppo di giovani architetti armati fino ai denti? Qualcuno ha fatto una tesi di progetto asilo nido, orfanatrofio, ludoteca, ospedale, carcere, ...obitorio,cimitero... Qualcuno dirà cosa ha a che fare tutto questo con LA CITTA ' DEI BAMBINI? NON RISPONDO: SI DEVE RIFLETTERE Cerco inoltre qualche saggio che voglia trasmettere la propria eredità di lavoro per dirla alla Shakespeare "Finchè l 'uomo avrà occhi , avrà respiro, vive la mia parola, e in lei sei vivo " |
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19/11/02 |
Guido Sono d 'accordo con Pentesilea, contiamoci e lavoriamo...già è stato detto più volte in questo forum. E Claudio e Jaco penso siano poco presenti tra i messaggi proprio perchè, come ha già scritto l 'autore, cercano di lasciarci libero spazio per discutere. Io apprezzo moltissimo questo atteggiamento e questa proposta di questo sito e ringrazio fin d 'ora Claudio che ci ospita generosamente e gratuitamente: e allora diamoci da fare, la città dei bambini è un 'idea fantastica. |
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19/11/02 |
Anonimo Ciao,gente, teniamoci su di morale. Teniamo duro, proponiamo, inventiamo, discutiamo. Studiamo e cresciamo, ragioniamo, partecipiamo. Cerchiamo qualità, serietà, profondità, cultura. E smettiamola con le lamentele, diamoci da fare. Un grazie all 'autore per questo salotto di confronto e per Jaco, e grazie a tutti voi del forum. |
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22/11/02 |
Andrea Qua non si tratta di alibi, ma di realtà. Dobbiamo inventarci il lavoro? Ma non possiamo creare dal nulla i soldi per la sopravvivenza. Come fare? Sarebbe bello poter fare comed dice Pentesilea, ma bisogna avere le risorse...io non le ho, e così mi arrabatto un po ' quà e un po ' là. |
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22/11/02 |
Student Iuav Piccolo gruppo di studenti Iuav riuniti per esame di comp. si perdono a leggere Jaco e a discutere. Utopie o sogni, inventarsi il lavoro o sperare di trovarlo vero, difficoltà per il futuro e incertezze, delusioni universitarie e teoriche, speranze e obbiettivi macro oppure obbiettivi micro oppure obbiettivi normali...di tanto stiamo discutendo e ci sentiamo vicini a molti di voi e ringraziamo Caramel che ci provoca sul confronto di idee e che ci ha fatto sognare con Jaco. |
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22/11/02 |
Joe Vi trasmetto il mio malessere di questi giorni a vedere quello che abbiamo intorno. |
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22/11/02 |
Marta N Scrivo per la prima volta in questo forum stimolante per me. Vi voglio dire che le immagini della petroliera spaccata a metà e del petrolio sulle coste mi hanno fatto tanto male. |
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25/11/02 |
Byron Non dobbiamo abituarci a ciò di cui è impossibile abituarci: le regole della democrazia che si perdono tra gli interessi di una classe dirigente arruffona, il prularismo nell 'informazione che scompare, la giustizia modificata per gli interessi di pochi, il paese spaccato in tante regioni parastatali, l 'ambiente maltrattato e messo all 'ultimo posto delle priorità del governo, i beni immobiliari ed artistici svenduti per far cassa, l 'arroganza di gente senza cultura politica, l 'intolleranza, la falsificazione...Bisogna opporre resistenza passiva perchè altro non si può fare. Il nostro Jaco ci ha dato a tutti un segnale forte e un insegnamento protomovimenti anche se solitario e nell 'isolamento della sua fuga che per qualcuno potrebbe essere considerata perfino reazionaria. No, il diritto alla fuga senza cadere nella reazione è sacrosanto e va difeso. Jaco resisti, il tuo amico Byron continua a sostenerti e ad ammirarti, e mi piacerebbe tanto se tanta gent! e, più gente ti scoprisse come un manifesto della resistenza che oggi va costruita in difesa dei valori della libertà, della democrazia, della giustizia, della solidarietà, del rispetto. Ciao gente, continuiamo a tenere vivo questo forum e questo dibattito libero, perchè è una piccola goccia, ma importante. |
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25/11/02 |
Maria L 'altra sera ho visto alla tv la trasmissione Report dedicata alla vendita di proprietà dello stato con la nuova tremenda legge del Ministro Tremonti. La parola chiave è cambio di destinazione d 'uso. Io avevo letto il libro nel 2000, e mi è venuto in mente jaco, perchè ricordavo i dialoghi dell 'autore con l 'architetto pentito quando parlavano delle esperienze di jaco nella sua vita precedente. Così sono andata a ritrovare quei passi e ho capito bene cosa contenevano, grazie anche ai chiarimenti della trasmissione televisiva. Allucinante. Ancora una volta gli affari loschi diventano legali, altro che Jaco che ancora ci soffre solo per essere stato sfiorato suo malgrado da faccende del genere nell 'epoca di tangentopoli...mi rendo conto di quanto tutto stia terribilmente peggiorando...questo libro anticipatore deve essere scoperto da un pubblico più vasto, perchè riesce ad approfondire delle cose tecniche e difficili senza annoiare e perchè spinge a ragiona! re su cose che adesso sono più diffuse tra le tante figure che dissentono, anche se in troppi modi diversi. Cercherò di segnalare il libro a Report, perchè sarfebbe il caso che sapessero dell 'esistenza di questo testo e di questo forum, chissà...Un saluto affettuoso a tutti voi, all 'autore e a Gigi che Dalla Sicilia ha spesso indirizzato questo Forum. E un grande bacio a Jaco. |
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26/11/02 |
Claudia Ciao, mi associo a quelli di questo forum che vedono male la situazione generale sia del nostro paese che mondiale, e a quelli che hanno letto con attenzione i dialoghi tra Jaco e Caramel interpretandoli come anticipatori di una situazione da cui non si sa come uscire. Come architetto non più giovanissimo, mi sento di dire ai più giovani di tenere duro e di combattere per la propria professionalità e per il proprio spazio, sapendo che il nostro lavoro ci porta alle prime vere soddisfazioni economiche dopo parecchi anni di investimenti, di studi, di pratica e di esperienza. Questo sito e questo forum ne sono una dimostrazione lampante, e Caramel che è un architetto di successo va molto apprezzato per il coraggio che messo in questa storia e per il libro che in punta di piedi ci mette di fronte a tanti temi interessanti senza per questo dare soluzioni risolutive, ma interrogandosi sui dubbi che assalgono molti di noi. |
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27/11/02 |
Davide Che storia questa delle esondazioni: prima trattiamo i fiumi come discariche e cementifichiamo tutto, poi piangiamo...e chi ci rimette è sempre la povera gente, non certo i palazzinari e gli speculatori. Mi spiace per lo sfogo ma il delirio di questa "civiltà in declino " come la definisce il nostro eremita è spaventoso e paralizzante. Mentre in parlamento fanno la legge Cirami intanto la gente va sottoacqua e i bambini muoiono schiacciati da scuole fatiscenti. Dove stiamo andando? Cosa ci impedisce di aprire gli occhi? Perchè non capiamo tutti insieme che stiamo sbagliando tutto? |
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28/11/02 |
Byron Ancora io. Ciao a tutti. Ho visto anch 'io Report e mi ha lasciato un brutto segno addosso. Erano cose che sapevo già, ma vederle spiegate alla televisione di stato mi aperto ancora di più gli occhi. Questa società che dovrà occuparsi dei beni immobili, chi la controllerà? Solo il fantasista Tremonti? E chi potrà partecipare agli acquisti se non sempre loro e i loro protetti? E chi si comprerà le ville, i parchi, i fari e i beni artistici e le scuole e le caserme? Bisogna fare qualcosa! |
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29/11/02 |
M.Zannin Anch 'io ho visto Report e mi ha colpito. Ci stanno sfasciando. Cosa ci resterà se non custodiamo l 'unica cosa che ci resta, se continueremo così a non rispettare nemmeno i beni che ci sono stati tyramandati dagli altri? |
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29/11/02 |
Enrico ciao.Vi trovo per caso, perchè durante un discorso con amici è stato nominato il jaco eremita, architetto pentito, ambientalista e protonewglobal tecnologico. Questa faccenda mi interessa molto, così ho letto il libro, che all 'apparenza mi pareva incentrato sulla fuga reazionaria e sulla rinuncia alla partecipazione, poi ho capito che non è così. Ho letto anche il forum e vi trovo molte stimolanti disquisizioni tra qualche sfogo di pessimismo esagerato e qualche battuta divertente. Jaco non è un reazionario. E uno che cerca di inventarsi una nuova esistenza possibile, e che ha il coraggio di rifiutare senza sottrarsi, perchè invece partecipa sia alla vita spcifica del luogo che a quella invece globale di internet. Bene. |
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03/12/02 |
Giampietro Ho letto tra gli scritti di Alvaro Siza: "Picasso diceva che servivano dieci anni per imparare a disegnare e successivamente altri dieci per imparare a disegnare come un bambino. Questi ultimi dieci anni sembrano oggi assenti dall 'apprendimento dell 'architettura...l 'incanto di una visita alla v. Savoia viene dall 'incontro con una specie di ingenuità e con la costante trasformazione di ogni idea: con la costante INVENZIONE. " Vi trasferiswco questo pensiero. Ciao |
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05/12/02 |
Luciano T Ciao, sono Luciano, architetto inscrivibile nella categoria dei giovani sotto i quarant 'anni. Più precisamente ne faccio 38 e mi sento ancora un pivello, ma sto cercando di crescere, anche se è faticoso e dispendioso di energie anche economiche. Mi sembra così difficile parlare di qualità oggi, che allora mi rendo conto che prima bisogna saper fare gli affari e bisogna sapersi muovere nei meandri della politica e del mondo burocratizzato e superlegiferato in cui viviamo. Il passo del libro in cui Jaco racconta a Claudio la sua storia dell 'incarico e le compromissioni col mondo politico di allora è terribile ed è fantastico Jaco che ancora soffre interiormente per quella cosa, oggi che invece sembra che si stia sdoganando tutto e tutti, compresi quelli che sono sotto processo per malefatte di tipo mafioso. Pensiamoci a questo, gente. Il libro di Caramel ci propone una visione complessa della realtà ma governata nell 'inti9mità dalla serietà e da valori etici! imprescindibili, anche nella postmodernità mediatica e mercantile. La proposta che invece abbiamo intorno tende a far scomparire la cifra dei valori e la ricerca della verità. Questa lettura mi ha colpito, anche se magari su alcune cose mi sentirei di dissentire, ma mi ha colpito perchè va nel profondo e cerca di capire per davvero alcune cose fondamentali della nostra epoca, e non solo del nostro mondo di architetti. Ma chi è un architetto se non un interprete evoluto della sua epoca? E come dice appunto Siza l 'architettura è una composizione fra tanti autori, dove l 'architetto è colui che dovrebbe sintetizzare, risolvere per le sue competenze. Un carissimo saluto a tutti e in particolar modo a Gigi che ho sentito molto vicino a me leggendolo in questo forum, e a Byron e a Luna offuscata ma sempre pronta a rispuntare tra le nuvole. |
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06/12/02 |
Giovi Che brutto periodo che è questo. Non mi piace. Ma ci sono segnali continui un po ' sommersi tra cui questo sito che aiutano a cercare delle vie nuove e che civilmente dissentono da un mondo impresentabile. Io sono con Moretti. |
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07/12/02 |
Gigi Minozzi Il mondo, l 'Europa, l 'Italia, stanno mutando. Le "patologie " stanno emergendo in tutta la loro gravità e ... pesantezza (alla faccia di M. Kundera...). Noi, "anime sensibili ", percepiamo l 'estrema difficoltà del nostro essere, anche professionale. Le mutazioni climatiche, le catastrofi, l 'incopetenza tecnica e politica permettono la tragica realizzazione di un destino inesorabile ... il territorio ci sta cadendo addosso ... la Terra si sta ribellando e ci mostra la sua faccia terribile. Come la Gorgone che guardandoci ci lascia "senza parole ". Ma cosa ci può dire il nostro "panico territoriale "? (date una letta al bel lavoro di J.Hillman "Saggio su Pan "). La paura, il panico fanno ri-emergere dentro di noi lo "spaesamento " (Freud lo chiamava "Unheimliche ") ovvero quando qualcosa che ci era familiare si presenta improvvisamente estraneo, sconosciuto. Quando ogni certezza vacilla, quando nasce l 'inquitudine e l 'angoscia. Riconoscere le patologie è il "lavoro " che, oggi, ci attende; riconoscere e curare usando, omeopaticamente, lo stesso "veleno " come volano per ri-accendere l 'attenzione verso la nostra cara Madre Terra. Quando si avvicina il Solstizio Invernale, quando si avvicina la fine dell 'anno, bisogna tornare a ri-flettere, bisogna ... darsi da fare ed occuparci dei nostri malanni. Pensiamo a quello che stiamo facendo e a quello che possiamo fare ... proviamo a dire qualcosa di più ... vero su di noi e sul nostro "abitare ". Rileggiamo Heidegger ... "poeticamente, abita l 'uomo ". Buena Vida GG |
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09/12/02 |
Luciano T. Grazie Gigi di essere tornato. La penso proprio come te: la pesantezza. Questo è un periodo dove si sente tanto questa pesantezza della distruzione che l 'uomo sta compiendo, ma anche la pesantezza di meccanismi che non si capiscono, ma anche la pesantezza di doversi abituare, ma anche la pesantezza di sentirsi schiacciati e impotenti. Ma io voglio reagire. |
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09/12/02 |
G. Vaccari Buona sera a tutti. Mi trovo in alta montagna per una lunga convalescenza e così ho incentivato il mio rapporto con internet, e da qui vi ho trovati e ho conosciuto Jaco. Mi avete tenuto compagnia e molto piacevolmente e mi è piaciuto leggervi anche se non sono un architetto. Da qui ho scoperto che internet può essere un buon punto di incontro anche per la cultura. Purtroppo però mi accorgo che la percentuale di siti "sani " è molto bassa rispetto alla media e questo mi dispiace, anche se capisco che l 'espressione della nostra società attuale è questa. Ma mi rifiuto di credere che sia proprio così, e voi ne siete una prova lampante. Vi consiglio energia e volontà, un po ' le doti di Jaco, per continuare la ricerca...fare le cose per bene dice più volte lo scritto di Caramel, questo è ciò che conta di più, insieme alla serenità e alla salute. Dedicate molta attenzione a voi stessi e alla vostra salute perchè è importante per cercare la qualità e per "cresce! re "...Mi ha un po ' stupito il pessimismo di gran parte di voi, ma capisco che in molti siete giovanissimi, e il pessimismo tra i giovani è molto comune, poi crescendo si impara di più a godere anche di piccole cose e ad accontentarsi e si impara a dare un peso più ragionato alle cose e alle aspettative per il futuro. Ma è anche giusto quello che dite e cioè che non bisogna abituarsi a ciò che non va bene. Non abituatevi, perchè solo così si può mantenere in vita la critica, l 'ironia, il gioco, un po ' di fanciullezza... |
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11/12/02 |
Titta Ciao ciao. Titta, passione per i Jaco di questo mondo, vi saluta e dice che se tanti Jaco esistono almeno nell 'anima di chi sogna di essere come lui, allora vuol dire che c 'è speranza non solo per i maschietti ma per tutti e tutte, perchè vuol dire che si continua a sognare, a pensare, a fare il libertà. Non è la fuga e nemmeno la paura, è il mondo che abbiamo intorno... |
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13/12/02 |
Giampaolo T Ciao gente, qui è Giampaolo che vi parla. In questa epoca buia della ragione offuscata, sembra che nulla ci possa smuovere da questo "vortice grande come il mondo intero " come lo definisce il libro del mercato globale che governa tutto e tutti. Io direi come già qualcuno di voi ha accennato che il problema ruota tutto intorno alla crisi del modello di espansione capitalistico occidentale. Le multinazionali sono più potenti dei governi, il petrolio più importante della vita umana, il fanatismo religioso più importante dei principi fondamentali professati dalle stesse religioni. La violenza è la padrona di questo mondo che nel libro viene con definizione felice chiamato PRESTAZIONISTICO, di questo mondo compatitivo e caotico. Non si capisce come uscirne e come migliorare questa situazione del buio della ragione, anche se in tanti anche qui si prova a ragionare. |
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18/12/02 |
Cristhyan ola, gente di forum jaco, mi sento confuso e mi perdo...qui mi avete fatto compagnia. |
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26/12/02 |
Giovanni tanti auguri a tutti. |
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26/12/02 |
Jole questo forum in molti messaggi è una specie di valutazione trasversale di questi due anni passati del nuovo millennio ed è particolarmente interessante perchè ci racconta gli umori e i sentimenti provati in questo periodo ched tutti stiamo vivendo più o meno felicemente. E ' un passaggio interessante che farebbe bene a tanti giornalisti che capirebbero meglio che per molta gente più della notizia scandalistica interessa il commento e il ragionamento, ma soprattutto che c 'è un grande bisogno di libertà e di libertà di espressione. |
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30/12/02 |
Cristiana Buon anno a tutti!!! |
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05/01/03 |
Miky Se Dio si è rintanato nel cielo perchè disgustato dall 'uomo e dalle sue malefatte, allora siamo proprio alla frutta. Almeno il Papa e la religione dovrebbero darci speranza...invece...Mi pare che questo sia un segnale pesante del buio in cui stiamo viaggiando! Io non sono nè pessimista del tutto nè rassegnato, ma certo sono più vicino ai pessimisti che agli ottimisti sicuri che l 'economia di mercato avrà la meglio su tutto e sulle disuguaglianze mostruose che si presentano ai nostri occhi. Non ci sto alla rassegnazione ma nemmeno alla falsa sicurezza e alla cecità degli economisti e delle multinazionali. |
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06/01/03 |
Teo Le maranteghe veneziane vogano sul canal grande, i fuochi del pane e vin volano a ponente-brutto segno-mentre nevica e piove e soffia vento gelido, Jaco cosa penserà in questi giorni? E cosa avrà ricevuto in dono dalla befana del 2003? Nuove speranze? Nuovi sogni? Nuove delusioni? O magari la sua vita continua tra le nuvole lontana tra le stelle silenziosa tra le nevi ovattata? Chissà se jaco è ancora lì o se ne è tornato in città o se sta viaggiando. Chissà cosa ha spinto il Papa a dire che Dio si è rintanato nel cielo lontano dagli uomini, forse le stesse ragioni che hanno spinto Jaco a fuggire? Forse le stesse ragioni per cui tanti di noi si sentono spersi e non rappresentati in un mondo che non ci appartiene più? |
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22/01/03 |
Enrico Righi Nesun commento in particolare se non quello di aver trovato particolarmente interessante l\'esperienza professionale di Claudio Caramel. Sono un giovane architetto e ho visto nella sua esperienza variegata ma coerente col mestiere di architeto, un modello di riferimento al quale aspiro e nel quale mi riconosco in termini di sensibilità e interessi, non ovviamente nel suo sorprendente curriculum vitae. Sono capitato per puro caso in questo sito, come spesso accade quando cerchi qualcosa su Internet, ma non mi dispiacerebbe conoscerti \"caro Architetto\" magari per apprendere qualcosa e magari per collaborare insieme a qualche progetto o a qulche concorso. L\'utilità di Internet è mettere in contatto menti creative....o no!? Saluti cordiali, arch. Enrico Righi |
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22/01/03 |
Pierluigi ciao. mi accingo a scrivervi con molta tristezza nel cuore. Sono amareggiato perchè dopo tanti anni di studio e dopo tanti colloqui dopo tre anni dalla laurea non ho ancora trovato un lavoro, se non qualche piccola cosa saltuaria e gratis. E\' dura perchè quando ripenso ai miei sogni, ai miei obbiettivi, alle mie aspirazioni e mi guardo invece oggi...qui ho trovato molto almeno per la compagnia che mi avete fatto nel leggervi e nel leggere di Jaco. So che siamo in tanti in questa situazione e so che mi capite. Io tengo duro, ma comincio a sentirmi frustrato. Fra un po\' sarò costretto ad accontentarmi di fare qualcosa d\'altro e questo non mi piace, anche per i miei genitori che mi hanno aiutato tanto per farmi fare l\'università, non mi piace perchè vuol dire che c\'è qualcosa di importante che non va in questa società che non ci offre le giuste opportunità. E io so di avere la grande fortuna di avere ancora chi può aiutarmi nel mio sostentamento. Andrò a fa! re il commesso, o lo spazzino, o il magazziniere, o andrò a lavorare in fabbrica. Almeno avrò studiato per crescere dentro. Mi dispiace avervi tediato con le mie grane personali. Ma questo forum mi piace molto, così ho pensato di poterlo fare. Ciao e grazie a chi mi leggerà, sarà una piccola consolazione. |
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10/02/03 |
Gianni Brandolino ho avuto modo di osservare il libro-forum su: \"la casa di Jaco\". Ho trovato un interessate dialogo sulle tematiche presenti. Un occasione ancora per riflettere sui grandi temi: urban-design, informazione mediatica, new-global, ecc... Gradirei complimentarmi. |
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NOVITA' Pubblichiamo il testo scritto dell'intervento di Claudio
Caramel alla tavola rotonda
dal 13-12-2000 abbiamo pubblicato il saggio "FUGGIRE O RESTARE ?" del prof. Michele Sernini cliccate sulla prima pagina del libro
NOVITA' dal 22-2-2001 abbiamo pubblicato due nuovi articoli "FABRICA" e "E-BOOK" di Claudio Caramel
dal 18-6-2001 abbiamo pubblicato il nuovo articolo "GLI ETRUSCHI E FRANCESCO VENEZIA" di Claudio Caramel li potete trovare nella pagina "SCRITTI SCELTI"
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